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Trasporto aereo: rafforzati i diritti dei passeggeri

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Da oggi 17 febbraio 2005 i cittadini europei che viaggiano in aereo hanno maggiori diritti.
E’ entrato infatti in vigore il Regolamento (CE) n. 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, che istituisce regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato.

Il nuovo regolamento, che abroga il regolamento (CEE) n. 295/91, deve essere applicato in tutti gli Stati membri.
L’applicazione delle nuove regole dovrebbe contribuire a una drastica riduzione dei casi di negato imbarco (nel 2002 l’imbarco è stato negato a 250.000 viaggiatori) per i quali le compagnie aeree dovranno versare compensazioni dissuasive (250 euro per le tratte aeree pari o inferiori a 1500 km, 400 euro per quelle comprese fra 1500 e 3500 km e 600 euro per quelle superiori a 3500 km).

I passeggeri potranno ottenere un risarcimento anche per la cancellazione tardiva del volo e riceveranno assistenza in caso di ritardi prolungati. Non è previsto alcun risarcimento se la compagnia aerea può dimostrare che la cancellazione è dovuta a circostanze straordinarie inevitabili.

Il regolamento si applica a tutti i voli delle compagnie europee, compresi i charter, da e verso gli aeroporti europei e a tutti i voli provenienti dall’Unione europea.
La Commissione europea ha quindi deciso di avviare una campagna per far conoscere ai viaggiatori i propri diritti, materiale informativo sarà disponibile negli aeroporti e nelle agenzie di viaggio dell’Unione europea. Anche le compagnie aeree hanno l’obbligo di informare i passeggeri sui loro diritti.

Il nuovo regolamento prevede inoltre che ogni Stato membro istituisca un organismo indipendente incaricato di trattare le denunce dei passeggeri e le eventuali controversie con le compagnie, evitando così di ricorrere a lunghi e costosi procedimenti giudiziari. In Italia l’organismo indicato è l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Viale del Castro Pretorio, 118 - 00185 Roma - Tel. : 06 44596-1).
Attualmente soltanto 15 Stati hanno istituito questo organismo; gli altri rischiano una condanna da parte della Corte di Giustizia europea.
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