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QUANTO SIAMO AVVELENATI?

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio chimico

20/10/2005

Scopriamolo con un test on line. Basta rispondere a 10 domande per sapere se il nostro livello di rischio contaminazione da sostanze tossiche è così alto da preoccuparci.

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Il WWF lancia la Settimana di informazione contro i prodotti chimici tossici patrocinata dal Segretariato sociale RAI.

“Che tipo sei? Avvelenato o svelenato?” Basta un semplice con un test da fare in casa, da solo o con gli amici rispondendo a 10 domande basate sui comportamenti e le abitudini quotidiane.

In pochi minuti sapremo se il nostro livello di rischio - contaminazione dalle centinaia di sostanze tossiche con le quali possiamo entrare in contatto è così alto da preoccuparci.

Il test-sondaggio creato dal WWF per la Settimana di informazione contro i prodotti chimici tossici, giunta al suo secondo anno, patrocinata dal Segretariato sociale RAI, sono ironiche e divertenti e aiutano a riflettere, ma col sorriso, su un tema grave che affligge il pianeta: in tutto il mondo persone ed animali sono minacciati da agenti chimici che possono alterare lo sviluppo sessuale, neurologico e del comportamento, impedirne la riproduzione e minare il sistema immunitario (vedere PuntoSicuro n. 1336).

Il test proposto dal WWF, suggerisce anche indirettamente i comportamenti da adottare per limitare la minaccia ed è uno strumento per informare i cittadini sul problema e sulle soluzioni da adottare per difendersi dai prodotti chimici tossici che affiancherà gli approfondimenti che i principali programmi televisivi e radiofonici RAI offriranno.

Al termine della settimana si vedrà quanto sarà alta la percentuale di “avvelenati o svelenàti” di coloro che hanno partecipato.


Scienziati e ricercatori di livello internazionale stanno cominciando a preoccuparsi per le sempre maggiori evidenze degli effetti negativi degli interferenti endocrini e delle sostanze chimiche bioaccumulabili. Molti scienziati hanno firmato una dichiarazione del WWF in cui si afferma che sarebbe prudente eliminare o ridurre al minimo l’esposizione agli interferenti endocrini, e che bisognerebbe rendere obbligatorio, quando possibile, il ricorso ad alternative più sicure rispetto alle sostanze ad alta persistenza ed elevata bioaccumulabilità (vPvBs, very persistent and very bioaccumulating substances).

 

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