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Le nuove regole per identificare chi vuole entrare nell’Unione Europea
Il supervisore europeo per la protezione dati personali, in data 24 ottobre 2025, ha illustrato il suo punto di vista sul nuovo sistema di controllo degli accessi all’unione europea, che prevede una serie di accurati, e secondo qualche soggetto anche invasivi, controlli su chi chiede di entrare nell’unione europea.
Il sistema è chiamato EU Entry/Exit System (EES) ed è entrato in vigore il 12 ottobre 2025. L’obiettivo di questo sistema di controllo è quello di prevenire immigrazioni irregolari e migliorare la sicurezza complessiva dell’area Schengen. Questo sistema automatizzato registra i viaggiatori, che arrivano da paesi terzi, con o senza un viso, per entrare od uscire dall’area Schengen. Il sistema registra dati personali estratti dai documenti di viaggio come ad esempio nome, data di nascita, luogo di nascita. Viene anche registrata la data di entrata di uscita del viaggiatore, insieme a dati biometrici, come ad esempio l’immagine del volto e le impronte digitali.
Stante la delicatezza di un tale sistema, in materia di protezione dei dati personali, la gestione del sistema EES è stato affidato a una commissione di supervisione, della quale fanno parte le autorità garanti dei vari paesi europei ed il supervisore europeo. La graduale diffusione di questo sistema sostituirà del tutto la apposizione di un timbro sul passaporto, rendendo le procedure di transito più veloci e più sicure.
I paesi europei hanno ricevuto un lasso di tempo di sei mesi per l’attuazione di questo sistema EES in tutti i punti di ingresso e di uscita.
![]() | Approfondimento della normativa ISO 11064 e altre norme per la progettazione delle sale di controllo, a cura di di Adalberto Biasiotti. |
L’autorità garante europea ha dettato delle rigide regole per la protezione di questi dati personali, in modo da trovare un ragionevole equilibrio fra la necessità di identificare al meglio il viaggiatore e garantire un’adeguata protezione dei suoi dati.
Ecco il motivo per cui il regolamento EES garantisce che tutti i viaggiatori debbano essere accuratamente informati circa i loro diritti, in relazione al trattamento di dati personali e sulle modalità di esercitare questi diritti. Tutti i paesi europei dovranno addestrare in modo particolare il personale addetto ai controlli di frontiera, servizi di immigrazione ed anche autorità di polizia aeroportuali e portuali, in modo che un eventuale richiesta, avanzata da viaggiatore, venga compresa e tempestivamente soddisfatta, compatibilmente con le regole in vigore.
Come ulteriore garanzia, il supervisore europeo effettuerà delle ispezioni sul campo, per accertarsi che queste indicazioni vengano rispettate.
Una cura particolare è stata posta nel garantire che la trasmissione dei dati dai punti di transito al sistema informativo centrale avvenga con elevate garanzie, per evitare perdite, alterazioni o, peggio ancora, furto di questi dati.
La garanzia di protezione dei dati in transito è particolarmente importante, perché questi dati non vengono trasferiti solo al sistema EES, ma anche ad altri sistemi informatici, come ad esempio Eurodac, SIS (Sistema d'informazione Schengen), VIS (Visa Information System) ed il futuro sistema ETIAS (sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi).
L’autorità garante europea è convinta che, con queste garanzie, i difensori della privacy non avranno granché da obiettare all’utilizzo su larga scala di questo sistema, da un lato invasivo, ma dall’altro lato in grado di proteggere al meglio i cittadini europei da visitatori indesiderati.
Adalberto Biasiotti
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