Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
La privacy sale in…autobus
Pubblicità
Stop all’uso dei dati che consentono di ricostruire gli spostamenti degli abbonati di autobus e metropolitana. Lo ha disposto il Garante della privacy al termine delle verifiche effettuate presso Atac, azienda romana di trasporto pubblico e ad Atm, azienda di trasporto della città di Milano, in seguito alle segnalazione di alcuni utenti.
Le due società da alcuni anni hanno introdotto tessere di abbonamento elettroniche nominative dotate di microchip, in cui sono contenute una serie di informazioni, tra le quali il numero identificativo dell’abbonamento, la data di scadenza, il luogo e l’ora di convalida.
La registrazione dei dati avviene ogni volta che il passeggero utilizza la tessera mediante gli appositi lettori presso i tornelli di ingresso della metro o su autobus e tram.
L’Autorità ha i bloccato l’uso di tutti i dati raccolti che potrebbero consentire di ricostruire gli spostamenti degli utenti, imponendo alle due società di renderli anonimi entro il 31 dicembre. Dagli accertamenti è infatti emerso che le società, associando i dati sulla convalida al codice della tessera, potrebbero individuare i punti della rete in cui l’abbonamento è “passato”, con l’indicazione del giorno e dell’ora.
Il Garante ha disposto che nelle tessere elettroniche si debbano registrare non più di 5 convalide; dati che l’autorità ha ritenuto sufficienti per verificare eventuali malfunzionamenti della tessera e controllarne il suo uso regolare.
Riguardo ai tempi di conservazione dei dati, è emerso che attualmente è possibile risalire (…e tracciare gli spostamenti?) fino alla data di introduzione dell’abbonamento elettronico, cioè al 2005 per Atm e al 2000 per l’Atac.
Il Garante ha disposto che i tempi di conservazione dei dati di convalida raccolti nel data base centralizzato aziendale siano ridotti a 72 ore; periodo ritenuto sufficiente per controllare anomalie, annotare furti o smarrimenti e provvedere al rilascio di una nuova tessera, dopodiché i dati vanno resi anonimi.
Le due società da alcuni anni hanno introdotto tessere di abbonamento elettroniche nominative dotate di microchip, in cui sono contenute una serie di informazioni, tra le quali il numero identificativo dell’abbonamento, la data di scadenza, il luogo e l’ora di convalida.
La registrazione dei dati avviene ogni volta che il passeggero utilizza la tessera mediante gli appositi lettori presso i tornelli di ingresso della metro o su autobus e tram.
L’Autorità ha i bloccato l’uso di tutti i dati raccolti che potrebbero consentire di ricostruire gli spostamenti degli utenti, imponendo alle due società di renderli anonimi entro il 31 dicembre. Dagli accertamenti è infatti emerso che le società, associando i dati sulla convalida al codice della tessera, potrebbero individuare i punti della rete in cui l’abbonamento è “passato”, con l’indicazione del giorno e dell’ora.
Il Garante ha disposto che nelle tessere elettroniche si debbano registrare non più di 5 convalide; dati che l’autorità ha ritenuto sufficienti per verificare eventuali malfunzionamenti della tessera e controllarne il suo uso regolare.
Riguardo ai tempi di conservazione dei dati, è emerso che attualmente è possibile risalire (…e tracciare gli spostamenti?) fino alla data di introduzione dell’abbonamento elettronico, cioè al 2005 per Atm e al 2000 per l’Atac.
Il Garante ha disposto che i tempi di conservazione dei dati di convalida raccolti nel data base centralizzato aziendale siano ridotti a 72 ore; periodo ritenuto sufficiente per controllare anomalie, annotare furti o smarrimenti e provvedere al rilascio di una nuova tessera, dopodiché i dati vanno resi anonimi.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.