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La revisione della norma EN 14450 sulle casseforti per uso privato
Nel marzo 2015 il comitato TC 263 ha deciso di avviare un procedimento di revisione della norma che fa riferimento non già alle casseforti vere e proprie, ma ai contenitori di sicurezza, per lo più per uso domestico.
Questa norma interessa centinaia di migliaia di utenti, perché non vi è dubbio che le casseforti per uso domestico vengano vendute in numeri che non sono nemmeno lontanamente paragonabili con i numeri delle casseforti vere e proprie.
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Dopo un lungo periodo di discussione, a livello europeo, è stata presentata la nuova bozza di norma, in edizione 2016.
Le principali modifiche che si vorrebbero introdurre riguardano le modalità di prova, soprattutto con riferimento ai tempi di attacco e alle modalità di ancoraggio del contenitore al muro od altro supporto.
Inoltre viene modificata la dimensione del cuneo, che viene utilizzato durante un particolare tipo di attacco. Un altro aspetto importante riguarda il fatto che oggi i malviventi si sono purtroppo evoluti e utilizzano frequentemente strumenti di attacco elettrici, che evidentemente sono ben più letali, nei confronti della cassaforte, di quanto non possono essere strumenti puramente meccanici.
In pratica, la nuova norma non ha fatto altro che recepire l’evoluzione delle modalità di attacco, da parte di criminali, che purtroppo sanno solo migliorarsi!
Un attento esame della norma ha inoltre messo in evidenza come sia appropriato introdurre delle revisioni editoriali, che mettono in evidenza come, ad esempio, questi contenitori sicuri devono essere utilizzati soprattutto in contesti a basso rischio, e non in contesti professionali.
Questa precisazione è necessaria perché purtroppo la traduzione italiana, “casseforti per uso privato”, non corrisponde al testo originale inglese, che parlava invece di “contenitori sicuri”.
Il rappresentante dell’Unione Nazionale Consumatori nel comitato normativo ha fatto presente il fatto che questa traduzione potrebbe trarre in inganno gli utenti, inducendoli a credere di comperare una vera e propria cassaforte, invece di un contenitore sicuro. Probabilmente approfitteremo della nuova edizione di questa norma, in versione 2015, che, quando verrà tradotta in italiano, verrà contrassegnata da un titolo più corretto e non in grado di indurre, seppure in buona fede, in inganno il cliente.
A questo proposito, vale la pena di ricordare che all’inizio delle norme europee vi è sempre un paragrafo dedicato ad un glossario e il testo letterale inglese definisce questo contenitore sicuro come segue:
unità di custodia che protegge il suo contenuto contro furti e che, quando è chiusa, ha almeno un lato interno di dimensioni inferiore o uguale a 1 m. L’interno di questo contenitore è accessibile grazie ad un coperchio od una porta chiudibile.
Si vede bene che la definizione è assai diversa da quella di una cassaforte vera e propria.
Come accennato in precedenza, la revisione della norma prevede alcune modifiche alla procedura di attacco con gli strumenti elencati, per renderli più realistici.
È probabile che questa norma venga rapidamente approvata e non mancheremo di dare notizie i nostri lettori della pubblicazione della nuova norma in versione 2016.
Adalberto Biasiotti
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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