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Calano del 3,5% gli infortuni sul lavoro
Sono stati resi noti dall'osservatorio dell'INAIL i dati relativi agli infortuni sul lavoro denunciati da gennaio a dicembre 2001.
Nel corso dello scorso anno, dai comparti industria, commercio e servizi, sono stati denunciati 872.929 casi di infortunio; si osserva pertanto un calo del 3,5% rispetto all'anno 2000 nel quale si erano registrati 904.565 casi.
Una lieve riduzione e' stata osservata anche per quanto riguarda gli infortuni mortali, che sono passati da 1.157 a 1.135 (-1,9%).
L'inail ha precisato che queste prime rilevazioni ''dovranno essere confermate nei prossimi mesi dal consolidamento del trend e più opportunamente interpretate anche alla luce di altri indicatori che incidono sull'andamento degli infortuni, come ad esempio l'occupazione.''
L'aumento dell'occupazione nel 2001 è stato rilevato infatti sia dall'osservatorio dell'Inail (DNA), che segna un saldo positivo tra lavoratori assunti e cessati di oltre 700 mila unità, sia dall'Istat, che registra un incremento annuo del 2,1%, con una crescita del 5,5% nelle Costruzioni, comparto che comprende attività ad alto rischio infortunistico.
Per quanto riguarda i casi mortali, si rileva un calo complessivo inferiore alle aspettative dovuto ad un aumento degli infortuni 'in itinere', passati da 127 nel 2000 a 154 nel 2001 (+21,3%). L'estensione della tutela a questa tipologia di infortunio ha reso infatti indennizzabili incidenti che prima sarebbero rimasti privi di copertura assicurativa.
Solo con il consolidamento dei dati del 2001 potrà avvenire quindi un confronto omogeneo dei casi mortali su base annua tenuto conto anche dell'evoluzione normativa.
Discorso a parte merita il settore agricolo.
In agricoltura si e' osservata, rispetto al 2000, una riduzione del 10,1% degli infortuni che sono passati da 84.137 ai 75.628 denunciati nel 2001.
Per quanto concerne i casi mortali sono scesi da 164 a 128 (-22%).
Significativo il fatto che la diminuzione degli infortuni non puo' essere attribuito ad un calo degli addetti del settore, infatti, per la prima volta dal dopoguerra, si assiste a un arresto della perdita di posti di lavoro e si registra un lieve incremento dell'occupazione (+0,5% pari a 6-7 mila unità).
Nel corso dello scorso anno, dai comparti industria, commercio e servizi, sono stati denunciati 872.929 casi di infortunio; si osserva pertanto un calo del 3,5% rispetto all'anno 2000 nel quale si erano registrati 904.565 casi.
Una lieve riduzione e' stata osservata anche per quanto riguarda gli infortuni mortali, che sono passati da 1.157 a 1.135 (-1,9%).
L'inail ha precisato che queste prime rilevazioni ''dovranno essere confermate nei prossimi mesi dal consolidamento del trend e più opportunamente interpretate anche alla luce di altri indicatori che incidono sull'andamento degli infortuni, come ad esempio l'occupazione.''
L'aumento dell'occupazione nel 2001 è stato rilevato infatti sia dall'osservatorio dell'Inail (DNA), che segna un saldo positivo tra lavoratori assunti e cessati di oltre 700 mila unità, sia dall'Istat, che registra un incremento annuo del 2,1%, con una crescita del 5,5% nelle Costruzioni, comparto che comprende attività ad alto rischio infortunistico.
Per quanto riguarda i casi mortali, si rileva un calo complessivo inferiore alle aspettative dovuto ad un aumento degli infortuni 'in itinere', passati da 127 nel 2000 a 154 nel 2001 (+21,3%). L'estensione della tutela a questa tipologia di infortunio ha reso infatti indennizzabili incidenti che prima sarebbero rimasti privi di copertura assicurativa.
Solo con il consolidamento dei dati del 2001 potrà avvenire quindi un confronto omogeneo dei casi mortali su base annua tenuto conto anche dell'evoluzione normativa.
Discorso a parte merita il settore agricolo.
In agricoltura si e' osservata, rispetto al 2000, una riduzione del 10,1% degli infortuni che sono passati da 84.137 ai 75.628 denunciati nel 2001.
Per quanto concerne i casi mortali sono scesi da 164 a 128 (-22%).
Significativo il fatto che la diminuzione degli infortuni non puo' essere attribuito ad un calo degli addetti del settore, infatti, per la prima volta dal dopoguerra, si assiste a un arresto della perdita di posti di lavoro e si registra un lieve incremento dell'occupazione (+0,5% pari a 6-7 mila unità).
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