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Gli italiani trascurano la sicurezza elettrica
Dodici milioni di abitazioni italiane, pari a oltre il 64% del totale, non rispettano la legislazione sulla sicurezza elettrica.
E’ questo il dato principale che emerge dalla ricerca presentata nel corso del convegno “La sicurezza degli impianti elettrici nelle abitazioni: situazione e prospettive”, svoltosi a Roma nei giorni scorsi e organizzato da Prosiel (Associazione Promozione Sicurezza Elettrica).
L’indagine è stata nel 2003 da Demoskopea su un campione rappresentativo delle abitazioni costruite prima del 1990 (pari a oltre 19 milioni e 650mila). Il 1990 è l’anno di entrata in vigore della legge 46/90, fondamentale per la realizzazione a regola d’arte degli impianti, fra cui quelli elettrici. Dopo tale anno, si presume che tutti gli impianti siano stati eseguiti a norma.
Nel corso del convegno è stato ribadito l’allarme destato dall’attuale situazione degli impianti elettrici italiani e sottolineata la necessità di agire al più presto, in tutte le sedi competenti e con il contributo di tutti gli attori, per portare le abitazioni ai livelli di sicurezza previsti dalla normativa.
I dati che emergono dalla ricerca Demoskopea, infatti, portano alla luce una situazione preoccupante.
Gli intervistatori, che si sono recati nelle abitazioni oggetto dell’indagine, si sono soffermati in particolare su 3 aspetti:
1) rischio di incendio in caso di corto circuito;
2) rischio di fulminazione per la presenza di apparecchiature inadeguate o danneggiate;
3) rischio di fulminazione per la mancanza di un interruttore differenziale adeguato.
Secondo l’indagine, il rischio di incendio interessa il 13% delle abitazioni, il rischio di fulminazione per la presenza di apparecchiature inadeguate o danneggiate riguarda il 52% degli impianti, mentre il rischio di fulminazione per la mancanza di un interruttore differenziale, il 18%.
Inoltre, dall’indagine emergono ulteriori dati sui quali riflettere: il 73% delle abitazioni che non hanno subito interventi sull’impianto elettrico negli ultimi dieci anni, presenta situazioni di rischio; ma anche il 30% di quelle che hanno avuto revisioni (pari al 52% del totale delle abitazioni) ha tuttora problemi di sicurezza elettrica. Il 44% delle abitazioni non ha la dichiarazione di conformità.
La ricerca ha messo in luce inoltre il seguente paradosso: nonostante il 64% degli intervistati viva in presenza di rischi per la sicurezza, l’81% dei medesimi intervistati dichiara che il proprio impianto è sicuro. La ricerca cita anche uno studio Ispesl secondo il quale nel 2000 ben 43.800 infortuni domestici sono stati originati da problemi all’impianto elettrico.
“E’ essenziale e urgente attivare un efficace sistema di verifiche sugli impianti elettrici delle abitazioni italiane, tramite operatori qualificati - ha affermato il Presidente di Prosiel Domenico Bosatelli - Come dimostra la ricerca Demoskopea, il ritardo del nostro paese è allarmante, soprattutto per i costi sociali che esso comporta. Non è più tollerabile mettere a repentaglio la salute e in alcuni casi la vita di milioni di persone che convivono tutti i giorni con il rischio, a loro stessi ignoto, causato da impianti obsoleti e fuori norma”.
Inoltre è stata sottolineata l’importanza di avviare al più presto campagne di informazione rivolte a tutti i cittadini. A tale proposito ricordiamo che il Prosiel nel corso degli ultimi anni ha proposse iniziative volte a diffondere la cultura della sicurezza elettrica presso le famiglie italiane. Ad esempio è stata realizzata una Guida sulla sicurezza destinata agli utilizzatori degli impianti elettrici domestici, anche non esperti in materia, che vuol mettere in condizione di accertare la sicurezza e la qualità del proprio impianto elettrico e la competenza di chi lo ha realizzato.
