Combattere il terrorismo: una priorità europea
Le nuove regole europee, messe a punto per combattere il terrorismo, faranno sì che i cosiddetti “foreign fighters”, come pure i cani sciolti, che si preparano ad entrare in Europa per perpetrare atti terroristici, verranno inquadrati in specifici profili criminali.
A questo punto, sia il Parlamento, sia il consiglio dell’unione europea, sia la Commissione sono d’accordo nell’approvare e nel pubblicare al più presto la nuova direttiva, allegata a questo articolo, che criminalizza queste attività terroristiche. Una modifica, giunta all’ultimo momento, precisa che i diritti fondamentali e le libertà degli individui devono comunque essere rispettati. D’altro canto, giustamente un esponente del Parlamento europeo ha affermato che non vi può essere libertà senza sicurezza. Per questa ragione il viaggiare in Europa con finalità terroristiche, l’essere sottoposto ad addestramento in attività terroristiche, l’incitamento o il finanziamento di attività terroristiche deve diventare un crimine in tutti i paesi europei.
In particolare, queste sono le azioni che verranno inquadrate come attività criminali in tutta l’Europa:
- viaggiare all’estero per unirsi ai gruppi terroristici o per farsi addestrare, come già è successo per cittadini europei che si sono spostati in Siria in altre zone di conflitto, o il ritorno in Europa di persone che siano state così addestrate,
- attività di reclutamento per finalità terroristiche,
- offrire o ricevere addestramento per costruire esplosivi di fabbricazione artigianale, armi o sostanze biologiche o pericolose. Questa disposizione si applica anche ai cani sciolti che stanno mettendo a punto attacchi, operando in proprio,
- il pubblico incitamento a commettere atti di terrorismo, sia direttamente sia indirettamente, glorificando tali atti, che intenzionalmente causano pericoli o perpetrano atti criminali. Sarà responsabilità degli Stati membri rimuovere d’urgenza testi del genere presenti su Internet, e infine
- mettere a disposizione dei fondi per commettere o contribuire alla perpetrazione di atti di terrorismo. In questo caso gli stati membri dovranno prendere misure per congelare e sequestrare questi fondi.
Inoltre la direttiva prevede un miglioramento dello scambio di informazioni tra gli Stati membri, la messa a punto di procedure che permettono di aiutare e dare sostegno alle vittime del terrorismo, ivi compresa assistenza medica, supporto psicologico e assistenza su temi legali o finanziari.
A questo punto l’accordo verrà votato nell’assemblea plenaria del febbraio 2017 e saranno messi a disposizione 18 mesi a tutti i paesi membri, per garantire piena applicazione di queste disposizioni.
Il messaggio per tutti i professionisti della security è chiaro: cominciamo fin d’ora prepararci ad applicare puntualmente queste disposizioni nell’ambito dei nostri campi di responsabilità.
Vedi allegata proposta di direttiva
Adalberto Biasiotti
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