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SDS e catena di approvvigionamento: come migliorare la comunicazione

SDS e catena di approvvigionamento: come migliorare la comunicazione

Un intervento si sofferma sul miglioramento della comunicazione della catena di approvvigionamento per aumentare il valore pratico delle schede di dati di sicurezza e garantire luoghi di lavoro più sicuri. Le indicazioni e il formato comune.


Bologna, 26 Feb – Come ricordato nei nostri articoli, dal mese di gennaio 2023, con la piena applicazione del nuovo Allegato II del Regolamento (CE) n.1907/2006 ( Regolamento REACH), introdotto dal Regolamento (UE) 2020/878, sono presenti all’interno delle Schede di Dati di Sicurezza (SDS) alcune informazioni aggiuntive che accompagneranno i prodotti chimici lungo la catena di approvvigionamento fino all’utilizzatore finale.

 

Proprio per affrontare questa fase nuova delle schede SDS e tornare a parlare di uno strumento così importante per la prevenzione del rischio chimico si è tenuto il 23 novembre 2022, presso la manifestazione Ambiente Lavoro 2022, il convegno nazionale “REACH-OSH 2022 - Sicurezza chimica e scheda di dati di sicurezza. La Nuova Scheda di Dati di Sicurezza per una nuova Valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi, tossici per la riproduzione, cancerogeni, mutageni”. Convegno che si propone al mondo della prevenzione – si legge nella presentazione dell’incontro - “come un momento d’aggiornamento, di riflessione e di confronto sulla tematica relativa al principale strumento di comunicazione adottato per condurre correttamente la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi, cancerogeni e mutageni in conformità alla normativa di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro (Titolo IX Capi I e II D.Lgs. 81/08)”.

 

Per approfondire i temi trattati nel convegno, su cui ci siamo soffermati anche nell’intervista “ Rischio chimico e SDS: obblighi, competenze e novità dal primo gennaio”, presentiamo la pubblicazione “REACH-OSH 2022 - Sicurezza chimica e scheda di dati di sicurezza” che raccoglie gli atti, curati da C. Govoni, G. Gargaro e R. Ricci, dell’omonimo convegno.

 

Ci soffermiamo oggi, in particolare, su un contributo che presenta strategie utili per migliorare la comunicazione della catena di approvvigionamento (produttori, importatori, utilizzatori a valle, …).

 

Questi gli argomenti trattati nell’articolo:

 


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Strumenti per una comunicazione efficace: indicazioni e infografiche

Nell’intervento “Migliorare la comunicazione della catena di approvvigionamento: attuabilità e qualità delle Schede di Dati di Sicurezza - a cura di Luigia Scimonelli (Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria – Ministero della Salute) - si sottolinea che “una comunicazione efficace tra gli utilizzatori a valle e i fornitori di sostanze e miscele pericolose, in tutte le fasi del processo produttivo e di utilizzo, contribuisce ad assicurare che informazioni pertinenti siano fornite e consultate nella piena comprensione del ‘valore pratico’ delle informazioni incluse nella scheda di dati di sicurezza (SDS) per garantire luoghi di lavoro e prodotti sicuri”.

E dopo un periodo di 10 anni di applicazione del regolamento REACH la Commissione europea ha messo in luce nella sua seconda relazione generale sull'applicazione del Regolamento stesso (“Relazione generale della Commissione sull'applicazione del regolamento REACH e sulla revisione di alcuni elementi. Conclusioni e azioni, Bruxelles, 5 marzo 2018) alcuni elementi di miglioramento “che sono ancora grandi sfide, quali ad esempio l'attuabilità e la qualità della SDS”. SDS che rappresenta “il principale veicolo per comunicare i dati di sicurezza generati in base alle disposizioni della registrazione REACH agli utilizzatori delle sostanze”.

 

A questo proposito l'Agenzia europea per le sostanze chimiche ( ECHA) ha avviato delle discussioni nel contesto dell’ENES (Exchange Network on Exposure Scenarios) che rappresenta una “piattaforma collaborativa che coinvolge l'Industria e le Autorità, con l’obiettivo di identificare e promuovere buone pratiche nella comunicazione di informazioni sull'uso sicuro di sostanze pericolose a monte e a valle della catena di approvvigionamento”. 

 

Dunque le organizzazioni industriali di settore, gli Stati membri e l’ECHA “hanno lavorato insieme per migliorare e armonizzare la comunicazione nella catena di approvvigionamento nell’ambito della relazione sulla sicurezza chimica e dello sviluppo dello scenario di esposizione”. E per la comunicazione a monte, “sono state sviluppate delle ‘mappe degli usi’ per fornire informazioni ai dichiaranti”. Mentre per la comunicazione a valle “sono stati concordati modelli di scenari d’esposizione per le sostanze; sono stati definiti modelli di informazione sull’uso sicuro delle miscele (SUMI); sono state armonizzate le frasi e la comunicazione informatica degli scenari di esposizione ed è stata sviluppata una metodologia per identificare il componente principale delle miscele”.

