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Sostituzione delle card contro la pirateria satellitare

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza delle persone

05/06/2002

Da oggi un nuovo sistema di criptazione proteggera' le trasmissioni delle pay tv italiane. Ma gli hacker sono gia' al lavoro...

Da oggi le trasmissioni delle pay tv italiane sono protette da un nuovo sistema di criptazione.
Per contrastare l'azione degli hacker Tele + ha inviato a tutti i suoi regolari abbonati una nuova smart card molto potente, che dovrebbe porre fine alle carte pirata.

In Italia il fenomeno della pirateria delle smart card per la tv a pagamento è purtroppo molto diffuso: le antenne paraboliche sono oltre 5 milioni mentre gli abbonati alle due televisioni a pagamento italiane, Tele + e Stream, sono soltanto 2,3 milioni.
In base alle stime effettuate, infatti, le smart card pirata in circolazione sarebbero circa due milioni e il fenomeno sarebbe esploso a livello nazionale nel 2001, quando si scoprì come violare ''Seca'', il sistema di codifica utilizzato da Tele +.

Se un regolare abbonamento completo a Tele + costa circa 1000 euro all'anno, per avere una carta pirata non si spende più di 50 euro. Con una spesa di 15 euro, infatti,è possibile avere una ''wafer card'' e con altri 25-30 euro si acquista un apparecchio programmatore per il software. Una volta acquisito questo materiale gli hacker vanno alla ricerca dei codici da inserire nella carta, sui numerosi siti Internet che li rendono disponibili.

Circa un milione e 500 mila nuove smart card sono già state inviate agli abbonati Tele +, tramite raccomandata, a partire dal 27 maggio scorso. Nei prossimi 15/20 giorni, la fase di transizione, i programmi potranno essere visti sia con la vecchia carta che con quella nuova.

Le nuove card utilizzano il sistema di codifica Mediaguard (o Seca 2) sviluppato da Canal + Technologies, strutturato su algoritmi molto più potenti rispetto al precedente Seca, ma è importante sottolineare che gli hacker sono già al lavoro per individuare i nuovi codici.

Dallo scorso aprile, infatti, si sono attivati molti forum su Internet, sui quali i pirati si scambiano messaggi, informazioni e consigli.


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