Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

Il modello Total Worker Health e la medicina del lavoro

Il modello Total Worker Health e la medicina del lavoro

Un intervento si sofferma sullo stato dell’arte relativo ai programmi Total Worker Health in Italia. I principi fondamentali, gli strumenti, il contesto della Medicina del Lavoro, i medici competenti e il PNP 2020-2025.

Milano, 27 Ago– Il programma TWH ( Total Worker Health) comprende un insieme di politiche, programmi e pratiche che integrano la prevenzione dai rischi per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con la promozione delle azioni di prevenzione di danni acuti e cronici, a favore di un più ampio benessere del lavoratore. Il suo obiettivo, comunque, è quello di prevenire gli incidenti sul lavoro, le malattie professionali, le situazioni croniche, ma prendendo in esame l’ambiente di lavoro nel suo complesso, fisico, organizzativo e sociale.

 

Se ne è parlato il 27 ottobre 2023 durante l’incontro “ La prevenzione dai rischi per la salute e sicurezza per una più ampia tutela in ambiente di lavoro e di vita” organizzato dalla Regione Lombardia, in collaborazione con le ATS lombarde, in occasione della Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro.

 

In considerazione dell’importanza della filosofia TWH per la promozione, insieme, della salute e della sicurezza, ci soffermiamo oggi su uno degli interventi che nella mattinata del 27 hanno affrontato questo tema.

 

L’intervento “Lo stato dell’arte su TWH in Italia” a cura del Prof. Ivo Iavicoli (Università degli Studi di Napoli «Federico II», Dipartimento di Sanità Pubblica, Sezione di Medicina del Lavoro), ricorda che nel preambolo del documento costitutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il concetto di salute viene definito come… ‘…uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza di malattia o infermità’.

 

Si indica poi che “in occasione della 1a Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute tenutasi a Ottawa nel 1986, l’OMS modificò ed ampliò il concetto di salute… ‘…non solo l’assenza di malattia, ma uno stato di benessere psicofisico e sociale che consente all’individuo di fruire di tutte le sue risorse fisiche, emotive e mentali’”.

 

Nel presentare l’intervento l’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:


Pubblicità
Lavoratori - Aggiornamento - Appunti in salute - Fumo e salute - 30 minuti
Corso online di aggiornamento per lavoratori in tema di promozione e tutela della salute negli ambienti lavorativi e nella vita privata. Costituisce quota dell'aggiornamento quinquennale di 6 ore.

 

Dalla tutela della salute nei luoghi di lavoro al benessere dei lavoratori

L’intervento ricorda che nella “realizzazione pratica della condizione di salute/benessere di ciascun individuo, il lavoro gioca un ruolo fondamentale occupando circa un terzo del tempo di una giornata tipo”. E, dunque, “non può esserci il conseguimento di un completo stato di benessere psicofisico e sociale in assenza di un ambiente lavorativo che garantisca alla persona di fruire di tutte le sue risorse fisiche, emotive e mentali”.

 

Si segnala poi che “i classici programmi di sicurezza sul lavoro e di protezione della salute si concentrano principalmente sull’assicurare che il lavoro sia sicuro e che i lavoratori siano protetti dai danni che possono derivare dal lavoro stesso”.

 

Il modello del Total Worker Health® (TWH), ideato e sviluppato dal National Institute for Occupational Safety & Health ( NIOSH), riconosce che il lavoro “è un determinante sociale della salute ma, prendendo in considerazione anche la possibile sinergia tra rischi lavorativi, ambiente, stili di vita e condizioni personali (età, genere, condizioni di salute, disabilità, tipologia contrattuali), intende sviluppare interventi integrati che affrontano collettivamente la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori”.

 

Riprendiamo dalle slide una rappresentazione dello sviluppo del TWH:

 

 

E si indica che i principi fondamentali del TWH, che ha l’obiettivo di “migliorare il benessere globale dei lavoratori proteggendone la sicurezza e migliorandone la salute”, sono:

  • “Dimostrare impegno nei confronti della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori (ad ogni livello dell’organizzazione aziendale)
  • Progettare le attività produttive in maniera tale da eliminare o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute ed al contempo promuovere il benessere dei lavoratori
  • Promuovere e supportare il coinvolgimento dei lavoratori durante la progettazione, l’attuazione e l’implementazione delle iniziative TWH
  • Garantire la riservatezza e la privacy dei lavoratori
  • Coordinare ed integrare i dipartimenti e le strutture aziendali che possono avere competenze o svolgere un ruolo nel miglioramento del benessere dei lavoratori”. 

 

Gli strumenti del Total Worker Health: il questionario NIOSH WellBQ

L’intervento si sofferma poi sugli strumenti del TWH e, in particolare, sul Worker Well-Being Questionnaire (NIOSH WellBQ).

 

Si indica che è uno “strumento innovativo messo a punto dal NIOSH” e che “misura il benessere del ‘lavoratore da un punto di vista olistico e quindi non è indirizzato a investigare il solo benessere sul posto di lavoro’ o ‘correlato al lavoro’”.

In particolare “permette di eseguire una valutazione integrata del benessere dei lavoratori in più ambiti che includono l’esperienza di lavoro, le politiche e la cultura del lavoro, le caratteristiche dell’ambiente di lavoro e della sicurezza aziendale, le condizioni di salute e le interazioni tra ambiente domestico, comunità e società”

 

Come suggerito dal NIOSH questo strumento “può risultare utile al fine di:

  • impostare parametri di riferimento interni a un’organizzazione o forza lavoro;
  • esaminare i cambiamenti nel tempo o valutare l’impatto degli interventi sul benessere dei lavoratori;
  • confrontare i risultati tra gruppi all’interno della stessa struttura o forza lavoro o tra organizzazioni o popolazioni lavorative”

 

Il Total Worker Health nel contesto della medicina del lavoro

Il relatore affronta poi il tema del Total Worker Health nel contesto della Medicina del Lavoro.

