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Smart working e Covid-19

Smart working e Covid-19

Il lavoro a distanza può creare problemi e tensioni. Quali sono i limiti e i pregi dello smartworking? L'importanza di gestire l'alternanza lavoro-famiglia.

Vi sono degli aspetti collegati al cosiddetto lavoro agile o smart working al quale molti lavoratori, ma anche professionisti, si sono dovuti adeguare, che vale la pena di riprendere e puntualizzare. Questo perché da una parte si tratta di una modalità di lavoro che sarà superata, gradatamente, con l'avvio della fase 2 e questo determinerà il ricostituirsi di gruppi di lavoro che sono stati forzatamente separati. Ed anche per la possibilità che si tratti di una modalità di lavoro che rimarrà nel tempo.

 

Un aspetto critico, sul quale occorre prestare attenzione, riguarda il fatto che questo lavoro a distanza riduce spesso gli scambi tra le persone all'utilizzo di forme social (whatsapp, telegram, ecc.) del tutto inidonee a mantenere relazioni efficaci, nella misura in cui l'affidarsi a scarne comunicazioni scritte comporta frequenti fraintendimenti e conflitti. Questo perché si tratta di forme di comunicazione che inducono all'agito, e quindi alla risposta immediata, spesso non mediata degli altri aspetti essenziali che ci permettono di comprendere il vero senso della comunicazione interpersonale. Delle semplici parole scritte spesso non trasmettono l'intenzione comunicativa reale, legata ad esempio al modo e al contesto in cui le stesse parole vengono pronunciate.

  

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Un secondo aspetto critico riguarda il fatto che si tratta di una modalità di lavoro che mette a dura prova quell'alternanza famiglia-lavoro alla quale eravamo abituati. È spesso molto difficile all'interno della propria abitazione far comprendere alle altre persone con le quali si convive, specialmente se bambini, che quello è il momento del "lavoro", rispetto al fatto che solitamente la presenza di una persona in casa ha il significato di tempo dedicato alla “famiglia”.

A ciò si aggiunge il fatto che molte volte non si dispone in casa di uno spazio idoneo a questo tipo di lavoro e si è costretti a condividere la postazione con i familiari. Tutti aspetti che possono creare tensioni nell'immediato, creando un rifiuto della costrizione ad aver dovuto sottostare a questa modalità di lavoro che poi si ripercuoterà nello studio professionale o nell’azienda una volta rientrati.

 

Un terzo aspetto sul quale occorre riflettere riguarda l'uso delle videoconferenze. Si tratta ancora di più rispetto a quanto sopra descritto, di un'intrusione nella vita familiare da parte di altre persone che può determinare momenti di imbarazzo (pensiamo alla presenza di rumori "indiscreti" o di familiari) in tutti coloro che vi partecipano. Anche qui si tratta di aspetti della propria vita personale che il singolo lavoratore può non essere pronto a condividere con i colleghi e che, comunque, forniscono di lui un'immagine che potrebbe successivamente pensare nelle relazioni interpersonali.

 

Occorre, infine, riflettere sul fatto che le modalità del lavoro a distanza rendono particolarmente difficili una delle molle fondamentali della creatività sul lavoro: infatti, è nell’esperienza di tutti che spesso le idee innovative e creative nascono da semplici battute o condivisioni con i colleghi, anche in momenti informali (ad esempio la macchina del caffè o una sigaretta fumata assieme). Momenti molto difficili da ricreare con questo strumento, forse anche perché lo padroneggiano ancora poco e lo stesso ci appare sostanzialmente più come un atto formale di relazione, piuttosto che uno strumento ordinario per rapportarci con gli altri.

La stessa organizzazione di un incontro di videochiamata passa attraverso atti formali molto diversi dall'incontrarsi in corridoio, dal bussare alla porta di un collega per scambiare con lui alcune battute: anche in questo caso dovremmo probabilmente imparare una gestione diversa di queste relazioni a distanza, ma solo l'abitudine e il tempo ci diranno fino a che punto riusciremo ad andare efficacemente in questa direzione.

 

D'altra parte, proprio la possibilità di utilizzare le videoconferenze fornisce uno strumento straordinario per la tenuta e la coesione del gruppo. Se la videoconferenza non è solamente finalizzata a contenuti di tipo lavorativo, può diventare uno strumento efficace di condivisione dei pensieri e delle emozioni che tutto il gruppo (pensiamo in ufficio, uno studio professionale) può imparare a vivere assieme. Le scienze psicologiche ci mostrano chiaramente come la condivisione delle emozioni sia uno dei cardini fondamentali per la costruzione e il mantenimento della salute di un gruppo e della sua coesione interna: forse è opportuno imparare ad approfittare anche di quest'occasione!

 

Antonio Zuliani




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