Rischio clima in edilizia: le azioni per la prevenzione e protezione
Brescia, 6 Lug – Come abbiamo più volte ricordato nei nostri articoli e interviste dedicate al rischio microclimatico e alle radiazioni solari, verso i rischi lavorativi connessi al clima, alle temperature elevate - come nel caso dei lavori outdoor in edilizia, in agricoltura e nella cantieristica stradale – spesso non c’è sufficiente attenzione.
Tuttavia non mancano i riferimenti normativi ai rischi correlati a clima e temperatura.
Ad esempio, per quanto riguarda i cantieri edili, l’articolo 96 del D.Lgs. 81/2008 indica che i datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici adottano le misure conformi alle prescrizioni di cui all’ALLEGATO XIII (che riporta indicazioni su areazione e temperatura) e curano la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la loro sicurezza e la loro salute. Senza dimenticare i contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei e mobili (Allegato XV) e gli obblighi del coordinatore per l’esecuzione dei lavori.
A ricordare i riferimenti normativi e a fornire molte altre informazioni sul rischio clima nei cantieri edili è un intervento al seminario/webinar “Rischio da esposizione ad agenti fisici nelle attività outdoor” che, organizzato dalla Regione Toscana, si è tenuto online il 21 gennaio 2021.
L’intervento “Il rischio da temperature elevate in edilizia: misure di prevenzione e protezione”, a cura di Alessandro Matteucci (Gruppo Regionale Edilizia – ASL Toscana Centro), oltre a presentare, con riferimento anche a specifiche indicazioni della Regione Toscana, le conseguenze delle temperature elevate nelle attività outdoor in edilizia e i sistemi di previsione e di allarme per le condizioni climatiche a maggior rischio, riporta utili indicazioni sulla prevenzione e protezione.
L’articolo si sofferma sui seguenti contenuti dell’intervento:
- Temperature elevate in edilizia: le azioni per la prevenzione e protezione
- Temperature elevate in edilizia: informazione, formazione, DPI e indumenti
- Temperature elevate in edilizia: i compiti degli attori della sicurezza
Temperature elevate in edilizia: le azioni per la prevenzione e protezione
L’intervento riporta alcuni suggerimenti sulle possibili azioni per la prevenzione e protezione in edilizia dal rischio da temperature elevate nelle attività outdoor.
Riportiamo alcune delle indicazioni del relatore:
- termometro e igrometro a disposizione in cantiere “(anche facendo ricorso a strumentazione commerciale di costo contenuto e di semplice ed immediata lettura) possono consentire alle imprese di sapere se il loro cantiere rientra nell’ambito delle previsioni del sistema di allarme HHWWS, che fa stime su ambiti territoriali regionali, o si trova in condizioni più favorevoli o sfavorevoli”. Il documento ricorda che il sistema di allarme HHWWS (Heat Health Watch Warning system) è stato attivato nell’ambito del “Piano operativo nazionale di interventi per la previsione e prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute”.
- programmare pause:
- “indicativamente, ma non tassativamente, 10 min / ora in quanto la durata delle stesse può essere determinata sulla base delle condizioni di rischio dei singoli cantieri
- programmate dall'impresa ed attuate dal preposto non lasciate alla determinazione del singolo lavoratore
- in un luogo possibilmente fresco o comunque in aree ombreggiate
- in assenza di aree ombreggiate (stesura asfalto) … ombrelloni da cantiere
- programmare i lavori più faticosi in orari con temperature più favorevoli
- programmare sospensione dei lavori nelle ore più calde [possibilità CIG riconosciuta dall'INPS per condizioni meteorologiche avverse, a partire dalla condizione di temperature superiori a 34°]
- programmare una rotazione nel turno fra i lavoratori esposti
- garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro
- ad uso potabile, con aggiunta di integratori minerali
- per il rinfrescamento dei lavoratori nei periodi di pausa
- evitare lavori “isolati”
- programmare i turni di lavoro dei lavoratori maggiormente “fragili”, nelle ore meno calde con pause programmate più lunghe oppure la sospensione dal lavoro
- divieto di assunzione di bevande alcoliche”.
