La sicurezza nei luoghi di lavoro è sempre un tema attuale?
Firenze, 22 Gen – Abbiamo espresso più volte, come PuntoSicuro, la preoccupazione per l’attuale situazione della sicurezza sul lavoro nel nostro Paese, specialmente in relazione ai ritardi istituzionali/normativi e ai dati che mostrano un sensibile incremento di infortuni mortali e malattie professionali. E su questo aspetto, anche in relazione al decimo anniversario del Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, abbiamo raccolto in questi mesi molto pareri, indicazioni e auspici, anche con specifiche interviste, sulla salute della nostra normativa e sulla prospettiva di eventuali futuri interventi.
Un intervento al seminario “Gli RLS/RLST a 10 anni dall’approvazione del Testo Unico: punti di forza e di debolezza di una figura centrale nel sistema della prevenzione” (Firenze, 22 giugno 2018), promosso dal Dipartimento della Prevenzione dell’ AUSL Toscana Centro, ci permette oggi di raccogliere anche alcune opinioni del mondo confindustriale. Opinioni che non si soffermano solo sul ruolo, presente e futuro, dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, ma che rispondono anche a diverse domande che possono far luce, dal punto di vista datoriale, sulla situazione della sicurezza sul lavoro nel nostro paese.
Ne riprendiamo alcune:
- Quanto e quando si parla di sicurezza nei luoghi di lavoro? Gli incidenti sono dovuti alla ripresa economica? Sono subentrati nuovi fattori/rischi?
- La sicurezza nei luoghi di lavoro è sempre un tema attuale?
- La sicurezza sul lavoro rientra a pieno titolo nella nuova strategie di “sviluppo sostenibile” e di “responsabilità sociale”?
La sicurezza sul lavoro, i dati e le cause
Riguardo alla prima domanda nell’intervento di Giacomo Borselli (Area Ambiente e Territorio - Confindustria Firenze) si sottolinea che “oltre il 60% degli incidenti che si verificano nei luoghi di lavoro sono dovuti ad errori umani e non per l’intrinseco rischio connesso all’uso della attrezzatura (studio UE)”.
Sempre secondo il rappresentante delle parti sociali datoriali, “la lettura a caldo dei dati infortunistici” – ricordiamo che i dati dei primi 4 mesi del 2018 riportavano già un aumento di malattie e infortuni mortali – “portano ad una distorsione della realtà”. E, tra l’altro, “l’Italia è il secondo Paese manifatturiero nella UE quindi diventa distorsivo confrontare i dati infortunistici con altri paesi UE o extra UE”.
L’attualità del tema della sicurezza sul lavoro
Riguardo invece alla seconda domanda, sull’attualità della sicurezza sul lavoro, l’intervento riporta alcuni dati:
- Risoluzione ONU Agenda 2030: firmata nel 2015 da 193 paesi, tra cui l’Italia, contiene un programma d’azione per lo sviluppo sostenibile. Sono presenti “17 principali obiettivi, a loro volta declinati in ben 169 traguardi” e tra questi “proteggere il diritto al lavoro e promuovere un ambiente lavorativo sano e sicuro per tutti i lavoratori, inclusi gli immigrati, in particolare le donne, e i precari; attenzione agli incidenti stradali; qualificazione e formazione dei lavoratori; lotta all’uso delle droghe e abuso alcol;
- l’Unione Europea “prosegue la sua attività sugli interventi di tipo Sociale e di Prodotto;
- l’Agenzia europea per la sicurezza (EU-OSHA) prosegue la sua missione alla ricerca del miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro (SSL) in tutta Europa, oltre a promuovere campagne dedicate a temi specifici;
- il 12 marzo 2018 è stata pubblicata la nuova norma internazionale ISO 45001 la prima norma certificabile sui Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro e andry a sostituire progressivamente la precedente norma BS OHSAS 18001. Grande rilievo viene dedicato al tema della sicurezza dei comportamenti e alla tutela dei lavoratori che operano fuori sede”.
L’intervento ricorda poi che ci sono anche varie “iniziative/progetti/prodotti che sono curati da Enti, P.A., Istituti di assicurazione e Università”.
Sono poi indicate alcune attività/azioni della Confindustria nazionale:
- “Premio Imprese per la Sicurezza” dal 2013 con Accredia e INAIL;
- “partecipa ai tavoli di lavoro del Comitato consultivo EU, Comitato consultivo del Ministero del Lavoro;
- ha sottoscritto il 9 marzo 2018 con le OO.SS. il documento “patto per la fabbrica” dove un capitolo è dedicato alla sicurezza”.
