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Se la casa miete vittime (2/2)

Nel numero di PuntoSicuro del 28 novembre abbiamo illustrato l’analisi delle cause degli infortuni domestici mortali che hanno colpito bambini italiani, presentata dall’Eurispes.

Consideriamo oggi l’analisi, rispetto al territorio, di questi infortuni.
Sono stati presi in esame rispettivamente due periodi di riferimento: il periodo 1991-1998 e l’anno 2000

Per quanto riguarda l’anno 2000, la regione in cui si conta il numero maggiore di decessi dovuti a cause traumatiche è la Lombardia, con 46 morti tra i minori di quindici anni nell’arco dell'anno. Sicilia, Puglia e Campania seguono in questa triste classifica con, rispettivamente, 37, 33 e 26 decessi.

Considerando macro-aree, una parte considerevole dei decessi (77 su 300) è avvenuta nelle regioni meridionali, cui segue il dato dell’Italia Nord-Occidentale (68 episodi). L’osservazione dei valori relativi – proporzionali alla popolazione di riferimento – mostra invece come la maggiore incidenza del fenomeno si sia registrata nelle Isole (0,68 decessi ogni 100.000 abitanti) e in secondo luogo nell’Italia meridionale (0,54).

Nel periodo 1991-1998, è sempre la Lombardia a guidare la classifica, con 540 morti tra i minori di quindici anni.
La considerazione delle aggregazioni territoriali per il periodo 1991-1998 evidenzia la maggiore incidenza del fenomeno, in proporzione alla popolazione, nelle regioni Nord-Orientali del Paese, ove si raggiunge un tasso medio pari a 6,8 decessi ogni centomila abitanti.

Il fenomeno degli infortuni domestici mortali fra i bambini è comunque in diminuzione.
“Le cause di decesso di origine traumatica registrano un trend di sensibile decremento: dal 1999 al 2001 i casi si sono ridotti del 13%, e tale percentuale assume valori decisamente più elevati se si comparano i dati del 2001 e del 1991, che dimostrano una riduzione di oltre il 100% in dieci anni.”
Tuttavia, questo non dovrebbe lasciare spazio a facili entusiasmi, alla diminuzione del numero assoluto degli incidenti mortali concorre il calo demografico.
Considerando infatti i tassi per 10.000 abitanti relativi al 1999 e al 2001, emerge che la variazione percentuale è pari solo allo 0,06%, mentre la diminuzione dei decessi per altre cause – nella medesima classe di età – è pari allo 0,1%.

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