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I crimini finanziari sono un grande problema: ma quanto grande?

I crimini finanziari sono un grande problema: ma quanto grande?
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

15/03/2021

Un gruppo di esperti di rilevanza mondiale, si incontrò all’inizio 2020 e decise di mettere a punto un documento, che ogni anno potesse offrire una panoramica nel campo delle frodi, dei crimini finanziari e della possibilità di recupero del bottino.

Che i malviventi, per solito, siano più bravi degli esperti che cercano di bloccare i malviventi, è purtroppo una triste realtà.

 

L’esperto per solito opera in modo reattivo, mentre il malvivente opera in modo proattivo. Il documento allegato a questo articolo offre una chiara evidenza della straordinaria abilità dei malviventi nel mettere a punto tecniche fraudolente, soprattutto con riferimento ad operazioni finanziarie, e le gravi difficoltà che le forze dell’ordine e la magistratura incontrano nel mettere sotto controllo questo fenomeno.

 

Non v’è dubbio che, negli anni, i crimini finanziari sono cresciuti in maniera esponenziale. Ogni tanto si legge una notizia approfondita, vedi l’ormai famoso caso dei Panama papers, ma altre volte questi crimini, per ragioni comprensibili, non vengono pubblicizzati.

 

Questa situazione gioca a favore dei malviventi, che possono così continuare a perpetrare, in varie parti del mondo, tecniche criminose, che potrebbero essere forse messe più facilmente sotto controllo, se fossero meglio conosciute dagli operatori del settore.

 

 

Il documento allegato, composto di ben 156 pagine, è diviso in cinque parti, che affrontano in maniera analitica tutti i problemi legati alla criminalità, che opera nei settori finanziari.

  

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La prima parte illustra le più recenti tecniche messe a punto per il recupero del bottino, sia sul piano penale, sia sul piano civile. Uno studio particolare dedicato alle Isole Cayman, che sono assai spesso coinvolte in queste tipologie di reati. Parimenti, il documento mette in evidenza come ad oggi, nonostante le varie pressioni giunte da varie parti del mondo, il regime legale presente in Ghana offre minime possibilità di recupero dei beni, che sono stati sottratti a soggetti, residenti fuori di questo paese.

 

Nella seconda parte si mettono in evidenza quali sono i requisiti che dovrebbero essere soddisfatti da documenti legali e regolamentari, per offrire una maggiore trasparenza nella individuazione dei soggetti coinvolti, sia nella fase iniziale del crimine, sia nei successivi sviluppi. Questo approccio è indispensabile per rendere meno difficoltoso il recupero del bottino.

 

La terza parte illustra tutta una serie di frodi commerciali alquanto complesse, anche legate a bancarotte fraudolente e simili, illustrando la situazione attuale in alcuni paesi di cui molto si parla, in particolare, Guernesey, le isole del Canale e le isole Vergini britanniche. Questa parte si chiude con la illustrazione dei danni collaterali che sono causati dall’utilizzo di documenti contraffatti e riferimenti a beni inesistenti.

 

Tutta la quarta parte è dedicata all’esame dei reati finanziari perpetrati per via informatica, con particolare attenzione alle ormai celebri cripto valute. Il fatto che un attacco informatico contro una cripto valuta giapponese abbia portato ad una perdita di 530 milioni di dollari offre un’immediata idea della dimensione di questi rischi, dove la immaterialità della valuta rende in molti casi ancora più facile la perpetrazione dell’attacco. Uno speciale articolo è dedicato all’impatto della pandemia da COVID 19 sulla attività dei malviventi: è facile purtroppo riferire che questa situazione ha aumentato in maniera significativa il livello di rischio, anche perché le misure di protezione dalla pandemia possono limitare o rendere più difficoltose le attività di contrasto alle frodi, soprattutto per i possibili ritardi delle misure di intervento e correzione.

 

Infine, la quinta parte illustra invece le tecniche investigative ed analizza aspetti etici legati a queste particolari attività. Ad esempio, i relatori mettono in evidenza come sospensione dell’ormai famoso Privacy shield, relativo al trasferimento di dati fra l’unione europea e gli Stati Uniti, abbia fortemente limitato le capacità di indagine delle forze dell’ordine. Un paio di articoli analizzano il differente approccio della magistratura al di qua e al di là dell’Atlantico e le caratteristiche delle azioni di contrasto alla criminalità.

 

Si tratta di un documento che rappresenta una lettura pressoché obbligata per tutti coloro che, per ragioni operative e professionali, desiderano avere un quadro aggiornato delle tecniche di attacco di criminali, che perpetrano frodi finanziarie, e un aggiornato panorama degli strumenti di difesa disponibili.

 

Vedi allegato (pdf)

 

Adalberto Biasiotti

 

 



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