Queste, invece, le attività/azioni della Confindustria Toscana:
- “il 4 giugno u.s. sottoscritto con la Regione Toscana e tutte le Istituzioni e le Associazioni lavoratori e datoriali il Protocollo sulla sicurezza”;
- adesione nel 2107 “al Progetto Workplace Health Promotion (WHP) sui luoghi di lavoro che promuovono salute”;
- partecipazione “ai tavoli del Comitato di Coordinamento regionale ex art.7 del D.Lgs.81/2008”.
Rimandiamo alla lettura nel dettaglio delle slide, relative all’intervento, che riportano anche le varie attività/azioni della Confindustria Firenze, ad esempio con riferimento all’inaugurazione nel gennaio del 2016 del portale RSPPITALIA.
Lo sviluppo sostenibile e la responsabilità sociale
Riguardo invece le strategie di “sviluppo sostenibile” e di “ responsabilità sociale” si segnala:
- la Delibera 108/2017 che, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Italiana del 15 maggio 2018, è un importante aggiornamento della ‘Strategia d'azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia’. Il decreto “fa riferimento all’Agenda 2030 dell’ONU”;
- “Manifesto di Confindustria dedicato alla “Responsabilità sociale d’impresa per l’industria 4.0”, presentato il 24 gennaio 2018. Si allinea al tema della sostenibilità e all’Agenda 2030 dell’ONU. Nel documento si legge ‘Solo a titolo di esempio, è utile ricordare in che cosa si può concretamente tradurre un approccio ispirato alla sostenibilità. Una gestione sostenibile può riguardare la riduzione degli impatti ambientali connessi con le attività produttive, il welfare aziendale, misure di rafforzamento della prevenzione degli infortuni, iniziative a supporto della comunità’”.
Imprese e RLS/RLST
Riguardo al tema imprese/RLS e alla normativa, sono riportati alcuni elementi:
- “il lavoro cambia: delocalizzazione, destrutturazione del luogo di lavoro, inserimento di nuove tecnologie, invecchiamento della popolazione, fenomeno spinto della immigrazione, l’uomo interagirà sempre più con le macchine, ci sono poi anche dei fattori che indirettamente possono influire sul lavoro (contrasti sociali, peculiarità territoriali, aspetti politici interni al Paese, globalizzazione), praticamente dobbiamo far fronte ad un modo di lavorare diverso;
- il nostro attuale modello di lavoro è tarato su un vecchio sistema ormai non più attuale. Da tempo si chiede un aggiornamento al testo del D.Lgs. 81/2008; non si tratta di riscriverlo ma di adattarlo alle nuove esigenze e alle nuove sfide”.
L’intervento si esprime poi sull’identità e il ruolo degli RLS.
La relazione indica che il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza “è un lavoratore che acquisisce – con la formazione obbligatoria, ma non solo anche con la voglia di andare oltre - competenze tecniche utili non solo per rappresentare le istanze dei colleghi sulla sicurezza, ma per proporre e partecipare attivamente al processo della sicurezza”.
E “non è una controparte”, ma è un lavoratore “che deve dialogare con tutte le figure deputate alla sicurezza, in primis RSPP che deve diventare un alleato, per evidenziare criticità, trovare/condividere soluzioni ma anche segnalare comportamenti scorretti”.
Altri elementi riportati dal relatore:
- “la sicurezza si fa all’interno delle aziende. Lavorandoci tutti i giorni, e non facendo interventi a spot;
- RSPP e RLS interni sono in grado, conoscendo le dinamiche dell’aziende e il processo produttivo, di intervenire tempestivamente. Non dico che le risorse esterne non siano consentite o siano un errore, la normativa lo consente; ma gli interventi spot o calendarizzati ‘indeboliscono’ – a mio avviso - la tempestività e la capacità professionale”.
In conclusione Giacomo Borselli segnala che:
- “dobbiamo sicuramente rivedere tante cose, valorizzando e condividendo i successi ottenuti e migliorando o cambiando radicalmente quello che non ha funzionato”;
- non ci sono “formule magiche”, “ogni problema può avere più soluzioni o la soluzione deve essere calata alla realtà della singola impresa”;
- “ognuno per le sue competenze e ruoli è chiamato a fare la sua parte”.
RTM
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“ Intervento di Giacomo Borselli” (Area Ambiente e Territorio - Confindustria Firenze), intervento al seminario “Gli RLS/RLST a 10 anni dall’approvazione del Testo Unico: punti di forza e di debolezza di una figura centrale nel sistema della prevenzione” (formato PDF, 145 kB).
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