Il programma di identità digitale del Regno Unito
Ormai in tutto il mondo i governi, che desiderano avviare un programma di riconoscimento dell’ identità di un cittadino, si orientano verso soluzioni digitali. Uno dei paesi più avanzati è l’India, che ha quasi portato a termine un programma, che coinvolge centinaia di milioni di abitanti, attribuendo ad ognuno una identità digitale a base biometrica.
Anche il Regno Unito aveva avviato in passato questa iniziativa, spendendo ben 220 milioni di sterline, prima di abbandonare il progetto, per avviarne uno, completamente nuovo, con un investimento previsto di 400 milioni di sterline nell’arco dei prossimi tre anni.
Questo ambizioso programma, chiamato One Login, vuole abbinare una verifica digitale dell’identità con uno strumento di accesso ai servizi governativi, simile al nostro programma SPID.
Questo programma è stato inserito nella infrastruttura critica nazionale e permetterà a tutti cittadini di provare la propria identità e registrarsi su qualunque sito o servizio, offerto dal governo di Sua Maestà.
Ad oggi, sono ben 44 i diversi sistemi che permettono ad un cittadino britannico di registrarsi su servizi e programmi gestiti dal governo, e sono addirittura 190 i sistemi diversi, dove i cittadini devono reintrodurre ogni volta i dati di accesso.
Il nuovo programma viene sviluppato in un contesto cloud, con un accordo già stipulato con uno dei maggiori fornitori mondiali di questo servizio.
L’obiettivo dei sostenitori di questo programma è quello di rendere accessibile al pubblico un gran numero di attività, come ad esempio rinnovo del passaporto, la richiesta di una patente di guida, la registrazione di un atto di nascita e via dicendo.
Gli sviluppatori di questo programma hanno prestato particolare attenzione al fatto che vengano minimizzati i dati personali che possono essere raccolti dal governo. Il nuovo sistema di identità è così in grado di rispettare la legislazione vigente in materia di riduzione al minimo dei dati personali raccolti, per una specifica finalità.
Al proposito, è bene ricordare che anche in Italia si cerca di integrare gli strumenti di accesso ai servizi pubblici con gli strumenti di riconoscimento dell’identità. La nuova carta di identità elettronica già consente l’accesso a numerosi servizi per il pubblico, ma ha bisogno di un lettore specifico, il che rappresenta indubbiamente un elemento ulteriore di complessità, in contrasto con il favorirne l’uso rapido e generalizzato.
Adalberto Biasiotti
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.