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Infortuni 2002: preoccupante aumento degli infortuni in itinere

E’ stato presentato ieri a Roma il “Rapporto annuale 2002” dell’Inail sull’andamento degli infortuni sul lavoro in Italia.
Anche nel 2002 si sfiora il milione di infortuni, precisamente 968mila infortuni, 895mila nell’Industria e Servizi e 73mila in Agricoltura.
Rispetto al 2001 si registra una diminuzione complessiva di circa 35mila casi pari a -3,6% (-3,1% nell’Industria e Servizi e -9,3% in Agricoltura).
Un dato positivo in particolare se messo in relazione con l’andamento dell’occupazione, cresciuta nel 2002 dell’1,5% (incremento dell’1,7% nell’Industria e Servizi e perdita del 2,7% in Agricoltura). Il tasso di incidenza complessivo è sceso da 46,7 infortuni per 1000 occupati del 2001 a 45,3 del 2002.

Tuttavia il Commissario Straordinario, Vincenzo Mungari, mette in guardia da un facile ottimismo, dal momento che “il dato infortunistico, sia pure in calo, denuncia ancora una situazione inaccettabile di danni alla persona, alla famiglia, alla società, all’economia.”
“Occorre insistere nelle politiche integrate di prevenzione, - sottolinea Mungari - rendere strutturali i finanziamenti alla sicurezza, esaltare il ruolo delle Regioni nell’attività di prevenzione e controllo, finalizzare le campagne di prevenzione ad una visione unitaria della sicurezza (sul posto di lavoro, a casa, sulle strade, a scuola….) ”.

Nella sintesi presentata alla stampa, l’Inail ha messo in evidenza come dal Rapporto emerga che “un fenomeno sul quale è necessario riflettere è quello degli Infortuni in itinere”.
I casi di infortuni in itinere sono cresciuti nel 2002 di circa 8mila casi (da 50mila a 58mila) con un incremento del 15,8%.
Forte crescita anche dei casi mortali in itinere, che sono passati dai 241 casi del 2001 ai 313 del 2002 e che costituiscono ormai una percentuale significativa del totale degli infortuni mortali, che nel 2002 sono stati 1.397 (1.254 nell’Industria e Servizi e 143 in Agricoltura) con una diminuzione rispetto al 2001 (1.438 casi denunciati) di 41 eventi.

Nell’ Industria e Servizi il calo generale degli infortuni ha interessato soprattutto gli uomini (-4,0%) e le classi di età giovanili; sostanzialmente stabili gli infortuni alle donne. In Agricoltura il calo invece è generalizzato sia per quanto riguarda il sesso che l’età.

Rispetto al territorio la discesa più accentuata nell’Industria e Servizi è al Sud (-6,2%) e al Centro (-3,1%), mentre il livello di infortuni del Nord-Ovest (-2,4%), Nord-Est (-2,8%) e Isole (-2,5%) è in linea con il dato medio nazionale. Le riduzioni più consistenti in Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Lazio. Lievi incrementi in Valle d’Aosta, Liguria, Emilia Romagna e Calabria.
Nell’ industria manifatturiera (-7,6%) e nelle Costruzioni (-2,9%) si registrano le flessioni più importanti a livello di settore. In aumento invece gli infortuni nel Commercio e nei Servizi in genere, campi nei quali la crescita occupazionale e degli assicurati INAIL nello scorso anno è stata più consistente.

Il “Rapporto Annuale 2002” ha preso inoltre in esame il problema delle malattie professionali, esaminando in particolare il quinquennio 1998-2002.

In tale periodo il numero delle denunce presentate all’Istituto si è mantenuto sostanzialmente costante, intorno alle 26mila l’anno.

Il primo dato che emerge è la tendenza alla progressiva flessione del numero di malattie “tabellate” a tutto vantaggio di quelle “non tabellate”, tanto che ormai queste ultime hanno raggiunto oltre il 60% del totale.

E se negli ultimi anni le ipoacusie e le sordità da rumore con oltre 10.000 casi denunciati l’anno continuano ad occupare la posizione di vertice nella graduatoria, sono andate progressivamente affermandosi altre patologie, che, grazie ad una maggiore attenzione alla salute del lavoratore, vengono indicate come “lavoro-correlate”.

In costante incremento la ”sindrome del tunnel carpale” – una patologia del nervo mediano a livello del polso del polso - arrivata a circa 800 casi l’anno - e dovuta in gran parte a movimenti ripetitivi. La patologia occupa ormai uno dei primi posti fra le malattie non tabellate insieme a quelle dell’apparato respiratorio (circa 1.200 casi l’anno) alle tendiniti (800) e ai tumori (quasi 400 l’anno).

Per quanto attiene alle malattie “tradizionali” , oltre alla ipoacusia, si confermano nel quinquennio come maggiormente denunciate le malattie cutanee (circa 10.000 casi l’anno); significative anche la silicosi e l’asbestosi con 600/700 casi ciascuna, e le neoplasie da asbesto in campo industriale e terziario, e l’asma bronchiale in agricoltura.

Peraltro, per quanto riguarda la silicosi, la malattia è da anni in progressiva diminuzione; l’asbestosi, provocata dall’esposizione all’amianto, mostra invece segnali di recupero ed alcune recenti stime prevedono che il picco più alto verrà toccato verso la fine di questo decennio. Tale patologia si può manifestare infatti a distanza di molti anni dall’esposizione all’amianto.

Il testo integrale del Rapporto annuale 2002 è consultabile qui
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