Sono disponibili nuovi ed efficaci strumenti anticontraffazione
Nonostante tutto l’impegno dei produttori, i prodotti contraffatti stanno occupando, nel commercio internazionale, uno spazio crescente. I prodotti contraffatti vanno dai prodotti medicinali, ai cibi, ai capi d’abbigliamento. In quest’ultimo settore, in particolare, l’importanza che riveste il marchio, agli occhi del consumatore, fa sì che un prodotto, che possa essere spacciato per originale, trovi immediatamente un largo mercato.
Da anni i produttori di capi di abbigliamento si sono impegnati per mettere a punto delle tecniche, in grado di evidenziare rapidamente, sia al consumatore, sia alle forze dell’ordine, prodotti contraffatti, ma queste tecniche vengono spesso assorbite e superate dalla abilità tecnica dei produttori di merci contraffatte.
Anche gli enti normativi internazionali si sono mossi da tempo, creando il comitato tecnico ISO / TC 246-strumenti anticontraffazione, che ha già pubblicato alcune norme, di valenza internazionale.
In particolare, ricordiamo ai lettori la norma “ISO 12931-criteri di prestazione per soluzioni di autentica dei prodotti, da usare per contrastare la contraffazione di beni materiali”.
Anche i laboratori tecnici specializzati si sono attivati recentemente ed ha ricevuto ampia eco, nell’ambito del settore, una tecnica di analisi spettrale, messa a punto da un laboratorio specializzato.
Questa tecnica utilizza uno spettrometro in tecnica NIR (Near Infrared Radiation) ed alcune semplici tecniche di trattamento dei dati spettrali, per riconoscere se un prodotto è stato effettivamente assemblato nella azienda produttrice od è stato contraffatto.
Il sistema spettrale è stato recentemente dimostrato pubblicamente nell’analisi di un paio di sneakers: ci troviamo davanti a un prodotto di larga diffusione e che si presta ad essere contraffatto, con relativa facilità.
L’analizzatore spettrale effettua una scansione di diverse parti della calzatura, in particolare la suola della calzatura, la tomaia in cuoio, la linguetta interna, il tessuto interno di rivestimento della tomaia ed anche i lacci.
Durante la dimostrazione sono state mescolate alcune calzature contraffatte ed altre calzature genuine. I risultati dell’analisi sono stati oltremodo interessanti e decisivi.
Sono state rilevate differenze drammatiche nell’analisi della suola in gomma, mentre, ad esempio, non sono state individuate significative differenze nei lacci, come d’altronde era legittimo attendersi.
Un’altra differenza fondamentale è stata individuata nel tessuto interno alla tomaia, laddove le differenze di spettro tra calzature genuine e contraffatte era assolutamente drammatico.
Il grande vantaggio di questa tecnica di analisi è che è molto rapida e non richiede uno specifico e prolungato addestramento degli operatori.
Inoltre, il fatto di aver condotto alcune analisi preliminari permette di ridurre il numero di aree della calzatura da esaminare, in quanto è sufficiente concentrare l’attenzione, come illustrato in precedenza, su quelle parti della calzatura, dove la differenza di riflessione spettrale tra prodotto genuino e contraffatto è particolarmente vistosa.
Alla luce dei risultati positivi di questo esperimento, si stanno adesso mettendo punti apparati che, ad un costo contenuto, possano essere utilizzati su larga scala, per aiutare a mettere sotto controllo questo fenomeno, che danneggia sia i produttori, sia i consumatori.
Adalberto Biasiotti
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