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IN FRANCIA STOP ALLA LOCALIZZAZIONE SATELLITARE A SCOPI ASSICURATIVI

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

07/02/2006

Il Garante per la protezione dei dati personali francese vieta la localizzazione dei veicoli in cambio di sconti sulle tariffe assicurative.

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Nella sua ultima newsletter, il Garante per la protezione dei dati personali, riporta una recente decisione dell’autorità francese per la protezione dei dati (Commission nationale de l’informatique et des libertés - CNIL) che ha negato l’autorizzazione all’impiego di un dispositivo per la localizzazione di autoveicoli in cambio di premi assicurativi agevolati.

In particolare, alla CNIL è stato sottoposto il progetto di un’impresa assicuratrice che prevedeva sconti destinati a giovani conducenti disposti a sottostare a un certo numero di “regole”, tra cui stringenti limiti di velocità e una durata determinata del tempo di guida. Per verificare il rispetto di queste “regole”, la compagnia assicurativa avrebbe richiesto agli assicurati di dotare il loro veicolo di un dispositivo in grado di determinarne l’ubicazione, la velocità mantenuta, le tipologie di strada percorse, gli orari e la durata della guida.

L’autorità francese, pur mettendo in evidenza che la tecnologia di geolocalizzazione non risulta di per sé contraria alle disposizioni di legge, ha negato l’autorizzazione alla messa in opera del dispositivo in questione, sulla base di due considerazioni:

a) la raccolta sistematica di dati sulle velocità mantenute, nonché la comparazione con le velocità contrattualmente autorizzate, sarebbe assimilabile ad un “trattamento di dati personali relativi ad infrazioni” (anche stradali) che, in base alla legge francese, non potrebbe essere effettuato da soggetti privati;

b) la registrazione dei singoli movimenti effettuati dall’interessato appare in contrasto con il principio di proporzionalità sancito dalla normativa. Secondo la CNIL, infatti, la raccolta sistematica di dati relativi alla localizzazione dei veicoli utilizzati a titolo privato al fine di modulare le tariffe dell’assicurazione automobilistica comporterebbe una lesione ingiustificata della libertà di movimento (“libertà di muoversi in maniera anonima”), vietata dalla legge francese in materia di protezione dei dati.

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