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Case insicure per bambini e anziani
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In Lombardia le intossicazioni da veleni nei bambini e i traumi per caduta degli anziani sono i pericoli più frequenti tra le mura di casa, e le principali cause di ricovero.
In particolare, i traumatismi occorsi ad anziani fra le mura domestiche rappresentano il 45% del totale e, di questi, il 60% è dovuto a fratture. Le più colpite, fra gli over 65, sono le donne con un rapporto di 2 a 1 rispetto a gli uomini. Sempre riguardo agli anziani, i luoghi più pericolosi per loro si sono rivelati la cucina (18% degli infortuni), le scale (17%), l'orto e il giardino (16%). I bambini, invece, sono esposti maggiormente al rischio di ingestione di veleni e sostanze tossiche presenti normalmente in casa (candeggina, detersivi, medicinali) o di corpi estranei.
I dati sono stati presentati nei giorni scorsi, in occasione della presentazione del Piano triennale per la prevenzione degli infortuni domestici in Lombardia, approvato dalla Giunta regionale.
Gli interventi di prevenzione si focalizzano in particolare sulle categorie più a rischio individuate, cioè i bambini e gli anziani.
Il Piano prevede di agire principalmente su tre fronti: sensibilizzando i genitori, formando gli operatori di ASL e scuole materne, creando una rete di comunità attorno agli anziani a rischio.
In particolare, per quello che riguarda i bambini fino a 3 anni, verrà data una maggiore diffusione alla "Campagna informativa di prevenzione delle intossicazioni acute in età pediatrica" con l’ausilio di materiale informativo e opuscoli ad hoc per i genitori, e coinvolgendo attivamente i Pediatri di Libera Scelta.
Per i bambini in età compresa tra i 4 e i 10 anni (scuole materne ed elementari), il Piano prevede invece la formazione degli insegnanti, ai quali toccherà poi il compito di inserire nei curricula scolastici i metodi, da loro ritenuti più efficaci, per educare i bambini ai comportamenti corretti nei confronti di possibili infortuni.
Per quanto riguarda gli anziani, e in particolare la prevenzione delle cadute, la Regione prevede di intervenire principalmente sulla rete di relazioni (la "comunità") che circonda l'anziano: volontari, parenti, medici di base, farmacisti, "care givers". Le ASL vengono sollecitate tra l'altro a mettere in campo un'azione specifica di promozione dell'esercizio fisico fra la popolazione anziana, soprattutto verso quelle discipline "morbide" che migliorano l'equilibrio.
In Lombardia le intossicazioni da veleni nei bambini e i traumi per caduta degli anziani sono i pericoli più frequenti tra le mura di casa, e le principali cause di ricovero.
In particolare, i traumatismi occorsi ad anziani fra le mura domestiche rappresentano il 45% del totale e, di questi, il 60% è dovuto a fratture. Le più colpite, fra gli over 65, sono le donne con un rapporto di 2 a 1 rispetto a gli uomini. Sempre riguardo agli anziani, i luoghi più pericolosi per loro si sono rivelati la cucina (18% degli infortuni), le scale (17%), l'orto e il giardino (16%). I bambini, invece, sono esposti maggiormente al rischio di ingestione di veleni e sostanze tossiche presenti normalmente in casa (candeggina, detersivi, medicinali) o di corpi estranei.
I dati sono stati presentati nei giorni scorsi, in occasione della presentazione del Piano triennale per la prevenzione degli infortuni domestici in Lombardia, approvato dalla Giunta regionale.
Gli interventi di prevenzione si focalizzano in particolare sulle categorie più a rischio individuate, cioè i bambini e gli anziani.
Il Piano prevede di agire principalmente su tre fronti: sensibilizzando i genitori, formando gli operatori di ASL e scuole materne, creando una rete di comunità attorno agli anziani a rischio.
In particolare, per quello che riguarda i bambini fino a 3 anni, verrà data una maggiore diffusione alla "Campagna informativa di prevenzione delle intossicazioni acute in età pediatrica" con l’ausilio di materiale informativo e opuscoli ad hoc per i genitori, e coinvolgendo attivamente i Pediatri di Libera Scelta.
Per i bambini in età compresa tra i 4 e i 10 anni (scuole materne ed elementari), il Piano prevede invece la formazione degli insegnanti, ai quali toccherà poi il compito di inserire nei curricula scolastici i metodi, da loro ritenuti più efficaci, per educare i bambini ai comportamenti corretti nei confronti di possibili infortuni.
Per quanto riguarda gli anziani, e in particolare la prevenzione delle cadute, la Regione prevede di intervenire principalmente sulla rete di relazioni (la "comunità") che circonda l'anziano: volontari, parenti, medici di base, farmacisti, "care givers". Le ASL vengono sollecitate tra l'altro a mettere in campo un'azione specifica di promozione dell'esercizio fisico fra la popolazione anziana, soprattutto verso quelle discipline "morbide" che migliorano l'equilibrio.
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