Una scheda informativa sui rischi del deepfake
I deepfake sono foto, video e audio creati grazie a software di intelligenza artificiale (AI) che, partendo da contenuti reali (immagini e audio), riescono a modificare o ricreare, in modo estremamente realistico, le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha messo a punto una scheda informativa per sensibilizzare gli utenti sui rischi connessi agli usi malevoli di questa nuova tecnologia, sempre più frequenti, anche a causa della diffusione di app e software che rendono possibile realizzare deepfake, anche molto ben elaborati e sofisticati, utilizzando un comune smartphone.
Cosa è un deepfake?
Il deepfake e il furto di identità
I gravissimi rischi del deepnude
Deepfake e cyberbullismoI video deepfake possono essere creati ad hoc per realizzare veri e propri atti di cyberbullismo, che hanno come vittime soprattutto giovani. Un deepfake può essere realizzato per denigrare, irridere e screditare le persone coinvolte, o addirittura per ricattarle, chiedendo soldi o altro in cambio della mancata diffusione del video oppure per la sua cancellazione se è già stato diffuso. Deepfake e fake newsI deepfake possono riguardare politici o opinion leader, con lo scopo di influenzare l’opinione pubblica. Video deepfake possono ad esempio essere mostrati o inviati agli elettori che simpatizzano per un determinato personaggio politico, rappresentandolo mentre compie azioni poco lecite o mentre si trova in situazioni sconvenienti, allo scopo di screditarlo ed influenzare le opinioni o il voto. In questo modo, i deepfake possono purtroppo contribuire alla diffusione di fake news e alla disinformazione. Il deepfake può quindi arrivare a privare le persone della cosiddetta “autodeterminazione informativa” ("ciò che voglio far sapere di me lo decido io"), come pure ad incidere sulla loro libertà decisionale ("quello che penso e faccio è una scelta su cui gli altri non possono interferire"). Deepfake e cybercrimeIl deepfake può essere utilizzato per attività telematiche illecite, come lo spoofing (il furto di informazioni che avviene attraverso la falsificazione di identità di persone o dispositivo, in modo da ingannare altre persone o dispositivi e ottenere la trasmissione di dati), il phishing e il ransomware. Volti e voci artefatti possono essere utilizzati per ingannare i sistemi di sicurezza basati su dati biometrici vocali e facciali. Ad esempio, video o audio-messaggi deepfake creati da malintenzionati possono essere inviati ai nostri colleghi, amici o parenti per invitarli a cliccare su link o aprire allegati a messaggi che espongono pc, smartphone o altri dispositivi e sistemi a pericolose intrusioni, oppure per convincerli a fornire, ingannando la loro fiducia, informazioni e dati sensibili. Inoltre oggi molti sistemi digitali (domotica, assistenti vocali, smartphone, nonché alcuni sistemi bancari o sanitari) ricorrono a dati biometrici vocali e facciali come sistema di autenticazione per l’accesso. Video e audio-messaggi deepfake potrebbero essere utilizzati per ingannare tali sistemi. Anche se al momento il livello avanzato delle tecnologie di sicurezza e la ancora relativa imprecisione dei deepfake stanno limitando questi fenomeni, l’attenzione deve essere comunque alta. |
Come proteggersi dai deepfake
- Evitare di diffondere in modo incontrollato immagini personali o dei propri cari. In particolare, se si postano immagini sui social media, è bene ricordare che le stesse potrebbero rimanere online per sempre o che, anche nel caso in cui si decida poi di cancellarle, qualcuno potrebbe già essersene appropriato.
- Anche se non è semplice, si può imparare a riconoscere un deepfake. Ci sono elementi che aiutano: l’immagine può appare pixellata (cioè un pò “sgranata” o sfocata); gli occhi delle persone possono muoversi a volte in modo innaturale; la bocca può apparire deformata o troppo grande mentre la persona dice alcune cose; la luce e le ombre sul viso possono apparire anormali.
- Se si ha il dubbio che un video o un audio siano un deepfake realizzato all’insaputa dell’interessato, occorre assolutamente evitare di condividerlo (per non moltiplicare il danno alle persone con la sua diffusione incontrollata). E si può magari decidere di segnalarlo come possibile falso alla piattaforma che lo ospita (ad esempio, un social media).
- Se si ritiene che il deepfake sia stato utilizzato in modo da compiere un reato o una violazione della privacy, ci si può rivolgere, a seconda dei casi, alle autorità di polizia (ad esempio, alla Polizia postale) o al Garante per la protezione dei dati personali.
Scarica la Scheda informativa " Deepfake Il falso che ti «ruba» la faccia (e la privacy)" (pdf)
Fonte: Garante Privacy
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