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Privacy e certificati di assistenza al parto

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

12/04/2000

Il Garante si pronuncia in merito allo schema del decreto di modificazione del certificato di assistenza al parto.

Piu' riservatezza per i nuovi certificati di assistenza al parto e soprattutto per quanto concerne l'anonimato della madre e l'interruzione di gravidanza.
Lo ha stabilito il Garante per la privacy, chiamato dal Ministero della Sanita' a pronunciarsi in merito allo schema di decreto ministeriale che modifica il certificato di assistenza al parto ai fini delle rilevazioni statistiche sulle nascite, sulla mortalita' infantile e sui neonati affetti da malformazioni.

L'Autorita' ha rilevato che lo schema di decreto risulta privo di una serie di clausole per garantire l'anonimato e la riservatezza delle informazioni presenti nel certificato.
Il Garante ha chiesto di inserire misure che permettano di evitare l'identificazione, anche in maniera indiretta attraverso i dati contenuti nel certificato, della donna che ha partorito.

Nel caso la madre abbia chiesto l'anonimato, dovra' comunque essere garantita la possibilita' per il figlio di accedere a informazioni importanti per la tutela della propria salute, prevedendo una forma di collegamento tra il certificato, privato dei dati personali, e le informazioni sanitarie.

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