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Industria chimica e SGSL: pianificare e concretizzare gli obiettivi

Industria chimica e SGSL: pianificare e concretizzare gli obiettivi
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: SGSL, MOG, dlgs 231/01

16/10/2015

Le linee di indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza per l’industria chimica si soffermano sulla fase di pianificazione. Identificare i pericoli, gestire i requisiti legali e pianificare programmi e obiettivi.

Roma, 16 Ott –  Un aspetto decisivo nell’adozione dei sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro (SGSL) è sicuramente la pianificazione, cioè la concretizzazione della politica aziendale, dell’impegno dichiarato per una efficiente tutela della salute e sicurezza, in un vero e proprio piano operativo specifico per pianificare e declinare il raggiungimento degli obiettivi decisi.

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Ne parliamo oggi con riferimento al comparto chimico, un comparto che necessita di idonee politiche di prevenzione di incidenti e malattie professionali, e alle “ Linee di Indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica” che sono il frutto della collaborazione tra Inail Contarp, Federchimica, Filctem, Femca, Uiltec, Certiquality e Henkel italia e che il nostro giornale ha già presentato in un precedente articolo soffermandosi, in particolare, sui contenuti delle politiche aziendali.
 
Nelle linee di indirizzo, approvate con Determinazione del Presidente dell’Inail n. 84 del 24 marzo 2015, si specifica che riguardo alla fase di pianificazione le “procedure gestionali, organizzative ed operative necessarie all’intera gestione dell’attività dell’impresa devono essere integrate dalle componenti di salute e sicurezza previste nel piano operativo specifico”.
In particolare la pianificazione si articola a sua volta nelle fasi di:
- “identificazione dei processi;
- identificazione dei pericoli;
- analisi e valutazione dei rischi connessi ai pericoli identificati;
- gestione dei requisiti legali;
- pianificazione di traguardi ed obiettivi operativi;
- definizione degli indicatori di prestazioni idonei a valutare il grado di realizzazione di quanto pianificato;
- definizione del programma necessario al raggiungimento degli obiettivi, ivi comprese le risorse necessarie”.
 
Ad esempio riguardo alle fasi di identificazione dei pericoli e di valutazione dei rischi si sottolinea la necessità di “prendere in considerazione le attività ordinarie e straordinarie di tutte le persone che operano o si possano trovare, a vario titolo, all’interno o all’esterno dello stabilimento, compresi i visitatori. Vanno anche effettuate valutazioni che tengano conto di fattori ed aspetti ritenuti critici per i lavoratori (ad esempio, lavoro notturno, in ambienti confinati) ed anche i rischi derivanti da attività che si svolgono all’esterno dell’impresa, se essi hanno impatto sulla salute e sicurezza dei lavoratori”.
Bisogna poi tener in considerazione anche la valutazione dei rischi connessi con situazioni di emergenza e, relativamente ai rischi connessi agli incidenti rilevanti, “l’identificazione e la valutazione devono essere condotte considerando sia un corretto funzionamento dei dispositivi di sicurezza installati, sia eventuali guasti, oltre che i rischi presenti e potenziali che si generano da:
- eventi controllati e non controllati;
- condizioni usuali e non usuali;
- attività passate e presenti”.
In particolare nella valutazione dei rischi provenienti da agenti chimici bisogna prendere in considerazione i seguenti elementi di valutazione:
- “individuazione delle sostanze che possono venire a contatto con i lavoratori;
- proprietà delle sostanze pericolose;
- informazioni indicate dal produttore o dal fornitore (scheda dati di sicurezza);
- modalità di svolgimento delle mansioni lavorative;
- livello, tipo e durata dell’esposizione professionale agli agenti chimici;
- valori limite di esposizione professionale o valori limite biologici,
- misure preventive e protettive;
- sorveglianza sanitaria”.
 
La pianificazione deve tener conto anche della gestione dei requisiti legali e volontari.
 
Infatti è necessaria una procedura “per l’identificazione e l’aggiornamento dei vincoli sia legali sia di altra natura, applicabili alle proprie attività relativamente a salute e sicurezza, nonché per la gestione dei relativi adempimenti.
Ad esempio una corretta gestione dei requisiti legali e volontari si basa su:
- “una procedura di consultazione periodica delle fonti normative;
- l’utilizzo di banche dati on-line;
- la consultazione di associazioni di categoria e sindacali;
- abbonamenti a riviste specializzate;
- lo scadenziario d’impresa indicante l’adempimento normativo e la relativa scadenza;
- una comunicazione degli adempimenti ai soggetti attuatori;
- l’audit di verifica periodica dedicato”.
 
La pianificazione deve inoltre riguardare programmi e obiettivi, dove gli obiettivi di salute e sicurezza “sono impegni di miglioramento a breve, medio e lungo termine, derivati dalla politica del SGSL, mentre i traguardi sono i risultati intermedi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi”.
E obiettivi e traguardi devono prendere in esame:
- “le disposizioni legislative nazionali, comunitarie, le norme tecniche, il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro), etc.;
- la politica di salute e sicurezza e i risultati raggiunti;
- la valutazione dei rischi connessi all’attività svolta;
- gli impegni con la Pubblica Amministrazione;
- la consultazione ed il coinvolgimento delle parti interessate, tra cui in primo luogo i lavoratori tramite il RLSSA (Rappresentante Lavoratori Salute, Sicurezza e Ambiente)”.
Senza dimenticare che tutti i lavoratori dell’impresa, a qualsiasi livello, “devono essere coinvolti nel conseguimento dei traguardi finalizzati e degli obiettivi stabiliti” e che gli obiettivi e i traguardi devono essere:
- “quantificati, ove possibile, con previsione di adeguate scadenze temporali per il conseguimento;
- condivisi dai responsabili incaricati del loro conseguimento;
- documentati e comunicati ai lavoratori e ai loro rappresentanti”.
Si sottolinea che l’insieme dei traguardi e degli obiettivi costituisce inoltre “la base di un programma di miglioramento con le relative priorità. Tale programma di miglioramento deve essere documentato e deve confluire nel documento di valutazione dei rischi (DVR)”.
 
Concludiamo questa breve presentazione della fase di pianificazione, come descritta nelle “Linee di Indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica”, accennando alla necessità di definire indicatori di prestazione.
 
Infatti con riferimento ai traguardi e obiettivi decisi e confluiti del DVR devono anche essere individuati “adeguati criteri di valutazione delle prestazioni e, quando possibile, misurate e monitorate tramite opportuni indicatori. Tali indicatori di prestazione devono essere utilizzati per uso interno al fine di migliorare il processo di coinvolgimento e la consultazione, o per comunicazioni esterne”.
 
Rimandando alla lettura integrale delle Linee di Indirizzo, riportiamo infine una “lista non esaustiva di indicatori cui fare riferimento:
- eventi infortunistici;
- quasi incidenti e incidenti di processo;
- risultanze di audit;
- non conformità, azioni correttive e preventive;
- consultazione e comunicazione;
- numerosità e qualità dei suggerimenti recepiti dai lavoratori;
 
 
 
INAIL, “ Linee di Indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica”, documento elaborato da Inail Contarp, Federchimica, Filctem – Cgil, Femca – Cisl, Uiltec – Uil, Certiquality e Henkel italia e approvato con Determinazione del Presidente dell’Inail n. 84 del 24 marzo 2015 (formato PDF, 647 kB).
 
 
 
 
Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Linee di Indirizzo per l’applicazione di SGSL per l’industria chimica”.
 
 
 
RTM
 
 
 
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