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Strategia dell'UE per la lotta alla criminalità organizzata 2021-2025

Strategia dell'UE per la lotta alla criminalità organizzata 2021-2025
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Criminalità

12/03/2025

Nell’aprile 2021 la Commissione Europea ha adottato un documento programmatico, per mettere a punto misure di contrasto al crimine organizzato per il periodo 2021- 2025. Si fa ora il punto sulla efficienza ed efficacia di questo documento programmatico.

In allegato a questo articolo i lettori troveranno il documento, che illustrava la strategia dell’unione europea, atta a fronteggiare il crimine organizzato. Questo documento prendeva in considerazione il periodo dall’anno 2021 all’anno 2025. All’avvicinarsi del termine del periodo contemplato, la commissione europea ha fatto il punto sull’efficienza ed efficacia di questo programma.

 

La strategia di fondo di questo documento era mirata al potenziamento delle forze dell’ordine e ad una maggiore cooperazione delle magistrature interessate, eliminando al contempo i profitti generati dal crimine organizzato e adattando leggi e regolamenti ad un’era digitale.

 

L’analisi degli anni trascorsi ha messo in evidenza come i crimini finanziari, sotto forma di frodi afferenti alle tassazioni, ai furti d’identità ed al riciclaggio di denaro, rappresentino gli aspetti principali di questa tipologia di crimine. Anche se molto si è fatto per garantire un’effettiva cooperazione tra le autorità dei vari paesi europei, vi è ancora molto da fare. Tra gli elementi positivi, tuttavia, è bene sottolineare l’efficacia delle procedure di confisca di beni, frutto di operazioni del crimine organizzato. Questa iniziativa è stata in particolare recentemente sottolineata, grazie alla proposta di sviluppo di una nuova direttiva dal titolo Directive on asset recovery and confiscation.

 



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Un altro aspetto che ha dato risultati positivi riguarda l’allestimento di squadre di indagine, nelle quali sono inseriti specialisti di vari paesi, per dare un taglio più internazionale alle indagini.

 

Un’altra area, in cui si è rilevato un sensibile aumento delle violazioni di legge, riguarda la contraffazione e la violazione della proprietà intellettuale. In particolare, per quanto riguarda la contraffazione, oggi i prodotti farmaceutici rappresentano un’area primaria, con evidenti possibili conseguenze negative sulla salute dei cittadini europei.

 

Questa particolare attività criminosa genera profitti particolarmente elevati, fino a essere perfino paragonabili a quelli prodotti da attività criminose, legate al traffico di droga e armi da fuoco. Per dare un’idea delle dimensioni dei profitti che può fare il crimine organizzato, operando in queste aree, l’Europa ha ritenuto che i profitti che derivano da traffico illegale di droga possono arrivare fino a 230 miliardi di euro all’anno.

 

Questo è il motivo per cui la commissione europea ha recentemente potenziato le attività anticrimine, adottando una nuova strategia specifica di contrasto. Le conseguenze di questa iniziativa hanno comportato un potenziamento dei controlli nei porti dell’unione europea, nella neutralizzazione di reti criminali e nel potenziamento della collaborazione internazionale.

 

Un altro organismo importante, lo European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (EMCDDA), mette a disposizione preziosi documenti statistici, che possono aiutare nell’indirizzare le azioni di repressione verso le aree maggiormente critiche. In particolare, nel luglio 2024 la EMCDDA è stata trasformata in EU Drugs Agency.

 

Un’altra area che ha attirato l’attenzione della commissione europea riguarda il traffico di beni culturali, che rappresenta un fenomeno transnazionale di dimensioni assai maggiori, di quanto normalmente non si ritenga. Ricordiamo ai lettori che più volte abbiamo dato notizia, su queste pagine, di attività fraudolente legate al traffico di reperti archeologici, di cui l’Italia è purtroppo, o per fortuna, una vera miniera!

 

Un’area di particolare rischio è legata al fatto che il traffico di reperti archeologici spesso è legato al finanziamento di organizzazioni terroristiche, raddoppiando l’impatto negativo sulla società civile.

 

Infine, anche i crimini ambientali richiedono una particolare attenzione, per l’impatto sull’ambiente e sulla salute, soprattutto quando in questi crimini sono coinvolti paesi terzi. Ecco il motivo per cui l’Europa ha elaborato una direttiva sul crimine ambientale, proprio per cercare di mettere sotto controllo questa specifica attività, in cui il crimine organizzato trova elevati profitti.

 

Al proposito, è bene sottolineare come la responsabilità di individuare e condannare i criminali riguarda sempre le magistrature dei singoli paesi. Pertanto, l’obiettivo della commissione è quello di mettere un maggior numero di strumenti a disposizione delle forze dell’ordine e delle magistrature inquirenti e giudicanti, operanti nei singoli paesi.

 

La messa a disposizione di affidabili statistiche sul crimine organizzato, la messa a disposizione di fondi per progetti europei contro il crimine organizzato e la messa a punto di misure legislative, che permettano di armonizzare le leggi e regolamenti di vari paesi, rappresentano elementi estremamente positivi.

 

In questo contesto, anche Europol ha messo a disposizione la sua infrastruttura per facilitare lo scambio di informazioni amministrative tra i vari paesi.

 

 

Commissione Europea - Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni - Strategia dell'UE per la lotta alla criminalità organizzata 2021-2025

 

 

Adalberto Biasiotti

 

 




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