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Nuovi strumenti per proteggerci dai droni

Nuovi strumenti per proteggerci dai droni
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

05/05/2025

Durante i funerali di Papa Francesco sono stati osservati i nuovi strumenti elettronici, in grado di proteggere grandi assembramenti da possibili attacchi con droni.

 

Certamente i lettori avranno osservato, durante le numerose riprese dei funerali di papa Francesco, la presenza di insolite armi, in dotazione a militari dell’esercito. Mettiamo a disposizione una breve descrizione dello scenario relativo, che in futuro verrà sicuramente utilizzato sempre più spesso, a protezione di grandi assembramenti.

 

Gli esperti di sicurezza, che si occupano di gestione della folla, sanno benissimo quanto possa essere pericoloso l’utilizzo di un drone, a bordo del quale possono essere sistemati ordigni BCR, che i terroristi possono utilizzare per attaccare la popolazione presente. In altre parti del mondo già da tempo sono utilizzati strumenti di contrasto, ma in Italia solo durante i funerali di Papa Francesco, i mezzi di comunicazione di massa hanno potuto riprendere in primo piano i militari, che imbracciano questi strumenti, che vengono utilizzati per tenere sotto controllo la minaccia, costituita da droni.

 

Chi ha osservato attentamente le immagini avrà rilevato come questi strumenti erano riconducibili a tre diverse categorie. Attualmente, l’esercito italiano è dotato di tre diversi strumenti:

  • Drone Dome, della società Rafael, acquisito nel 2019 e impiegato in teatro operativo kosovaro dal 2020 al 2022;
  • Anti Drone Detecting And Disabling System (AD3S), approntato nel 2019 dal Comando Artiglieria Controaerei in collaborazione con alcune industrie nazionali (IDS, INTECS e CPM);
  • ACUS Enhanced, sviluppato dalla società Leonardo nell'ambito del progetto Forza NEC e consegnato alla Forza Armata nel 2024.

 


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Anche altri paesi europei utilizzano questi strumenti, nell’ambito di una iniziativa di cooperazione, pilotata dall’agenzia europea della difesa. In particolare, per quanto riguarda le difese anti droni, l’Italia ha costituito, a Sabaudia, il Centro di Eccellenza Counter Mini/Micro Aeromobili a Pilotaggio Remoto (CDE C-M/M APR). Questo centro di eccellenza è stato fondato nel 2019 e si occupa della formazione professionale dei militari coinvolti. I militari, addestrati alla fase operativa, fanno parte di un corpo chiamato C-UAS (Counter unmanned aerial systems).

 

Il Centro, unitamente al 17° Reggimento artiglieria controaerei “Sforzesca", partecipa annualmente a numerose esercitazioni nazionali e internazionali, impiegando i sistemi in operazioni a supporto delle Forze dell'Ordine, in occasione di eventi di grande rilevanza, come ad esempio  gli europei di calcio del 2021, la visita del presidente ucraino Zelensky a Roma a maggio 2023, il torneo di golf “Ryder Cup" a settembre 2023 e il vertice G7, svoltosi in Italia nel mese di giugno 2024, ma la presenza di questo corpo non è stata in alcun modo pubblicizzata.

 

Il principio di funzionamento di questi dispositivi si basa su l’invio di una radiazione elettromagnetica, in una banda di frequenza specifica, in grado di neutralizzare i dispositivi elettronici di bordo. In qualche caso è possibile addirittura assumere il controllo dei dispositivi elettronici di bordo, portando il drone ad atterrare in una zona di sicurezza. In altri casi, è solo possibile impedire al pilota del drone di operare in alcun modo sul drone stesso.

 

Sembra ragionevole ritenere che, da oggi in avanti, la pubblicità acquisita da questo corpo specializzato potrà far sì che esso possa essere sempre più spesso presente in grandi manifestazioni popolari, di qualunque natura, per garantire un idoneo livello di sicurezza da una tipologia di attacco, che sta trovando un utilizzo sempre più allargato, da parte di organizzazioni terroristiche specializzate.

 

Adalberto Biasiotti

 

 


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Rispondi Autore: Massimo Tedone - likes: 0
06/05/2025 (00:57:17)
E' vero tutto quanto scritto ma, purtroppo, stiamo vedendo il "problema droni" solo dal punto di vista negativo, vedi Ukraina, Gaza e altre situazioni difficili; quindi il problema vero è l'uso indiscriminato delle nuove tecnologie e quindi l'attacco contro qualcuno e quindi la necessità di difenderci in qualche modo.
Pensiamo, almeno qualche volta, un pochino positivo: i droni hanno un grandissimo utilizzo in situazioni assolutamente critiche, ad esempio, in occasione di eventi straordinari laddove non è proprio agevole l'accesso da parte dell'uomo o delle unità cinofile. Ecco, qui cercherei di spiegare bene, da parte degli addetti ai lavori, il vero scopo dell'uso del drone in caso di emergenza: chi può e deve autorizzarne l'uso e chi può pilotarlo e le risposte non sono proprio tanto scontate.
In ogni caso, l'Ing. Biasiotti fa benissimo a postare articoli di diversa natura e argomento, unica pecca è che gli allegati sono in inglese o altre lingue diverse dalla nostra.

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