Buone notizie: lo Stato finanzia la installazione di colonnine per chiamate di emergenza

Buone notizie: lo Stato finanzia la installazione di colonnine per chiamate di emergenza

La legge 213 del 30 dicembre 2003 mette a disposizione finanziamenti per aiutare le comunità locali a installare colonnine di emergenza collegate con le forze dell’ordine. Un intervento che mira ad accrescere il livello di sicurezza della cittadinanza.

Certamente i cittadini hanno già potuto osservare, in alcune zone di alcune città, delle colonnine, sul tipo di quella illustrata in fotografia, che permettono a qualsiasi cittadino di lanciare un allarme, collegandolo direttamente alla centrale operativa delle telecomunicazioni - COT della questura od altra struttura ricettiva, disponibile ventiquattr’ore su 24.

Nella fotografia allegata, in particolare, è stata installata una telecamera con un trasmettitore Wi-Fi, in modo che chi riceve la chiamata possa anche vedere l’immagine del richiedente, soprattutto per scoraggiare possibili utilizzi illeciti del dispositivo.

Il grande pregio di queste colonnine sta nel fatto che sono disponibili ventiquattr’ore su 24, non è necessario avere seco il telefono cellulare e permettono di stabilire un immediato collegamento con le forze di eventuale pronto intervento.

Quando una struttura pubblica, ad esempio l’amministrazione comunale, decide di presentare una richiesta di finanziamento, dovrà innanzitutto illustrare con chiarezza il motivo per cui, in quella specifica ubicazione, si ritiene opportuno installare questa colonnina. Il testo di legge aiuta, dando alcune indicazioni generiche, come ad esempio piazze, vie, parchi, stazioni ferroviarie e metropolitane e simili. Il testo di legge non fa riferimento specifico ai cimiteri, che negli ultimi tempi sono stati inseriti fra le zone critiche, proprio per la scarsa frequentazione e soprattutto per l’età di molti dei frequentatori o delle frequentatrici.

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Una colonnina, ben riconoscibile, rappresenta indubbiamente un elemento tranquillizzante per i cittadini, e l’esperienza dimostra come in alcuni contesti, ad esempio i parchi pubblici, i cittadini tendono ad aggregarsi proprio nelle vicinanze di questo prezioso strumento di lancio dell’allarme.

Per risparmiare sui costi della colonnina, è possibile anche installare la colonnina in zone già coperte da altri impianti di videosorveglianza, in modo che l’effetto deterrente venga conservato, ma i costi vengano ridotti; ovviamente, in questo caso bisogna apporre uno specifico cartello di informativa afferente alla presenza di un impianto di videosorveglianza, per mantenere in vigore l’effetto deterrente di questo impianto. Che poi il cittadino, oppure chi vuole lanciare un allarme di disturbo, non sappia esattamente dove si trova la telecamera, non è fattore significativo.

Infine, ricordo ai lettori che il sindaco di una cittadina ha deciso di coinvolgere tutti gli abitanti in questo progetto, chiedendo di indicare in quali zone della città tali colonnine potevano essere ritenute più utili. Il coinvolgimento dei cittadini ha avuto indubbiamente un effetto amplificatore della funzione di sicurezza di queste colonnine, trasformando la sicurezza oggettiva anche in sicurezza percepita.

Stante la scarsa disponibilità di fondi, prima gli enti preposti si attivano, meglio è.

Adalberto Biasiotti

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