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Rapporto SICUREZZA 2004
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Un italiano su quattro, mettendosi nei panni di un ipotetico ladro, valuta la propria casa poco sicura, ma solo uno su cinque, possiede un sistema d’allarme nell’abitazione. E’ quanto emerge dal Rapporto SICUREZZA 2004, presentato in occasione della conferenza stampa della mostra SICUREZZA, che si è tenuta dal 17 al 20 novembre a Fiera Milano.
Secondo lo studio, commissionato da Fiera Milano Tech, che organizza la rassegna, all’istituto di ricerca Acqua, il 38,4% di chi ha acquistato un impianto d’allarme dichiara di averlo fatto in funzione preventiva, il 25,6% per tranquillità psicologica, il 14,9% in seguito a un furto in casa propria o di qualche conoscente. Ben il 13,6% del campione intervistato afferma che il sistema antintrusione gli ha consentito di sventare dei furti nella propria abitazione.
L’identikit medio di chi possiede un antifurto in casa è di una persona con un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (30,9%), che abita in un centro di meno di 10.000 abitanti (28,1%), situato nel Nord Est del Paese (26,3%).
Dal Rapporto SICUREZZA 2004 emerge anche che, tra chi è sprovvisto di un impianto d’allarme, gli interessati ad acquistarne uno sono scesi dall’8,3% al 6,7% in due anni.
Questo calo contrasta, però, con i recenti dati diffusi dall’Istat. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, nel 2003 i reati segnalati all’autorità giudiziaria dalle forze dell’ordine sono stati quasi due milioni e mezzo (rispetto ai 2.231.000 del 2002), con una crescita del 10%. In particolare, in un anno i furti sono saliti dell’1,8% (passando da 1.305.245 a 1.328.350) e le rapine sono aumentate del 4,4% (da circa 40.006 a 41.747) raggiungendo il livello più alto degli ultimi 40 anni.
Il Rapporto Censis 2003 sulla situazione sociale del Paese ha inoltre evidenziato che la criminalità organizzata (88,1% delle risposte) e la microcriminalità (86%) sono le principali paure degli italiani.
Dallo stesso Rapporto emerge anche che le famiglie italiane con minori capacità economiche non rinunciano al consumo, ma si indebitano. Nella prima metà del 2003, ad esempio, il volume del credito al consumo è cresciuto del 19%, soprattutto per l’acquisto di elettrodomestici, autovetture e motocicli.
Gli italiani, però, continuano a investire poco in sicurezza.
Un italiano su quattro, mettendosi nei panni di un ipotetico ladro, valuta la propria casa poco sicura, ma solo uno su cinque, possiede un sistema d’allarme nell’abitazione. E’ quanto emerge dal Rapporto SICUREZZA 2004, presentato in occasione della conferenza stampa della mostra SICUREZZA, che si è tenuta dal 17 al 20 novembre a Fiera Milano.
Secondo lo studio, commissionato da Fiera Milano Tech, che organizza la rassegna, all’istituto di ricerca Acqua, il 38,4% di chi ha acquistato un impianto d’allarme dichiara di averlo fatto in funzione preventiva, il 25,6% per tranquillità psicologica, il 14,9% in seguito a un furto in casa propria o di qualche conoscente. Ben il 13,6% del campione intervistato afferma che il sistema antintrusione gli ha consentito di sventare dei furti nella propria abitazione.
L’identikit medio di chi possiede un antifurto in casa è di una persona con un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (30,9%), che abita in un centro di meno di 10.000 abitanti (28,1%), situato nel Nord Est del Paese (26,3%).
Dal Rapporto SICUREZZA 2004 emerge anche che, tra chi è sprovvisto di un impianto d’allarme, gli interessati ad acquistarne uno sono scesi dall’8,3% al 6,7% in due anni.
Questo calo contrasta, però, con i recenti dati diffusi dall’Istat. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, nel 2003 i reati segnalati all’autorità giudiziaria dalle forze dell’ordine sono stati quasi due milioni e mezzo (rispetto ai 2.231.000 del 2002), con una crescita del 10%. In particolare, in un anno i furti sono saliti dell’1,8% (passando da 1.305.245 a 1.328.350) e le rapine sono aumentate del 4,4% (da circa 40.006 a 41.747) raggiungendo il livello più alto degli ultimi 40 anni.
Il Rapporto Censis 2003 sulla situazione sociale del Paese ha inoltre evidenziato che la criminalità organizzata (88,1% delle risposte) e la microcriminalità (86%) sono le principali paure degli italiani.
Dallo stesso Rapporto emerge anche che le famiglie italiane con minori capacità economiche non rinunciano al consumo, ma si indebitano. Nella prima metà del 2003, ad esempio, il volume del credito al consumo è cresciuto del 19%, soprattutto per l’acquisto di elettrodomestici, autovetture e motocicli.
Gli italiani, però, continuano a investire poco in sicurezza.
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