ISO 44002: una linea guida preziosa
Collaborative business relationship management — Guidelines on the implementation of ISO 44001
Il documento che è in corso di elaborazione da parte degli esperti del TC 286 ha l’obiettivo di offrire una linea guida che garantisca una efficiente ed efficace attuazione delle indicazioni della norma ISO 44001, in modo da migliorare ciò che in inglese viene contrassegnato dall’acronimo CBRMS - collaborative business relationship management systems.
La guida è stata sviluppata in modo da poter essere applicata ad aziende di qualsiasi dimensione.
Un aspetto prezioso di questa guida è legato al fatto che essa è stata formulata sulla base delle osservazioni raccolte da tutti gli specialisti aziendali, che già utilizzavano la norma ISO 44001. Com’è noto, spesso solo l’esperienza può permettere di verificare la utilità e credibilità di una norma, soprattutto quando essa è di carattere affatto generale.
Nella norma ISO 44001, la natura multidimensionale della relazione con vari partners di affari è specificata in dettaglio. Poiché spesso gli obiettivi delle parti coinvolte possono essere diversi ed occorre precisare attentamente i diversi obiettivi, le attese, la cultura e i comportamenti dell’organizzazione coinvolte devono essere analizzati e messi a confronto.
Naturalmente una migliore collaborazione si ottiene quando entrambe le aziende, in un certo senso, porgono la mano, dichiarandosi disposte ad adattare le proprie procedure e culture interne, per riordinare ed accelerare il processo di integrazione delle aziende.
Questo concetto è particolarmente importante durante i processi di acquisizione e fusione aziendale, laddove possono nascere pericolosi conflitti fra le due culture aziendali.
Chi scrive ha vissuto in prima persona i numerosi problemi, manifestatisi in Italia, quando istituzioni bancarie di ben diversa cultura e formazione hanno cercato di fondersi.
I problemi che si sono manifestati, sia a livello di cultura del personale, sia a livello di sistemi informativi da rendere compatibili, hanno spesso reso assai difficoltosa questa fusione, decisa dai consigli direttivi aziendali e dalle assemblee degli azionisti.
Ecco perché la struttura di questo documento è stata sviluppata in modo da allinearsi con la struttura ad alto livello della norma ISO 44001, per facilitare l’interscambio di attitudine di informazioni, in modo da ottimizzare il modello di ciclo di vita, che viene suddiviso in otto parti e viene specificamente illustrato nella clausola 8 della norma ISO 44001.
In particolare, il documento affronta gli aspetti legati alla clausola 4, sino alla clausola 10, della norma ISO 44001, e per ogni clausola viene introdotta una spiegazione, che meglio chiarisce la funzione di ogni fase.
All’inizio di ogni clausola viene anche offerto un diagramma di flusso, che illustra qual è il percorso che permette di soddisfare ogni clausola, secondo una sequenza logica progressiva.
Questa è la ragione per la quale il lettore non deve stupirsi se questa proposta di norma è lunga poco meno di un centinaio di pagine.
L’esame di ogni singola clausola, strutturata in modo appropriato, comporta indubbiamente una certa pesantezza del documento.
Ogni clausola viene analizzato secondo il seguente schema:
- i principi, che riassumono gli obiettivi della corrispondente clausola della norma 44001,
- i motivi, che coprono la rilevanza e l’importanza dell’attività di collaborazione,
- le modalità con cui è possibile attuare gli indirizzi illustrati nella specifica clausola.
Laddove appropriato, le clausole sono supportate da tavole, figure, modelli e metodi che possono aiutare nel processo di attuazione pratica della linea guida.
In aggiunta a quanto sopra, è bene ricordare che è assolutamente indispensabile che la direzione aziendale sia direttamente coinvolta, per garantire una efficiente ed efficace collaborazione.
Se negli operativi sussiste dubbio che la direzione sia completamente in favore di questo approccio, le linee guida, seppure ben formulate, potrebbero non essere applicate puntualmente.
Particolare attenzione viene posta, negli annessi, alle competenze ed i comportamenti dei soggetti coinvolti. Ecco la ragione per la quale dei corsi di formazione specialistici, indirizzata a tutti soggetti coinvolti, potrebbero rivelarsi preziosi per facilitare l’integrazione fra i diversi approcci e punti di vista, fra due entità, che desiderano collaborare.
Infine, viene affrontato il tema di una strategia di uscita.
Si tratta di un argomento oltremodo importante che deve essere esaminato in qualunque punto del rapporto fra i collaboratori, perché non è detto che l’impostazione iniziale data al rapporto con i collaboratori possa essere proseguita, con risultati fruttuosi per entrambe le parti.
È bene ricordare che una exit strategy nulla a che fare con la risoluzione del contratto, ma può essere il risultato di numerose attività, che portano alla decisione di interrompere il contratto stesso.
È bene precisare che una exit strategy non necessariamente comporta la rottura tra le relazioni dei due enti coinvolti, ma potrebbe mettere in evidenza il fatto che ciò che era stato previsto, in fase iniziale, risulta essere difficilmente realizzabile della realtà quotidiana organizzativa.
Adalberto Biasiotti
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