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Rumore: strumenti per la formazione e la gestione del rischio
Lucerna, 11 Feb – Il pericolo di esposizione ad un rumore eccessivo per l’udito è presente in moltissimi comparti e il rischio rumore può causare non solo l’ipoacusia, una delle malattie professionali più diffuse, ma anche avere diverse conseguenze sulla salute e sicurezza dei lavoratori.
Partendo da questo presupposto Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, ha prodotto in questi anni una serie di strumenti pratici per affrontare il problema sia da un punto di vista informativo e prevenzionale che da un punto di vista più strettamente legato alla gestione del rischio nelle aziende.
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Ad esempio è stato prodotto da Suva “Come ha detto? Pacchetto didattico sul rumore e sulle lesioni uditive. Domande e risposte importanti”; uno strumento sviluppato per l’apprendimento delle corrette informazioni su domande importanti relative al rumore e alla protezione dell’udito e rivolto ai docenti, studenti delle scuole professionali e medie superiori e ai docenti in tirocinii e formazione nelle imprese.
Ricordando che ogni unità didattica prevede diversi materiali (metodo/didattica, presentazione PowerPoint, commento alla presentazione, domande e risposte importanti, esercizi di approfondimento, test iniziale e conclusivo) ci soffermiamo brevemente su alcune domande e risposte proposte nel percorso didattico:
- cosa sono i decibel (dB) e come si modificano questi valori: “i decibel sono un’unità che trasforma una grande sequenza di numeri in una più piccola; si indicano con l’abbreviazione dB. Tra il suono più sommesso, appena udibile (soglia dell’udibilità), e un suono molto alto, che provoca dolore (soglia del dolore), si trova un campo di pressione sonora da 1 a 1 milione. Tradotto in decibel, il campo dalla soglia dell’udibilità fino alla soglia del dolore va da 0 a 120 dB ed è quindi molto più pratico da utilizzare. Un rumore che presenta un livello acustico più elevato di 10 dB rispetto a un altro, è percepito doppiamente più forte”;
- dove nasce il rumore negli ambienti di lavoro: “negli ambienti di lavoro il rumore è causato prevalentemente da macchine e impianti. Un rumore forte, simile a una detonazione, può però essere prodotto anche dalla caduta di assi in legno, casse e altri oggetti. Non solo gli oggetti possono produrre rumore, anche la musica. Un musicista professionista che suona in un gruppo è confrontato quotidianamente con la musica forte; anche questa esposizione può comportare una lesione uditiva”;
- quali attività artigianali sono particolarmente rumorose: “nell’industria del legno: il lavoro con seghe circolari e a nastro, con piallatrici, fresatrici e smerigliatrici. Nell’industria metalmeccanica: il martellare e rettificare di lamiere, i lavori di saldatura, con macchine utensili, ma pure con presse e seghe per metalli. Nell’edilizia: il lavoro con apparecchi pneumatici e betoniere, come pure con bulldozer, escavatrici e rincalzatrici. Nell’industria tessile: il lavoro con macchine tessitrici e filatrici. Nell’industria grafica: la stampa rotativa nella produzione di giornali e la piegatura di stampati”;
- cosa succede se l’udito viene danneggiato dal rumore: “in caso di eccessivo carico rumoroso, il rendimento delle cellule ciliate nell’orecchio interno viene temporaneamente compromesso. La persona colpita ha la sensazione di avere le orecchie otturate. L’udito si riprende solo gradualmente, in certe circostanze ci vogliono ore se non giorni. Se tali sovraccarichi si manifestano ripetutamente, nascono lesioni durature delle cellule ciliate. Sempre più cellule ciliate deperiscono e ne consegue una perdita di udito permanente. Questa lesione non può essere curata né tramite interventi chirurgici, né con medicamenti. Già un unico evento sonoro estremamente rumoroso, come per esempio un colpo di fucile, può provocare una perdita di udito permanente”;
- il rumore produce degli effetti sull’uomo che non riguardano solo l’udito: “accanto agli effetti dannosi sull’udito, il rumore ha altre conseguenze negative: aumento della pressione sanguigna; accresciuto consumo energetico; calo della resistenza cutanea elettrica; peggioramento dell’irrorazione sanguigna; diminuzione del rendimento: errori, stress, incidenti, malattia; riposo insufficiente durante le pause; modifiche della fase di sonno profondo e quindi del riposo”.
Un altro documento di Suva per la gestione del rischio rumore è la “Lista di controllo - Rumore sul posto di lavoro”.
Nella lista si ricorda che per rumore “si intende ogni tipo di suono capace di disturbare, infastidire o intaccare l’integrità psicofisica dell’individuo”.
Questi i pericoli principali:
- “affaticamento, stress, predisposizione agli errori;
- difficoltà di comprensione del linguaggio parlato;
- danni all’udito irreversibili (sordità)”.
