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Sicurezza alimentare: chiarificazioni sulle “bevande fantasia”
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Soddisfazione è stata espressa dalla Confagricoltura riguardo alla pubblicazione della Circolare 25 marzo 2004, n. 168 del Ministero delle Attività Produttive riguardo all’etichettatura delle bevande cosiddette di "fantasia" (con contenuto di succo di frutta inferiore al 12%).
Nei mesi scorsi aveva sollevato aspre polemiche l’emanazione della Circolare n.168/2003, in quanto secondo Confagricoltura e Coldiretti rendeva possibile inserire sulle confezioni figure o indicazioni che fanno riferimento a frutta non presente, ma di cui la bibita ha il sapore grazie solo all' impiego di specifici aromi.
La nuova circolare precisa invece che le bevande di fantasia devono essere presentate con modalità tali da non creare confusione con quelle a base di succo di frutta. Quindi non potranno avere forme o immagini che richiamino un frutto non presente nella bevanda.
“Le bevande di fantasia di cui all'art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n. 719, devono essere prodotte in conformità alle disposizioni di detto decreto. Conseguentemente possono essere preparate con o senza aggiunta di succo di frutta, in quantità inferiore al 2% e devono essere presentate con denominazione di vendita e modalità tali da non creare confusione con le bevande di cui all'art. 4.
Dette bevande vengono poste in vendita, anche se provenienti da altri Stati membri, nel rispetto delle disposizioni previste dal decreto del Ministro della Sanità 27 febbraio 1996, n. 209 e di quelle previste dal decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109”.
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Soddisfazione è stata espressa dalla Confagricoltura riguardo alla pubblicazione della Circolare 25 marzo 2004, n. 168 del Ministero delle Attività Produttive riguardo all’etichettatura delle bevande cosiddette di "fantasia" (con contenuto di succo di frutta inferiore al 12%).
Nei mesi scorsi aveva sollevato aspre polemiche l’emanazione della Circolare n.168/2003, in quanto secondo Confagricoltura e Coldiretti rendeva possibile inserire sulle confezioni figure o indicazioni che fanno riferimento a frutta non presente, ma di cui la bibita ha il sapore grazie solo all' impiego di specifici aromi.
La nuova circolare precisa invece che le bevande di fantasia devono essere presentate con modalità tali da non creare confusione con quelle a base di succo di frutta. Quindi non potranno avere forme o immagini che richiamino un frutto non presente nella bevanda.
“Le bevande di fantasia di cui all'art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 1958, n. 719, devono essere prodotte in conformità alle disposizioni di detto decreto. Conseguentemente possono essere preparate con o senza aggiunta di succo di frutta, in quantità inferiore al 2% e devono essere presentate con denominazione di vendita e modalità tali da non creare confusione con le bevande di cui all'art. 4.
Dette bevande vengono poste in vendita, anche se provenienti da altri Stati membri, nel rispetto delle disposizioni previste dal decreto del Ministro della Sanità 27 febbraio 1996, n. 209 e di quelle previste dal decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109”.
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