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TROPPI DATI PERSONALI AGLI SPORTELLI BANCARI E POSTALI

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

28/11/2005

Il Garante della Privacy sottolinea in un provvedimento come occorra maggiore sobrietà nella richiesta dei documenti di identificazione nelle operazioni in banca e presso gli sportelli postali.

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Banche ed uffici postali devono limitare ai soli casi indispensabili la richiesta di documenti di riconoscimento dei loro clienti. Inoltre, non sempre è necessario trattenere la fotocopia del documento per effettuare operazioni bancarie o postali: ad esempio, per il pagamento di un assegno o di un vaglia postale è spesso sufficiente l’esibizione di un documento di identità. Occorre anche evitare di acquisire più volte copia dei documenti già disponibili.

 

Lo ha precisato il Garante della Privacy, a seguito di segnalazioni di numerosi cittadini, con un provvedimento con il quale ha prescritto a banche e uffici postali di adottare modalità proporzionate nella richiesta di identificazione dei clienti e di limitarsi a conservare copia del documento solo nei casi stabiliti dalla legge.

L’interessato, ha spiegato il Garante, va identificato rispettando il principio di pertinenza e proporzionalità evitando richieste eccessive di dati e basandosi, caso per caso, su diversi elementi di valutazione come la conoscenza personale, atti o documenti acquisiti in precedenza, l’esibizione del documento o l’eventuale annotazione degli estremi sul documento.

La produzione, anche in via telematica, di una copia del documento di riconoscimento e la sua conservazione sono giustificate, ha sottolineato il Garante, solo se previste espressamente da una norma o solo se la banca o l’ufficio postale devono dimostrare di aver identificato l’interessato relativamente ad alcune particolari operazioni (ad esempio, un cliente sconosciuto che presenta un assegno) con modalità più accurate.

Va ricordato che l’identificazione è spesso prevista da norme oppure è necessaria per eseguire gli obblighi del contratto e non richiede quindi il consenso dell’interessato.

Il Garante ha richiamato infine l’attenzione sulla necessità di adottare opportune cautele affinché si evitino inutili letture dei dati che permettano l’ascolto da parte di soggetti estranei, assicurando sempre l’opportuno riserbo nelle operazioni di sportello.

“Più copie degli stessi documenti, lettura dei documenti dinanzi ad altri clienti, impiegati che conservano copie dei documenti senza che ve ne sia necessità, utilizzo ad altri fini dei documenti raccolti testimoniano spesso la poca consapevolezza del rispetto della dignità delle persone e non sono modalità permesse”.

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