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La mostra Security 2016 ad Essen

La mostra Security 2016 ad Essen
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

28/09/2016

Le nuove tecnologie avanzate e altri strumenti di sicurezza presentati all’appuntamento europeo più interessante, per chiunque si occupi di sicurezza. Di Adalberto Biasiotti.


Come sempre, prima di affrontare le modalità con cui si può risolvere un problema, è bene avere un’idea della dimensione del problema in questione.

Ecco perché è stata molto utile la conferenza stampa di apertura, nella quale sono stati forniti dei dati aggiornati afferenti alla Germania, ma che è utile confrontare con i dati di altri paesi.

Che le statistiche della criminalità, afferenti soprattutto ai furti con scasso, siano in continuo aumento, non è certo una sorpresa né per gli italiani, e nemmeno per i tedeschi.

Il dipartimento federale di polizia criminale- BKA- ha presentato un numero alquanto preoccupante.

 

 

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I furti con scasso sono cresciuti del 10 percento rispetto all’anno precedente ed hanno raggiunto il livello di 167.000 denunce. È del tutto probabile che il numero effettivo di furti con scasso sia superiore, perché anche in Germania, come avviene in Italia, ormai sono numerosi i cittadini danneggiati che non vogliono impelagarsi in una denuncia alle forze dell’ordine.

Un dato assai interessante, che in Italia non si riesce quasi mai a conoscere, riguarda il fatto che il 14 percento dei perpetratori è stato individuato, denunciato e rinviato a giudizio.

Mi rendo conto che sono numeri oltremodo ridotti, ma avere queste cifre a disposizione mette nel quadro appropriato lo scenario su cui bisogna operare.

 

Una area nella quale si è registrato pure un significativo incremento dei reati riguarda gli attacchi con gas ai distributori di banconote. Sono stati registrati 132 attacchi e quello che più preoccupa è il fatto che anche nei pochi casi in cui non è stato sottratto il contante, i danni causati dalla esplosione hanno superato di gran lunga l’importo del contante custodito all’interno delle casseforti.

 

I responsabili della polizia criminale hanno parlato di danni complessivi di gran lunga superiore ai 100.000 euro, per singolo evento; credo che questa cifra possa essere ritenuta realistica anche in Italia.

 

 

 

Il dipartimento federale di polizia criminale ha presentato queste statistiche di concerto con una associazione europea di addetti alla sicurezza, ESSA, con 140 soci da 36 paesi. Al proposito, non posso negare che ritengo molto più credibile un’associazione di questo tipo, rispetto all’associazione che abbia 140 soci, operanti in un solo paese. Il fatto di poter avere soci che operano in vari paesi permette di avere un quadro molto più diversificato ed allargato delle tecniche di attacco criminoso.

Non dimentichiamo infatti che una tecnica di attacco che oggi è presente in un certo paese europeo, ma non in un altro, con ogni probabilità si sposterà rapidamente da un paese all’altro. L’esperienza che abbiamo vissuto con gli attacchi al bancomat, in cui le tecniche usate in Italia si sono rapidamente propagato in tutta Europa, ne sono una prova.

 

Il problema che è stato messo in evidenza, e che certamente ha valore anche in Italia, riguarda il fatto che esistono delle normative dei metodi di prova che permettono di acquistare delle porte resistenti all’effrazione, in conformità alla norma EN 1627.

 

Il problema nasce quando occorre invece rinforzare una finestra, oppure una porta, che non viene installata ex novo, ma che è già presente nell’appartamento. In questo caso in Italia non abbiamo alcuna norma specifica, mentre in Germania esiste la serie normativa  DIN 18104-1 e DIN 18104-2, che fa riferimento a prodotti resistenti allo scasso, che si applicano su porte e finestre esistenti.

 

 

 

 

 

È evidente che questa categoria di prodotti è oltremodo interessante, perché sono relativamente pochi gli utenti che decidono di cambiare tutte le finestre esistenti, mentre sono senz’altro più numerosi quelli che sono disponibili a fare un piccolo investimento, per migliorare il livello di porte e finestre esistenti. Se a questo fatto si aggiunge la considerazione di questi prodotti sono stati certificati da un ente specializzato, in conformità a queste norme, non v’è dubbio che il livello di sicurezza complessivo del perimetro dell’insediamento sia decisamente migliorato.

Di questo fatto hanno preso buona nota le compagnie di assicurazione, che esaminano con molto favore queste attività di miglioramento e rafforzamento della difesa perimetrale di un appartamento o di un sito comunque occupato.

 

Infine, da più parti si è sollevato il problema dell’opportunità di sviluppare una linea guida europea per gli interventi di attivazione e manutenzione, specialmente dedicata all’impiantistica antiintrusione.

È un tema particolarmente critico che vede a confronto un installatore talvolta ragionevolmente preparato con un utente, che in pratica non è affatto preparato. Si crea così un problema di interfaccia di comunicazione, che deve essere risolto in un quadro armonizzato.

 

Nel prossimo articolo prenderò in esame le nuove tecniche di apertura e chiusura delle serrature a componente elettronica.

 

Adalberto Biasiotti

 

 

 

 

 




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