Inail: le schede per l’uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari
Roma, 11 Mar – Nel settore agricolo l’uso deliberato di alcuni prodotti può esporre gli operatori ai “pericoli connessi ad agenti chimici pericolosi presenti sul luogo di lavoro o risultanti da attività lavorative che ne comportino la presenza, distinti in:
- pericoli per la sicurezza (incendio, esplosione, contatto con sostanze aggressive e/o corrosive, ustioni chimiche, in grado di provocare un infortunio);
- pericoli per la salute (intossicazioni, malattie più o meno gravi)”.
E ad esporre i lavoratori ad agenti chimici pericolosi possono essere:
- “ prodotti fitosanitari;
- concimi;
- disinfettanti (acido nitrico, fosforico, cloridrico, ammoniaca, calciocianammide…);
- battericidi (clorexidina, creolina);
- detergenti (anionici, cationici)”.
A ricordarlo e a fornire specifiche informazioni sui rischi correlati all’ esposizione ai fitosanitari è una pubblicazione dell’Inail, dal titolo “Uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari. Schede tecnico-informative”, realizzata dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT) e la Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp).
Premesse e finalità del documento dell’Inail
Nel nuovo documento - curato da Eva Masciarelli (DIT), Barbara Ficociello (DIT), Elisabetta Bemporad (DIT) e Emma Incocciati (Contarp), con la collaborazione di Carlo Antellini (ALAB) e Raffaele Di Felice – si indica che in linea con la normativa nazionale vigente in tema di fitosanitari e sicurezza (150/2012 e 81/2008), i prodotti fitosanitari (PF) “devono essere impiegati quando servono e nelle quantità necessarie, prevedendo una gestione adeguata di tutte le fasi operative, dall’acquisto, al trasporto, alla conservazione, alla preparazione della miscela, al trattamento delle piante e/o dei suoli e alla gestione del post-trattamento”.
E in ognuna di tali fasi “può insorgere un rischio espositivo più o meno elevato per i lavoratori in funzione della pericolosità intrinseca del principio attivo, dei livelli di esposizione e di assorbimento attraverso le varie vie di penetrazione nell’organismo (inalatoria, cutanea, ecc.) e delle modalità e frequenza d’uso”.
Tra l’altro, si indica nella premessa del documento, la conoscenza e la valutazione dettagliata degli effetti dei PF “risulta complessa perché i principi attivi immessi sul mercato sono sottoposti, in genere, a test tossicologici effettuati sui singoli composti e non sulle formulazioni commerciali. Inoltre, l’esposizione a PF ha le sue maggiori conseguenze sulla salute umana quando avviene in forma cronica, quindi a basse dosi prolungate nel tempo”.
E, a questo proposito, le conoscenze sperimentali sugli effetti avversi di questi composti “hanno evidenziato un ruolo nell’azione mutagena e cancerogena, nell’alterare il metabolismo inducendo il diabete, nel provocare alterazioni in diversi organi, determinando patologie respiratorie e cardiovascolari, e in sistemi dell’organismo umano come quello immunitario, renale, nervoso, endocrino come disturbi della sfera sessuale ed ormonale e malattie neurodegenerative”.
Partendo da queste considerazioni Contarp e DIT hanno realizzato questo opuscolo che vuole essere un “supporto didattico e informativo/formativo rivolto soprattutto ai futuri specialisti del settore agricolo prima che questi entrino nel contesto lavorativo”. Un opuscolo che contiene anche una serie di schede monografiche che hanno la funzione di fornire, in forma schematica e divulgativa, “informazioni sulla normativa vigente per i PF, in base a quanto previsto dalla direttiva 2009/128/CE, sul loro acquisto, trasporto e immagazzinamento, utilizzo e smaltimento e sulla documentazione aziendale connessa al loro impiego”. E a tali sezioni si affiancano anche schede che fanno riferimento al D.Lgs. 81/2008 “per fornire al lettore delle indicazioni mirate alla tutela del lavoratore, all’adozione di comportamenti sicuri nell’impiego dei prodotti fitosanitari e all’individuazione delle vie di esposizione e dei rischi per la salute umana e dell’ambiente, con le relative misure di prevenzione e protezione da adottare”. Una parte del documento è poi dedicata a vari approfondimenti (etichettatura, schede dati di sicurezza, metodologie agronomiche alternative, caratteristiche di pericolo dei rifiuti, normativa relativa ai PF).
I prodotti fitosanitari e la normativa
Il documento ricorda che il Decreto legislativo 150/2012, recante “Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi”, definisce i prodotti fitosanitari come “prodotti, nella forma in cui sono forniti all’utilizzatore, contenenti o costituiti da sostanze attive, antidoti agronomici o sinergizzanti, destinati ad uno dei seguenti impieghi:
- proteggere le piante dagli organismi dannosi: parassiti (insetti e acari), patogeni (batteri, virus, funghi), erbe infestanti;
- conservare i prodotti vegetali;
- eliminare piante infestanti o parte di esse (erbicidi o diserbanti);
- influenzare lo sviluppo delle piante coltivate (alleganti, anticascolanti, ecc.)”.