Con la lista è ad esempio possibile controllare se sono state messe in atto nell’azienda idonee misure di protezione contro il rumore:
- “è stata esaminata la possibilità di sostituire macchine, utensili o procedimenti ad elevata rumorosità?
- è stata chiarita la possibilità di incapsulare le macchine molto rumorose? Le zone rumorose sono separate da quelle silenziose?
- vengono usati ugelli silenziosi o pistole ad aria compressa a pressione ridotta?
- sono state adottate misure appropriate contro la risonanza (rimbombo) nei locali di lavoro e i disturbi associati a fonti di rumore lontane”? Ad esempio è possibile montare soffitti fonoassorbenti;
- “si tiene conto del fattore rumore al momento dell’acquisto di macchine e impianti nuovi”?
Infine riportiamo alcune brevi informazioni sui dispositivi di protezione individuale, indicazioni tratte dal corposo documento “Rumore pericoloso per l’udito sul posto di lavoro” elaborato da Beat Hohmann, Walter Lips, Heinz Waldmann (Tutela della salute - Settore fisica, Suva).
Il documento ricorda che “se le misure tecniche non sono sufficienti a portare ad un livello non dannoso le emissioni sonore, l’individuo deve proteggere il proprio udito”.
E in questo caso i protettori auricolari “rappresentano un’efficacia protezione dai danni uditivi; sono facili da usare, di pronto uso e molto efficaci. Ciò nonostante, il loro uso è associato a vari fastidi. Per questo motivo si dovrebbe ricorrere ai protettori auricolari come ultima soluzione”.
Nelle aziende con esposizione al rischio rumore è inoltre importante informare e istruire i dipendenti sui pericoli del rumore, con particolare riferimento a: “effetti del rumore dannoso per l’udito e insorgenza di danni uditivi; effetti di un danno uditivo nella vita quotidiana”; misure adottate volte a ridurre l’esposizione al rumore; motivi per cui l’uso dei protettori auricolari è obbligatorio e inevitabile; dove e per quali attività è necessario indossare i protettori auricolari (sopralluogo, segnaletica); importanza dell’uso corretto dei protettori per l’isolamento acustico e l’efficacia protettiva; importanza della disciplina d’uso ai fini dell’efficacia dei protettori; modalità di impiego, pulizia, sostituzione dei protettori auricolari (istruzioni pratiche); possibilità di acquisto, disponibilità dei protettori auricolari; vantaggi e svantaggi dei vari dispositivi di protezione in dotazione; idoneità per specifiche attività; conseguenze in caso di mancato uso dei protettori auricolari; partecipazione dei lavoratori alla scelta dei protettori auricolari”.
In particolare quando si sceglie un protettore auricolare è necessario tener conto di alcuni fattori al fine di garantire un sufficiente grado di protezione per le persone esposte:
- “confort d’uso;
- tipologia lavorativa;
- attenuazione sonora necessaria in base alla tipologia di rumore”.
Alcuni esempi per scegliere i protettori auricolari:
- capo reparto in un’azienda di produzione che ogni giorno è esposto più volte al rumore per alcuni minuti e che per il resto del tempo lavora in un ufficio, al riparo da ogni emissione sonora: “nel suo caso sono indicate le cuffie antirumore in quanto si possono mettere e togliere rapidamente”;
- dipendenti della stessa azienda di produzione esposti al rumore: i dipendenti “obbligati ad usare costantemente una protezione per l’udito, opteranno per gli inserti auricolari (tappi), anche se il loro corretto posizionamento nel condotto uditivo richiede un po’ di tempo. In estate per questi lavoratori sarebbe impensabile portare tutto il giorno le cuffie”.
Concludiamo sottolineando che per far sì che una persona sia adeguatamente protetta dagli effetti dannosi del rumore “è determinante l’utilizzo costante, sistematico e corretto dei protettori auricolari tutti i giorni lavorativi”.
Infatti alcuni studi “hanno rivelato che la capacità di attenuazione degli inserti auricolari si riduce in pratica di 5–10 dB se non sono inseriti correttamente nel condotto uditivo. È quindi fondamentale che i protettori auricolari siano utilizzati rispettando il foglietto di istruzioni fornito dal fabbricante”. Inoltre se i protettori auricolari “vengono utilizzati solo per un tempo limitato rispetto al tempo di esposizione al rumore, la loro efficacia diminuisce notevolmente e i rischi per l’udito aumentano velocemente a livelli critici”.
N.B.: I riferimenti legislativi contenuti nei documenti di Suva riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.
Suva, “ Come ha detto? Pacchetto didattico sul rumore e sulle lesioni uditive. Domande e risposte importanti” (formato PDF, 1.2 MB).
Suva, “ Lista di controllo - Rumore sul posto di lavoro”, versione settembre 2013 (formato PDF, 586 kB).
Suva, “ Rumore pericoloso per l’udito sul posto di lavoro”, documento elaborato da Beat Hohmann, Walter Lips, Heinz Waldmann - Tutela della salute - Settore fisica, Suva (formato PDF, 2.4 MB).
RTM
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