La sicurezza degli stadi ha attirato l’attenzione dell’unione europea
Poiché il numero di incontri sportivi ed altri eventi, con un gran numero di spettatori, e cresciuto in modo significativo, è necessario provvedere ad un aggiornamento di questi documenti. Oggi sono milioni i cittadini europei che partecipano, come spettatori, ad eventi sportivi ed è indispensabile che i paesi coinvolti possano garantire un soddisfacente livello di protezione di questi spettatori. Anche le tribune, dove gli spettatori si siedono, hanno cambiato la loro configurazione, richiedendo quindi una modifica delle misure di sicurezza da adottare.
Ecco la ragione per la quale adesso si sta studiando un aggiornamento di questa convenzione, per renderla più aderente alla situazione effettiva sul campo.
Il requisito fondamentale da soddisfare è quello che gli spettatori possano osservare gli incontri in condizioni di elevata sicurezza, essendo protetti da possibili eventi critici, sia di origine dolosa, sia di origine accidentale, che possono compromettere questo parametro fondamentale di sicurezza.
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La convenzione inoltre ha allargato il proprio campo di applicazione, prendendo in considerazione non solo il periodo in cui lo spettatore si trova all’interno dello stadio, ma anche i percorsi di avvicinamento ed allontanamento, in modo da rendere sicura anche la movimentazione degli spettatori. Particolare attenzione viene poi posta agli spettatori disabili ed ai bambini, che possono avere dei requisiti affatto particolari.
Un comitato di esperti terrà sotto controllo l’applicazione della convenzione.
Il referente ha espresso la sua soddisfazione per il contributo che è stato dato a questo nuovo testo da parte di FIFA, UEFA, Association of European Professional Football Leagues, EU, Interpol, nonché altre associazioni come ad esempio “Football Supporters Europe” e “Supporters Direct Europe".
Il referente ha sottolineato il fatto che tutti i soggetti coinvolti devono definire delle politiche trasparenti ed incisive per la gestione della folla e per i rischi associati afferenti alla safety ed alla security, tenendo conto in particolare di comportamenti razzisti e discriminatori, nonché insulti omofobici e transfobici. In questa attività occorre fare riferimento agli sportivi ed alle loro squadre, che devono pubblicamente dichiarare la loro ferma opposizione a qualsiasi discriminazione.
Al proposito, raccomando ai lettori di leggere questo documento “Racism, ethnic discrimination and exclusion of migrants and minorities in sport: The situation in the European Union”.
Questo documento è stato redatto dall’agenzia per i diritti fondamentali dell’unione europea FRA e dichiara che purtroppo anche oggi lo sport continua a essere coinvolto in un gran numero di problemi legati a discriminazioni di questo tipo.
In particolare, il documento della commissione sottolinea che lo sport deve contribuire a unire i popoli, indipendentemente dal loro genere, origine etica e sociale, linguaggio, religioni o credenze religiose o politiche.
Dal momento che l’unione europea, come tale, non può essere un membro di questa convenzione, il referente invita tutti i membri del parlamento europeo a dare il proprio supporto a questo documento, riportato in allegato, nonché alla decisione del consiglio di autorizzare gli Stati membri a firmare e ratificare questa proposta di convenzione.
Sono certo che i lettori, esaminando documento allegato, troveranno preziosi riferimenti tecnici e culturali, che dovrebbero governare come maggiore incisività i comportamenti dei cittadini negli eventi sportivi.
Infine, mi è gradito chiudere questo appunto ricordando che lo scrivente ha proposto alla commissione tecnica UNI, già tre anni fa, di elaborare un documento sulla movimentazione sicura degli spettatori i grandi eventi, coinvolgendo sia la società autostrade, la rete ferroviaria italiana, le polizie locali, le compagnie aeree ed altri soggetti, coinvolti nella movimentazione degli spettatori, sia in fase di accesso all’evento sportivo o culturale, sia in fase di allontanamento.
La proposta ad oggi è rimasta inevasa.
Vedi documento allegato (PDF)
Adalberto Biasiotti
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