Prima di affrontare i rischi sanitari, si indica che i prodotti fitosanitari sono costituiti da:
- Sostanze attive: “elementi chimici o loro composti, compresi microrganismi, virus, che agiscono su organismi nocivi (funghi, batteri, virus, insetti, acari) o su vegetali infestanti (piante, semi);
- Coformulanti: sostanze inerti e diluenti utilizzati per ridurre la concentrazione della sostanza attiva;
- Coadiuvanti: sostanze o preparati costituiti da coformulanti che facilitano la distribuzione e l’assorbimento del principio attivo (con funzione di: emulsionanti, antideriva, ecc.)”.
In particolare “coadiuvanti e coformulanti sono addizionati alla sostanza attiva per migliorarne l’efficacia, agevolare la preparazione, facilitare la stabilità e la distribuzione della miscela”.
Rimandiamo alla lettura integrale del documento che mostra la classificazione dei prodotti fitosanitari in base a caratteristiche chimiche ed azione (insetticidi, acaricidi specifici, rodenticidi, fungicidi, molluschicidi, erbicidi, fumiganti, nematocidi, …) o in base alla relativa localizzazione sulla vegetazione (copertura, citotropici, sistemici).
Si ricorda poi che, con riferimento alla pericolosità, i prodotti fitosanitari (o agrofarmaci) sono classificati “sulla base del regolamento (CE) 1272/2008 relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele” ( Regolamento CLP), “cui sono integralmente soggetti e nel cui ambito sono previste disposizioni particolari relative all’etichettatura dei PF”.
La scelta dei prodotti fitosanitari
Un aspetto importante è poi la scelta dei prodotti fitosanitari da utilizzare.
A questo proposito è possibile consultare la Banca dati del Ministero della salute dei prodotti fitosanitari autorizzati oppure il SIAN (sistema informativo agricolo nazionale) del Ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali.
E si segnala, per completezza, anche l’esistenza di una banca dati europea sul sito dell’European Food safety Authority ( EFSA).
Si indica inoltre che nella Banca dati, scaricabile e aggiornata settimanalmente, “è possibile avere informazioni su:
- numero registrazione assegnato dal ministero della salute;
- prodotto categoria fitoiatrica (es. insetticida, fungicida ecc.);
- data registrazione del decreto di autorizzazione del ministero della salute;
- scadenza autorizzazione (solo per prodotti autorizzati dopo l’entrata in vigore del d.lgs. 194/95);
- indicazione di pericolo del fitosanitario;
- attività (es. fungicida, diserbante, acaricida, coadiuvante, ecc.);
- formulazione del fitosanitario (polvere, granulare ecc.);
- importazioni parallele;
- prodotti per piante ornamentali;
- sostanza attiva (tipo e concentrazione nel prodotto);
- dati relativi all’impresa denominazione e indirizzo della sede legale e amministrativa;
- stato amministrativo autorizzato, revocato, scaduto e sospeso;
- motivo, data revoca/decreto, data decorrenza revoca.
Il documento sottolinea la necessità di non acquistare prodotti non autorizzati: “i prodotti fitosanitari possono essere venduti ed utilizzati solo se autorizzati dal Ministero della Salute. Chi li acquista deve controllare il numero di autorizzazione rilasciato dal Ministero della Salute”.
L’indice del documento
Concludiamo l’articolo rimandando alla lettura integrale del documento Inail e riportandone integralmente l’indice:
I PRODOTTI FITOSANITARI O AGROFARMACI
A cosa servono
Quali utilizzare
IL PERICOLO NELL’USO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
Pericolosità dei PF
Quali sono gli effetti tossici dei PF
Tossicità acuta
Tossicità cronica
Come può avvenire un’intossicazione
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO PROFESSIONALE
Il livello di rischio e le misure di prevenzione e protezione
Il documento di valutazione dei rischi
SCHEDE TECNICO-INFORMATIVE
Fasi di lavoro
L’acquisto
Il trasporto
L’immagazzinamento
La miscelazione
L’utilizzo dell’irroratrice
Il controllo e la manutenzione dell’irroratrice
L’attività post-trattamento
La gestione dei rifiuti
Come ci si può intossicare con i PF
sversamento accidentale: procedure di emergenza
DOCUMENTAZIONE AZIENDALE
La documentazione durante il trasporto
Il registro dei trattamenti
Il controllo e la manutenzione delle irroratrici
I rifiuti
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Cosa sono i DPI
Come scegliere i DPI
Protezione del corpo
Protezione degli occhi e del viso
Protezione delle vie respiratorie
BIBLIOGRAFIA
ALLEGATI
Allegato 1. Quadro normativo di sintesi sui prodotti fitosanitari
Allegato 2. Guida alla lettura della etichetta e scheda dati di sicurezza (MsDs)
Allegato 3. L’ADR: disposizioni generali ed esenzioni
Allegato 4. La difesa integrata
Allegato 5. La gestione dei rifiuti
Allegato 6. Glossario
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione, “ Uso in sicurezza dei prodotti fitosanitari. Schede tecnico-informative”, a cura di Eva Masciarelli (DIT), Barbara Ficociello (DIT), Elisabetta Bemporad (DIT) e Emma Incocciati (Contarp), con la collaborazione di Carlo Antellini (ALAB) e Raffaele Di Felice, collana Salute e Sicurezza, edizione 2018 (formato PDF, 5.43 MB).
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