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Truffe all’INPS per quasi 4 milioni di euro scoperte a Napoli

Pubblicità Una famiglia di Arzano, composta da venti persone, fruiva di pensioni di invalidità al 100% senza averne diritto. E' il caso più eclatante emerso da un'indagine della procura della Repubblica di Napoli, che ha smascherato una serie di frodi ai danni dell'Inps finalizzate a ottenere il riconoscimento di pensioni di invalidità civile e di indennità di accompagnamento a persone in realtà non invalide. Le indagini preliminari hanno riguardato 102 persone e sono stati contestati 318 reati per truffa relativi a 82 pensioni di invalidità, per un valore totale di ben 3,7 milioni di euro. Incredibile il caso della famiglia di Arzano, composta da circa 20 persone, tutti falsi invalidi al 100%. Promotore della truffa il capofamiglia che, falsificando un certificato emesso dalla commissione medica provinciale, aveva ottenuto la pensione d'invalidità e il pagamento degli arretrati (circa 50.000 euro). L'uomo, che secondo il falso referto medico non era in grado di camminare in posizione eretta ed era bisognoso di "assistenza continua per l'incapacità a svolgere normale attività quotidiana”, è stato filmato dalla polizia mentre guidava l'auto e anche quando portava pesanti pacchi. Stessa modalità di indagine per smascherare i suoi familiari. Sarebbe stato lui, con la complicità di un impiegato della commissione medica (anch'egli indagato), ad aver svolto le pratiche per far avere lo status di invalido a tutti gli altri componenti della numerosa famiglia: la moglie (che, con gli arretrati, ha ottenuto circa 120.000 euro), i loro tre figli, le due nuore, il genero, due zie del capofamiglia, la madre di quest'ultimo, la cognata, i due consuoceri, quattro cugini, due cognate del figlio e la cognata della figlia. Un falso dietro l’altro per ottenere le prestazioni pensionistiche: falsi decreti prefettizi di invalidità civile, verbali di visite mediche non rispondenti al vero, sentenze del giudice civile contraffatte o basate su perizie non veritiere.

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