Una app gratuita combatte il traffico illecito di reperti culturali
I lettori sono certamente al corrente che da tempo l’Interpol ha messo a disposizione un database dei reperti culturali rubati, liberamente accessibile al pubblico, e che ha più di una volta messo in evidenza situazioni critiche, ad esempio a fronte di reperti culturali offerti da case d’asta.
Per dare un’idea delle dimensioni di questo database, ad oggi esso mette a disposizione schede illustrative su 52.000 oggetti; il database è alimentato dei contributi di 134 paesi del mondo.
Ma, grazie all’intelligenza artificiale, è adesso disponibile un applicativo, che permette di compiere un salto di qualità in questo critico tema.
Lo sviluppo di applicativi di intelligenza artificiale, sempre più intelligenti, ha indotto gli esperti del Interpol a mettere a punto una applicazione, che allevia di molto il carico di lavoro di chiunque voglia verificare la legittima disponibilità o presenza sul mercato di un reperto culturale.
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Approfondimento della normativa ISO 11064 e altre norme per la progettazione delle sale di controllo, a cura di di Adalberto Biasiotti. |
È infatti sufficiente scaricarsi questa app e caricare una fotografia dell’oggetto sospetto, perché un applicativo di intelligenza artificiale effettui una ricerca automatica nel database degli oggetti rubati, mettendo in brevissimo tempo a disposizione alcune schede, che presentano punti di contatto significativi con l’oggetto fotografato.
Proprio grazie a questo applicativo, poco più di un mese fa un collezionista spagnolo ha caricato le fotografie di due quadri, di cui era in possesso da lungo tempo. L’applicativo ha rapidamente reagito ed ha messo in evidenza come questi oggetti fossero stati rubati la bellezza di 42 anni fa!
Questo applicativo è a disposizione di forze dell’ordine, agenti doganali, il pubblico in genere, i collezionisti, i giornalisti, gli studenti ed i commercianti di opere d’arte, per
- facilitare l’accesso al database degli oggetti rubati,
- creare un archivio privato di oggetti d’arte,
- segnalare un oggetto rubato,
- segnalare siti culturali potenzialmente a rischio di scavi illeciti.
Il fatto che l’applicativo sia disponibile su uno smartphone ne incoraggia l’uso in molte circostanze, laddove l’accesso ad un personal computer potrebbe non essere agevole o immediato.
Raccomando caldamente a tutti i lettori di scaricare questo applicativo, in modo da avere a disposizione un prezioso strumento di supporto e protezione del nostro patrimonio culturale, che purtroppo è sempre più a rischio!
Segue QR code per lo scarico dell’applicazione:
Adalberto Biasiotti
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