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Anziani: attenzione alle truffe!

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Criminalità

27/02/2003

A Milano gli anziani vanno a “scuola di sicurezza”. I primi risultati dell’iniziativa. Le truffe si evolvono...

“Anziana truffata da una falsa donna delle pulizie”.
“Due anziani truffati da finti finanzieri: Sono tornati a colpire i finti finanzieri che raggirano gli anziani con la scusa di controllare i soldi della pensione.”
“Anziani in balìa di un falso missionario”.
”Falsi dipendenti Enel: truffa e rapina. Prima derubano un’anziana a Missaglia, poi a Monticello in una villetta si fanno aprire la cassaforte con la pistola spianata”
“Un falso operaio dell’Aem si è fatto anticipare da una 90enne una banconota da 100 euro per una fantomatica riparazione di un tubo del metano.”

Sono solo alcune delle notizie riguardanti truffe ai danni di anziani, apparse sui quotidiani nell’ultima settimana…
Non vi sono “isole felici”, gli anziani sono presi di mira dai truffatori nelle gradi città così come nei piccoli centri.
E’ importante che gli anziani imparino a riconoscere atteggiamenti e caratteristiche tipici dei truffatori e sappiano mettere in atto misure di sicurezza per prevenire truffe, furti e scippi.

Per questo motivo la Questura di Milano ha avviato da circa un anno il progetto “Anziani: consigli di sicurezza”, iniziato a Milano e ora esteso anche all’ hinterland.
Le iniziative, alle quali ha dato sostegno anche la Provincia, hanno coinvolto gli 82 centri anziani del Milanese che contano circa 32 mila soci.

Nei giorni scorsi a Rho si è svolto un importante corso, al quale hanno partecipato oltre 400 pensionati, tenuto dal questore di Milano e due dirigenti di polizia.
Al termine dell’incontro, ai partecipanti è stato consegnato un vademecum della sicurezza.

I dati del primo anno di attività sono incoraggianti; sono diminuiti gli scippi, ma destano ancora preoccupazione le truffe.

Accanto ai raggiri “classici” dei finti tecnici del gas o di falsi ispettori INPS, si cominciano a verificare anche nuovi tipi di truffe, più “tecnologiche”, ad esempio quelle con il bancomat.

Lo stratagemma è semplice e viene solitamente compiuto di sabato o domenica, quando le banche sono chiuse.
Il truffatore esperto, dopo aver manomesso la fessura di ingresso della tessera (in modo tale che, una volta inserita, rimanga incastrata), rimane nelle vicinanze ad aspettare la sua “vittima”.
Quando la tessera viene inserita, rimane incastrata nella fessura. A questo punto il truffatore si avvicina al malcapitato e suggerisce di ridigitare il codice segreto (PIN) per sbloccare la macchina…

Il truffatore prontamente osserva la digitazione del codice.
Al termine dell’operazione la carta naturalmente non viene restituita e la vittima se ne va, nella maggior parte dei casi senza bloccare la carta tramite l’apposito numero di telefono.
A questo punto il truffatore recupera la tessera e, conoscendo il codice segreto, ritira contanti e fa acquisti.
Quando il lunedì il titolare della tessera si reca allo sportello bancario per chiederne la restituzione, ha l’amara sorpresa di un ammanco sul suo conto…
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