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SICUREZZA STRADALE: OCCORRE INTENSIFICARE GLI SFORZI

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio stradale, itinere

23/02/2006

La Commissione europea traccia il bilancio della lotta avviata nel 2001 per una maggiore sicurezza stradale. Meno vittime ma è ancora lontano l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime entro il 2010. I dati europei e italiani.

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La Commissione europea ha tracciato il bilancio della lotta che l’Unione europea ha avviato nel 2001 per una maggiore sicurezza stradale. Sono stati compiuti progressi notevoli, soprattutto in alcuni Stati membri. Nel 2005 sulle strade europee hanno perso la vita oltre 8 000 persone in meno rispetto al 2001. Tuttavia, i risultati ottenuti non sono sufficienti e sarà necessario intensificare gli sforzi a livello nazionale ed europeo per realizzare l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2010 (vedere PuntoSicuro n. 1348) .

I dati essenziali del bilancio intermedio sono i seguenti: nei paesi che oggi formano l’Unione europea nel 2001 le vittime della strada sono state 50 000: l’obiettivo comune, proposto nel 2001 e aggiornato dopo l’allargamento del 2004, è di non superare i 25 000 morti nel 2010. Nel 2005 le vittime sono state 41 600, pari a un calo del 17,5% in 4 anni. Proseguendo al ritmo attuale, nel 2010 l’Unione dovrebbe contare 32 500 vittime, ben oltre il limite massimo di 25 000 previsti come obiettivo.

Fra gli Stati membri persistono notevoli disparità: il divario fra i risultati migliori e quelli peggiori si situa in una forbice da 1 a 3 (numero di vittime per milione di abitanti) e da 1 a 5 (numero di vittime per milione di autovetture).

Per quanto riguarda il numero annuo di vittime per milione di abitanti e per milione di autovetture, i paesi con risultati migliori rispetto alla media europea sono Malta, Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia, Germania e Finlandia. Tra i paesi che pongono i maggiori problemi in relazione ai due indicatori figurano Polonia, Portogallo, Grecia, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Cipro e Repubblica ceca.

Quanto all’andamento del numero di vittime fra il 2001 e il 2004, nove Stati membri (Germania, Estonia, Francia, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Svezia) hanno registrato un calo superiore al 14%, la media dell’UE 25; otto Stati membri (Belgio, Danimarca, Grecia, Spagna, Irlanda, Austria, Finlandia e Regno Unito) hanno conseguito progressi limitati (riduzione di almeno il 5% ma inferiore o uguale alla media europea); altri otto (Repubblica ceca, Lettonia, Ungheria, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Cipro e Lituania) hanno registrato progressi limitati, se non addirittura un aumento del numero delle vittime.

In valori assoluti, fra il 2000 e il 2003 il numero di motociclisti morti in incidenti stradali è aumentato, mentre il numero totale delle vittime della strada è diminuito.

Maggiori dati su tutti i paesi europei sono disponibili nel sito dedicato alla sicurezza dei trasporti della Commissione europea, in particolare si può vedere la situazione in Italia.

 

 

 

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