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Energie alternative e opportunità per il mondo della security
La recente riduzione del prezzo del petrolio ha portato ad una riduzione degli investimenti, in tema di security, da parte di tutti le grandi aziende petrolifere del mondo. Questa riduzione del volume degli affari, che hanno registrato tutti i fornitori di sistemi di sicurezza, può essere compensata da un attento esame delle decisioni prese recentemente a Parigi nella conferenza mondiale sul clima.
Ad esempio, la Banca mondiale si è impegnata a finanziare progetti afferenti all’energia rinnovabile, come ad esempio campi fotovoltaici, turbine eoliche e simili. È stato approvato un gigantesco progetto, da realizzare sull’intero territorio africano, che prevede l’installazione di parchi produttori di energia alternativa per almeno 10 gigawatt entro il 2020 e 300 gigawatt nel 2030. Si apre così per i fornitori di sistemi di sicurezza un nuovo mondo, perché non v’è alcun dubbio che solo la installazione di sistemi elettronici di sicurezza può garantire un adeguato livello di protezione a campi fotovoltaici, campi di turbine eoliche e simili. La dimensione gigantesca di questi campi non rende infatti proponibile una protezione affidata esclusivamente a pattugliamenti con guardie, anche in relazione al fatto che spesso questi campi sono installati in zone relativamente lontane da zone abitate.
L’utilizzo di telecamere termiche intelligenti, che possono individuare tentativi di intrusione anche su ampie superfici, sembra essere l’unica soluzione che permette di garantire una protezione nell’arco delle ventiquattrore.
Un altro problema che bisogna prendere in considerazione riguarda il furto di cavi di rame, che rappresenta una nuova area di rischio per tutti coloro che gestiscono campi fotovoltaici. Secondo una recente statistica, solo negli Stati Uniti questi furti portano danni diretti dell’ordine di milioni di dollari, cui si aggiungono i danni indiretti legati alla mancata produzione di energia ed immissione in rete.
In Italia purtroppo abbiamo un esperienza assai negativa nel settore specifico e quasi ogni giorno i mezzi di comunicazione di massa ci informano di furti di cavi di rame, che avvengono in varie parti d’Italia.
Non si vede il motivo per cui le nostre ottime aziende di installazione di impianti di sicurezza non possano fin da adesso attivarsi e prender contatto con le appropriate autorità, anche con l’aiuto dell’Istituto per il commercio estero, per mettere a disposizione le proprie esperienze nella protezione efficiente ed efficace dei futuri campi fotovoltaici.
Quando un cavo elettrico viene rubato, l’operazione successiva è quella di separare il rame dalla guaina in gomma. Ecco un covo di malviventi, recentemente scoperto nelle vicinanze dell’aeroporto di Fiumicino, dove bande specializzate lavoravano notte e giorno per separare il cavo in rame dalla guaina.
Adalberto Biasiotti
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