 

Con riferimento anche ad un articolo a più mani, presentato nelle slide, si indica che “la realizzazione di un luogo di lavoro sicuro, sano e resiliente può essere ottenuto solo attraverso un approccio olistico che, da un lato, tuteli la salute e la sicurezza dei lavoratori attraverso la prevenzione e la protezione dai rischi occupazionali e, dall’altro, favorisca la promozione della loro salute”. Ed essendo la Medicina del Lavoro “una disciplina clinica essenzialmente concentrata sulle tematiche della prevenzione, essa rappresenta il naturale interlocutore, ed allo stesso tempo, il più logico destinatario delle strategie, delle metodologie e delle politiche di TWH”. L’applicazione dei principi del modello TWH “non comporta un’alterazione della missione fondamentale della Medicina del Lavoro, ma anzi ne garantisce un’estensione dell’azione preventiva primaria attraverso una analisi globale ed integrata di tutti gli elementi in grado di minacciare la salute ed il benessere del lavoratore”.

 

Si parla, dunque, del ruolo strategico del medico competente, la figura professionale “che più di tutte può realizzare concretamente una valutazione complessiva” di diversi determinanti (ad esempio occupazionali, correlati al lavoro, condizioni di salute individuali, socio-demografici, stili di vita). Il medico competente può effettuare un’analisi integrata delle possibili “interazioni e influenze reciproche”.

 

A questo proposito si fa riferimento anche al Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 quando sottolinea che “tra le principali strategie per ottenere una riduzione degli infortuni e incidenti sul lavoro e delle malattie professionali vi deve essere il… ‘perseguimento di politiche e l’applicazione di interventi di Total Worker Health (TWH) che integrino le azioni di prevenzione dei rischi occupazionali/ambientali con quelle dei rischi individuali, affinché la sorveglianza sanitaria dei lavoratori effettuata dal medico competente dia attuazione ai più recenti indirizzi scientifici di prevenzione e tutela globale della salute’. 

 

Il pensiero che è alla base dell’adozione di questa strategia di intervento è “la constatazione che… ‘Il cambiamento del mondo del lavoro, la mutevolezza e precarietà dei contratti, la femminilizzazione di alcuni settori, il lavoro notturno e su turni, le differenze di genere, l’inserimento e il reinserimento lavorativo di lavoratori con disabilità, l’utilizzo di nuove tecnologie (industria 4.0) richiedono un approccio culturalmente diverso alle politiche di prevenzione e di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro’. E il programma TWHsostiene un approccio olistico e onnicomprensivo al benessere del lavoratore che coglie il valore e il vantaggio del creare ambienti nei quali un lavoro sicuro, sano e gratificante può produrre migliori condizioni di salute e opportunità per i lavoratori, le loro famiglie, le loro comunità ed economie’.

 

Veniamo, infine, ad alcune conclusioni del relatore:

  • “negli ultimi anni, in un’ottica di continuo miglioramento, non solo delle condizioni di salute e sicurezza del lavoratore, ma più in generale del suo benessere globale ci si è resi conto che la valutazione e gestione dei rischi occupazionali da un lato e la promozione della salute nei luoghi di lavoro dall’altro siano requisiti assolutamente necessari ma da soli non sufficienti per raggiungere tale obiettivo”;
  • “attualmente l’approccio TWH, considerando complessivamente ed in maniera integrata tutti i fattori (occupazionali e non) che possono influire negativamente sulla salute ed il benessere del lavoratore, rappresenta un modello di riferimento il quale, sviluppando strategie ed interventi che affrontano collettivamente la sicurezza, la salute e il benessere, è in grado di creare ambienti di lavoro più sicuri e salutari”;
  • “il medico competente ricopre un ruolo fondamentale e strategico per la corretta ed efficace applicazione degli interventi TWH, soprattutto mediante l’effettuazione della sorveglianza sanitaria dei lavoratori che deve attuare i più recenti indirizzi scientifici in materia di prevenzione e tutela globale della salute”;
  • “la ulteriore diffusione del modello TWH in Italia deve necessariamente fondarsi sulla capillare conoscenza dei suoi principi fondamentali e dei relativi strumenti applicativi (NIOSH WellBQ)”;
  • “la ricerca scientifica dovrà impegnarsi nella ricerca, definizione e validazione di adeguati indicatori di efficacia degli interventi attuati”. 

 

Rimandiamo, in conclusione, alla lettura integrale dell’intervento che riporta altre indicazioni e presenta anche i risultati di una interessante indagine realizzata su un campione di medici competenti italiani attraverso la compilazione di un questionario che indagava i principali aspetti degli interventi di promozione della salute nei luoghi di lavoro.

 

 

Tiziano Menduto

 

 

Scarica i documenti da cui è tratto l'articolo:

“Lo stato dell’arte su TWH in Italia”, a cura del Prof. Ivo Iavicoli (Università degli Studi di Napoli «Federico II», Dipartimento di Sanità Pubblica, Sezione di Medicina del Lavoro), intervento al convegno “La prevenzione dai rischi per la salute e sicurezza per una più ampia tutela in ambiente di lavoro e di vita”, Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro 2023, Regione Lombardia.

 

 


Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Ad oggi, nessun commento è ancora stato inserito.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!