Ed è a disposizione dei formulatori una infografica interattiva “per rintracciare facilmente gli strumenti sviluppati che aiutano la comunicazione”.

 

 

Strumenti per una comunicazione efficace: trasmissione cartacea vs elettronica

Riguardo al lavoro svolto sul tema della comunicazione, l’autrice affronta alcune delle preoccupazioni individuate lungo la catena di approvvigionamento, quale, ad esempio, quella “della sua modalità di trasmissione cartacea vs elettronica”.

 

Al di là delle decisioni sul formato informatico armonizzato, “una condizione preliminare per l'utilizzo di un formato informatico armonizzato è che le SDS siano scambiate elettronicamente tra il fornitore e il destinatario. Attualmente, l'articolo 31, paragrafo 8, consente la fornitura di SDS su carta, nonché la trasmissione elettronica, e pertanto questa disposizione potrebbe essere modificata per rendere obbligatoria la trasmissione elettronica. Ciò sarebbe in linea con gli obiettivi dell'UE in materia di digitalizzazione. Poiché le SDS generalmente vengono comunque preparate elettronicamente e la maggior parte dei software include già strumenti di scambio elettronico come la creazione di PDF o la generazione di formati basati su XML, richiederne la trasmissione elettronica non dovrebbe creare un onere aggiuntivo significativo anche quando la trasmissione cartacea è ancora la pratica”.

 

Inoltre – continua il documento - la fornitura elettronica delle schede di dati “non dovrebbe precludere a un destinatario in alcun punto della catena di fornitura l'accesso e/o la stampa della SDS garantita a lungo termine”. E si indica che le discussioni che si sono svolte “hanno riguardato gli obblighi per i fornitori, pertanto nulla impedirebbe agli utenti finali di richiedere e ottenere SDS in formato cartaceo, se necessario”.

 

Strumenti per una comunicazione efficace: sviluppo di un formato comune

L’intervento si sofferma poi sullo sviluppo di un formato comune per la comunicazione elettronica.

 

È infatti necessaria una pianificazione per “lo sviluppo di un quadro comune per un formato standard (ad esempio basato su XML) per la comunicazione elettronica tra il fornitore e il destinatario”.

Si nota che esistono “diverse categorie di utilizzatori a valle che hanno anche esigenze e capacità molto diverse. Un formato standard XML porta vantaggi soprattutto per i formulatori che ricevono e creano molte SDS”.

In particolare per una piccola impresa artigiana “ci sarebbero oneri/costi aggiuntivi perché sarebbe necessario un software per riportare i dati ricevuti in un formato leggibile dall'uomo. I piccoli utenti finali dovrebbero quindi avere la possibilità di scegliere se accettare o meno il formato XML”, oppure, “la trasmissione di una versione leggibile dall'uomo (es. PDF, Word)” Dovrebbe esserci la possibilità – continua l’autrice - di “inviare e ricevere SDS in un formato leggibile senza necessità di conversione e che gli attori della catena di approvvigionamento possano avere la possibilità di determinare il formato più pratico tra di loro”.

 

E dunque occorrerà tener presente che “le piccole imprese potrebbero incontrare difficoltà e dovrebbero essere supportate nella transizione consentendo un tempo sufficiente per convenire ad un'interfaccia appropriata”.

 

In definitiva il contributo riporta l’auspicio che gli strumenti messi a disposizione da ECHA e dall’ENES, la trasmissione elettronica e la condivisione di un quadro comune del format standard possano migliorare, in tempi brevi, la situazione delle schede di dati rendendo effettivo il loro valore pratico “per garantire luoghi di lavoro e prodotti sicuri, anche in considerazione dell’obbligo di trasmissione nel contesto delle esportazioni di cui all’articolo 17 del Regolamento europeo n.649/2012, quale ausilio per la conoscenza e gestione del rischio anche in paesi con economie in vie di sviluppo”.    

 

Rimandiamo alla lettura integrale del contributo, come contenuto negli atti del convegno, che si sofferma anche su vari altri aspetti e approfondimenti, ad esempio relativamente alle attività di controllo in materia di schede di dati di sicurezza.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Regione Emilia-Romagna, Inail, Ausl Modena, “ REACH-OSH 2022 - Sicurezza chimica e scheda di dati di sicurezza”, pubblicazione, a cura di C. Govoni, G. Gargaro, R. Ricci, che raccoglie gli atti del convegno “REACH-OSH 2022 - Sicurezza chimica e scheda di dati di sicurezza. La Nuova Scheda di Dati di Sicurezza per una nuova Valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi, tossici per la riproduzione, cancerogeni, mutageni” che si è tenuto a Bologna durante Ambiente Lavoro 2022 (formato PDF, 8.98 MB).

 

 

Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Reach-osh - Sicurezza chimica e scheda di dati di sicurezza – 2022”.

 


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