Una strategia di protezione dei beni patrimonio dell’umanità
L’esperienza insegna che, in uno scenario bellico, il patrimonio culturale spesso viene gravemente danneggiato, nonostante i vari impegni, presi a livello internazionale, che appunto impegnano tutti paesi del mondo a difendere il patrimonio culturale, in caso di eventi bellici. Ecco come i responsabili di un centinaio di musei ucraini stanno allestendo una strategia di protezione dei beni, patrimonio dell’umanità, affidati alle loro cure.
Recentemente si sono riuniti a Berlino un centinaio e più di responsabili dei musei e gallerie d’arte dell’Ucraina, danneggiati, a vario livello, dagli attacchi dei militari russi.
I responsabili hanno invocato un aiuto economico da parte di donatori internazionali, soprattutto mirato a sottolineare il loro impegno nella protezione e nella ricostruzione del patrimonio danneggiato, creando un settore culturale moderno, orientato all’assistenza dei visitatori e aperto anche a soggetti con varie disabilità.
Questa conferenza, della durata di due giorni, aveva per titolo: “Dalla crisi al futuro: nuove responsabilità per i musei Ucraini”. La conferenza è stata sostenuta dai governi della Polonia, della Germania e dell’Ucraina e ha costituito il più grande convegno di operatori museali, sin da quando la Russia invase l’Ucraina nel febbraio 2022.
Approfondimento della normativa ISO 11064 e altre norme per la progettazione delle sale di controllo, a cura di di Adalberto Biasiotti. |
I delegati hanno sviluppato una serie di 10 proposte da presentare alla conferenza dell’Unesco, che si terrà a Vilnius il 6 e 7 giugno, e alla conferenza per la tutela dell’Ucraina, che si terrà a Berlino dall’11 al 12 giugno.
La portavoce di questo gruppo di 100 dirigenti ha affermato che per la prima volta la voce dei responsabili del patrimonio culturale può essere ascoltata in un contesto internazionale. Essa ha riferito che ben 102 musei e gallerie d’arte Ucraini sono state danneggiati dagli eventi bellici, di cui 12 completamente distrutti.
Ad oggi, ai responsabili del patrimonio culturale risultano ben 1000 siti danneggiati a vario livello. Il ministro tedesco della cultura ha sottolineato come molti di questi attacchi miravano a compromettere l’immagine dell’Ucraina, a livello internazionale.
È stato inoltre sottolineato il fatto che ormai la maggioranza dei musei è gestita da personale femminile, in quanto gli uomini sono quasi tutti chiamati in servizio militare.
Una delle strategie adottate in molti musei e quella di non consentire più la visita ai musei stessi, ma di mettere a disposizione delle esposizioni virtuali, su piattaforme on-line, che permettono non solo agli Ucraini, ma anche a persone interessate di tutto il mondo, di visitare e ammirare le collezioni dei musei.
Un altro aspetto, che è stato sottolineato durante l’incontro, riguarda la necessità di creare un sistema di server esterni, dove archiviare tutti i dati digitali afferenti al patrimonio culturale ucraino, accelerando nel contempo la digitalizzazione di tutte le opere non ancora digitalizzate.
Per sviluppare questa attività, occorre che dei donatori mettano a disposizione apparati elettronici di varia natura, come ad esempio scanner tridimensionali, in modo da rendere affidabile e rapida la digitalizzazione delle opere d’arte non ancora classificate.
Il convegno si è chiuso lanciando un appello a tutti coloro che possono in qualche modo aiutare l’Ucraina a salvaguardare sul proprio patrimonio culturale, sia con supporti economici, sia con supporti tecnici.
Non posso che unirmi a questo messaggio, insieme a tutti i lettori!
Adalberto Biasiotti
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