La Guida è scaricabile gratuitamente on line.
E’ questo il dato principale che emerge dalla ricerca presentata nel corso del convegno “La sicurezza degli impianti elettrici nelle abitazioni: situazione e prospettive”, svoltosi a Roma nei giorni scorsi e organizzato da Prosiel (Associazione Promozione Sicurezza Elettrica).
L’indagine è stata nel 2003 da Demoskopea su un campione rappresentativo delle abitazioni costruite prima del 1990 (pari a oltre 19 milioni e 650mila). Il 1990 è l’anno di entrata in vigore della legge 46/90, fondamentale per la realizzazione a regola d’arte degli impianti, fra cui quelli elettrici. Dopo tale anno, si presume che tutti gli impianti siano stati eseguiti a norma.
Nel corso del convegno è stato ribadito l’allarme destato dall’attuale situazione degli impianti elettrici italiani e sottolineata la necessità di agire al più presto, in tutte le sedi competenti e con il contributo di tutti gli attori, per portare le abitazioni ai livelli di sicurezza previsti dalla normativa.
I dati che emergono dalla ricerca Demoskopea, infatti, portano alla luce una situazione preoccupante.
Gli intervistatori, che si sono recati nelle abitazioni oggetto dell’indagine, si sono soffermati in particolare su 3 aspetti:
1) rischio di incendio in caso di corto circuito;
2) rischio di fulminazione per la presenza di apparecchiature inadeguate o danneggiate;
3) rischio di fulminazione per la mancanza di un interruttore differenziale adeguato.
Secondo l’indagine, il rischio di incendio interessa il 13% delle abitazioni, il rischio di fulminazione per la presenza di apparecchiature inadeguate o danneggiate riguarda il 52% degli impianti, mentre il rischio di fulminazione per la mancanza di un interruttore differenziale, il 18%.
Inoltre, dall’indagine emergono ulteriori dati sui quali riflettere: il 73% delle abitazioni che non hanno subito interventi sull’impianto elettrico negli ultimi dieci anni, presenta situazioni di rischio; ma anche il 30% di quelle che hanno avuto revisioni (pari al 52% del totale delle abitazioni) ha tuttora problemi di sicurezza elettrica. Il 44% delle abitazioni non ha la dichiarazione di conformità.
La ricerca ha messo in luce inoltre il seguente paradosso: nonostante il 64% degli intervistati viva in presenza di rischi per la sicurezza, l’81% dei medesimi intervistati dichiara che il proprio impianto è sicuro. La ricerca cita anche uno studio Ispesl secondo il quale nel 2000 ben 43.800 infortuni domestici sono stati originati da problemi all’impianto elettrico.
“E’ essenziale e urgente attivare un efficace sistema di verifiche sugli impianti elettrici delle abitazioni italiane, tramite operatori qualificati - ha affermato il Presidente di Prosiel Domenico Bosatelli - Come dimostra la ricerca Demoskopea, il ritardo del nostro paese è allarmante, soprattutto per i costi sociali che esso comporta. Non è più tollerabile mettere a repentaglio la salute e in alcuni casi la vita di milioni di persone che convivono tutti i giorni con il rischio, a loro stessi ignoto, causato da impianti obsoleti e fuori norma”.
Inoltre è stata sottolineata l’importanza di avviare al più presto campagne di informazione rivolte a tutti i cittadini. A tale proposito ricordiamo che il Prosiel nel corso degli ultimi anni ha proposse iniziative volte a diffondere la cultura della sicurezza elettrica presso le famiglie italiane. Ad esempio è stata realizzata una Guida sulla sicurezza destinata agli utilizzatori degli impianti elettrici domestici, anche non esperti in materia, che vuol mettere in condizione di accertare la sicurezza e la qualità del proprio impianto elettrico e la competenza di chi lo ha realizzato.
La Guida è scaricabile gratuitamente on line.
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