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Organizzazione del lavoro e salute

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sanità e servizi sociali

12/02/2004

La tua salute è stata compromessa dal lavoro? Alla domanda hanno risposto affermativamente il 48% dei lavori intervistati nell’ambito di una ricerca svolta a Torino. Logistica, trasporti, commercio, sanità i settori indagati.

“Si, ritengo che la mia salute sia stata compromessa a causa delle mansioni lavorative”; così hanno risposto il 48% degli intervistati nell’ambito una ricerca, realizzata dall’Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro della Provincia di Torino con l’Istituto per il Lavoro di Bologna, sulla natura e la tipologia dei rischi nelle aziende torinesi.

Obiettivo dell’indagine era di individuare le correlazioni esistenti tra diversità di modelli di business adottati dalle imprese, differenti modelli organizzativi, tecnologie utilizzate e comportamenti adottati e il tema salute-sicurezza all’interno delle imprese.

La ricerca ha coinvolto 3974 lavoratori: nel 63,3% dei casi provenienti dalla filiera di produzione automobilistica, nel 17,4% dal settore Trasporto passeggeri, nel 6,2% dalla Sanità, nel 4,9% dalla grande distribuzione commerciale, nel 4,4% dal settore Trasporto merci e Logistica, nel 3,9% dal settore edile.

La ricerca rivela che esiste una maggiore tensione nel lavoro dove si verificano situazioni di ripetitività e rispetto ai ritmi di lavoro. Il dato complessivo indica che più forte è l’incidenza manuale, più determinante è la ricaduta sulla salute. In questo contesto il giudizio negativo è superiore fra le lavoratrici.
Rispetto alle conseguenze specifiche, dalle risposte ai questionari si riscontrano particolarmente i sintomi riconducibili allo stress e ai dolori muscolo-scheletrici.
Infatti tra coloro che ritengono la loro salute compromessa dal lavoro, il 77, 4% accusano mal di schiena, il 66,8% dolori muscolari a spalle e collo, mentre il 63% si sente molto teso/stanco, il 52,6% accusa affaticamento ed il 39,5% ansia.

La ricerca, per ulteriori approfondimenti, ha svolto 4 studi di caso in un ospedale, in un’impresa di logistica, in un centro commerciale e in un’azienda di trasporto passeggeri.
Soffermiamoci sul caso dell’azienda logistica.
Nel caso della logistica gli intervistati hanno messo in luce la necessità di urgenti interventi correttivi in particolare per la preparazione/formazione dei carrellisti, soprattutto quelli interinali; per la presenza di imballi e pedane realizzate con materiale di bassa qualità; per la gestione problematica dei pesi; per i ritmi stressanti e la scarsa attenzione ad una viabilità sicura all’interno dei magazzini.
La ricerca evidenzia che “vi è un evidente determinante che riguarda la pressione enorme in tutto il comparto sui costi e l’efficienza che oltre a produrre una politica di risparmio su tutte le voci che migliorerebbero la sicurezza accentua il carattere frenetico dell’attività aumentando i rischi”

[…] ”Le quattro maggiori criticità specifiche legate alla salute di questo comparto sono: mal di schiena, tensione e stanchezza, dolori muscolari spalle – collo, problemi di occhi e vista. Tali aspetti sono tutti facilmente riconducibili alla situazione descritta meno quello degli occhi e vista che potrebbe dipendere da un problema di illuminazione. I determinanti patogenetici possono anche essere ricondotti sia all’ambiente fisico sai a scelte di modelli di organizzazione delle imprese e del lavoro.”

Per quanto riguarda invece lo studio di caso nel settore sanità, l’analisi dei questionari mette in luce come più che danni correlabili all’esposizione a rischio chimico e biologico, i risentimenti sulla salute siano prevalentemente legati a patologie di natura osteo-articolare e sintomi da stress.
Le criticità individuate sono riconducibili a cause di tipo organizzativo e alla disponibilità di risorse (cattiva distribuzione del personale, inadeguata formazione alla sicurezza, estrema variabilità dell’orario…).

L'indagine.

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