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Premiate buone prassi nella prevenzione dei rischi nell’uso delle sostanze pericolose

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio chimico

02/12/2003

I riconoscimenti sono stati conferiti dall’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro. L’intervento del ministro Maroni alla Conferenza europea sui metodi per ridurre i rischi dovuti al lavoro con sostanze pericolose.

Lunedì 24 novembre si è svolto a Bilbao l’evento conclusivo della “Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro”, dedicata quest’anno alla prevenzione dei rischi nella manipolazione delle sostanze pericolose.

Nella cerimonia conclusiva sono state premiate quattordici organizzazioni europee per iniziative innovative di buona prassi in relazione alla prevenzione dei rischi correlati alle sostanze pericolose sul lavoro.
Le iniziative premiate appartengono alle realtà più diverse; ai rischi connessi all’uso di sostanze pericolose sono infatti esposti lavoratori di svariati settori, dalla sanità al commercio, dall’industria ai servizi.

Tra i vincitori del premio vi sono i seguenti esempi:
-eliminazione dell’esposizione del personale ad un potente agente sterilizzante durante la sterilizzazione rapida e sicura di strumenti chirurgici in una sala operatoria ospedaliera in regime di ricovero diurno ( Essex Rivers Healthcare NHS Trust , Regno Unito);
-riduzione dell’esposizione agli allergeni cutanei per i parrucchieri ( Consiglio tecnico dei parrucchieri , Paesi Bassi);
-messa a punto di un sistema d’informazione comprensibile sulle sostanze pericolose per le piccole imprese del settore edilizio ( GISBAU , Germania);
-formazione degli addetti alle pulizie alla prevenzione dei rischi chimici ( ISTAS Spagna).

Hans-Horst Konkolewsky, direttore dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, promotrice del premio, ha commentato: ” Come dimostrato chiaramente dai premi, i rischi potenziali rappresentati dalle sostanze pericolose possono essere prevenuti in molti modi. Sono convinto che queste soluzioni pratiche ed efficaci possano essere trasferite con successo in altri paesi, settori e aziende, contribuendo così a rendere il lavoro in Europa più sicuro, salutare e produttivo.”

Nel corso della “Conferenza europea sui metodi per ridurre i rischi dovuti al lavoro con sostanze pericolose”, svoltasi nella stessa giornata, politici, esperti in sicurezza, imprenditori e sindacati hanno discusso di strategie per combattere i danni che possono derivare dall'utilizzo delle 100.000 sostanze potenzialmente nocive.

Alla Conferenza ha partecipato il Ministro Maroni.
Nel suo intervento il Ministro ha sottolineato l’importanza di contrastare innanzitutto il lavoro sommerso, nel quale le misure di sicurezza a tutela dei lavoratori non sono rispettate.

Oltre alla riforma del mercato del lavoro, saranno rafforzate misure repressive del lavoro nero e la promozione di misure che stimolino l’emersione di situazioni di lavoro irregolari.
“Il Governo italiano, anche in attuazione della legge Biagi, intende rafforzare l’attività di contrasto al lavoro nero su tutto il territorio nazionale e in ogni settore, razionalizzando ed incrementando la capacità operativa dei servizi ispettivi ed assegnando ad essi anche un’esplicita funzione di consulenza e prevenzione. In questo ambito si colloca anche la prossima nomina di un Commissario straordinario contro il lavoro sommerso”.

“Promuovere la salute e la sicurezza nell’economia del XXI° secolo - ha affermato il ministro - significa sviluppare una strategia basata su obiettivi (cd management by objectives) e non su regole (by regulation), vuole dire sperimentare anche in questo ambito un sistema normativo di cosiddette soft laws. Occorre svolgere attività di formazione e di informazione, promuovere ed incentivare le imprese, sostenendo in particolare le piccole e medie imprese, adottare norme semplici e certe e concentrare gli sforzi della repressione per stanare l’economia illegale.”

“[…]Il rispetto delle norme, indubbiamente obbligata condizione di partenza per ogni intervento in materia di sicurezza e salute, non è però più sufficiente. La sfida che il mondo imprenditoriale ha di fronte, e che può segnare la differenza tra l’Europa e gli altri Paesi del mondo, è quella di farsi motori e promotori di sicurezza, qualità della vita, benessere del territorio. E’ il tema della Corporate Social Responsability, sul quale ci siamo recentemente confrontati a Venezia.”
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