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Rilevazione delle impronte digitali nelle banche: arrivata la decisione del Garante
Nello scorso luglio la nostra rivista ha riportato la notizia del ricorso, presentato al Garante per la privacy dai clienti di un istituto bancario, in merito alla legittimita' dell'installazione all'ingresso della banca di un rilevatore di impronte digitali.
A chiunque entrasse nell'istituto veniva richiesto di ''lasciare'' la propria impronta digitale, che veniva poi associata all'immagine registrata da una telecamera. Il tutto senza che nei pressi dell'impianto fosse fornita alcuna informazione riguardo all'utilizzo dei dati raccolti.
A sei mesi di distanza e' giunta la decisione del Garante che ha disposto la disattivazione del sistema di rilevazione di impronte digitali.
Il Garante ha svolto infatti una ispezione presso l'istituto di credito e ha appurato che erano attivi due sistemi di sorveglianza (impronte, telecamere) e che alcuna informazione era fornita ai clienti ne' riguardo alla motivazione del doppio controllo, ne' all'utilizzo dei dati raccolti.
L'Autorita' ha precisato che ''la raccolta indifferenziata di dati significativi, quali le impronte digitali associate alle immagini, imposta a tutti coloro che entrano in banca, clienti o meno, non può ritenersi di per sé legittimata da una generica esigenza di sicurezza, non accompagnata da elementi che evidenzino una concreta situazione di rischio. In questo modo viene ad essere violato il principio della proporzionalità tra almeno uno dei mezzi impiegati (il sistema di rilevazione delle impronte associate alle immagini) e le finalità perseguite.''
A chiunque entrasse nell'istituto veniva richiesto di ''lasciare'' la propria impronta digitale, che veniva poi associata all'immagine registrata da una telecamera. Il tutto senza che nei pressi dell'impianto fosse fornita alcuna informazione riguardo all'utilizzo dei dati raccolti.
A sei mesi di distanza e' giunta la decisione del Garante che ha disposto la disattivazione del sistema di rilevazione di impronte digitali.
Il Garante ha svolto infatti una ispezione presso l'istituto di credito e ha appurato che erano attivi due sistemi di sorveglianza (impronte, telecamere) e che alcuna informazione era fornita ai clienti ne' riguardo alla motivazione del doppio controllo, ne' all'utilizzo dei dati raccolti.
L'Autorita' ha precisato che ''la raccolta indifferenziata di dati significativi, quali le impronte digitali associate alle immagini, imposta a tutti coloro che entrano in banca, clienti o meno, non può ritenersi di per sé legittimata da una generica esigenza di sicurezza, non accompagnata da elementi che evidenzino una concreta situazione di rischio. In questo modo viene ad essere violato il principio della proporzionalità tra almeno uno dei mezzi impiegati (il sistema di rilevazione delle impronte associate alle immagini) e le finalità perseguite.''