Temperature elevate in edilizia: informazione, formazione, DPI e indumenti
L’intervento ricorda poi l’importanza di idonee azioni di informazione, formazione e addestramento:
- informazione dei lavoratori su:
- “possibili problemi di salute causati dal calore
- segni e sintomi premonitori
- necessità consultazione del proprio medico di famiglia relativamente ad eventuali modifiche / sospensioni dei trattamenti farmacologici in corso
- non lavorare "a torso nudo"
- formazione specifica degli addetti al PS aziendali
- possibili problemi di salute causati dal calore
- segni e sintomi premonitori
- nozioni specifiche di primo soccorso”.
Riguardo poi ai dispositivi di protezione individuale ed indumenti da utilizzarsi durante il lavoro segnala di:
- mettere a disposizione idonei dispositivi di protezione individuali ed indumenti protettivi:
- “cappelli a tesa larga e circolare per la protezione di capo, orecchie, naso e collo
- occhiali per protezione dai raggi solari
- abiti leggeri di colore chiaro e di tessuto traspirante (cotone)
- abiti ad alta visibilità in cotone
- scarpe di sicurezza/protezione di modello estivo
- creme protettive solari [UV]”.
Temperature elevate in edilizia: i compiti degli attori della sicurezza
Il relatore si sofferma poi sui compiti del datore di lavoro:
- nella VDR deve essere valutato il rischio da ondata di calore, “con le adeguate previsioni di modalità di eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze.
- nel POS prevedere le misure specifiche in base al periodo di lavorazione, tipologia di lavori, organizzazione del cantiere, anche in relazione alle misure previste nel PSC;
- informazione e formazione dei lavoratori:
- sui possibili problemi di salute causati dal calore, sintomi del colpo di calore
- misure di prevenzione previste dal DVR, PSC, POS;
- utilizzo dei DPI;
- specifica formazione per gli addetti al PS aziendale e di cantiere”.
Questi i compiti del medico competente:
- “valutazione stato di salute e terapie in corso (identificazione soggetti fragili)
- partecipazione alla VDR ed alla stesura delle misure di prevenzione protezione e DPI necessari
- identificazione di malattie come cardiopatie, malattie renali, diabete, obesità, BPCO e di abitudini voluttuarie che possono ridurre anche drasticamente la resistenza dell’individuo all’esposizione a calore;
- nell’ambito delle visite mediche preventive e periodiche espressione di giudizio di idoneità che tenga conto anche di questo fattore di rischio con conseguente valutazione della opportunità di introdurre, ove ne ricorra la necessità, indicazioni, prescrizioni o limitazioni legate alle condizioni di salute di singoli lavoratori”.
Alcune indicazioni riguardano poi i coordinatori di cantiere:
- i compiti del CSP (coordinatore in materia di sicurezza e salute durante la progettazione dell’opera):
- “redazione PSC con misure preventive e protettive da adottare in caso di ondata di calore
- i compiti del CSE (coordinatore in materia di sicurezza e salute durante la esecuzione dell’opera):
- verifica l'applicazione delle misure preventive e protettive, presenti nel PSC, da adottare in caso di ondata di calore;
- verifica contenuti POS complementari alle misure previste dal PSC;
- valuta possibilità di sospensioni dei lavori in situazione di elevato rischio in corso di ondata di calore
- convocare una riunione di coordinamento pre - estiva
- convocare una riunione di coordinamento il giorno iniziale del periodo oggetto di allerta”.
Infine l’intervento si sofferma sui compiti del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e del Rappresentante Territoriale dei Lavoratori per la Sicurezza (RLST):
- “consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva
- riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative
- promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori
- fa proposte in merito alla attività di prevenzione
- può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro”.
Concludiamo segnalando che l’intervento, che vi invitiamo a leggere integralmente, riporta anche utili esempi applicativi relativi ai cantieri di grandi opere infrastrutturali.
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.