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Allarme privacy nel Web
I dati sconcertanti forniti dalla recente inchiesta sulla pedofilia hanno sconvolto famiglie e istituzioni.
In seguito a un incontro organizzato dal Codacons( coordinamento delle associazioni per la tutela dei consumatori) il Garante della privacy Stefano Rodotà ha affermato che chiedera' indicazioni all'autorità giudiziaria, nel tentativo di " capire se e come sia stato possibile arrivare ai dati trattati dalle autorità scolastiche" ed ha lanciato un allarme riguardo alla riservatezza dei dati sul Web.
In Internet è troppo facile violare la privacy dei cittadini, è, quindi, necessario essere particolarmente cauti nel fornire i propri dati.
" E' necessario chiedere informazioni sulle modalità con cui vengono trattati, quali sono le misure di sicurezza e soprattutto è importante non considerare una scocciatura le richieste di autorizzazioni. Questo è un modo per avviare una forma di autodifesa", ecco le parole di Rodotà, per sottolineare quanto sia delicato e rischioso rilasciare dati via Internet.
Il Garante ha anche ribadito che "non vi sono dati innocui: ci sono invece informazioni apparentemente innocue, che se finiscono nelle mani sbagliate, possono determinare conseguenze drammaticamente negative per noi, per i nostri figli, per le persone con cui viviamo".
In seguito a un incontro organizzato dal Codacons( coordinamento delle associazioni per la tutela dei consumatori) il Garante della privacy Stefano Rodotà ha affermato che chiedera' indicazioni all'autorità giudiziaria, nel tentativo di " capire se e come sia stato possibile arrivare ai dati trattati dalle autorità scolastiche" ed ha lanciato un allarme riguardo alla riservatezza dei dati sul Web.
In Internet è troppo facile violare la privacy dei cittadini, è, quindi, necessario essere particolarmente cauti nel fornire i propri dati.
" E' necessario chiedere informazioni sulle modalità con cui vengono trattati, quali sono le misure di sicurezza e soprattutto è importante non considerare una scocciatura le richieste di autorizzazioni. Questo è un modo per avviare una forma di autodifesa", ecco le parole di Rodotà, per sottolineare quanto sia delicato e rischioso rilasciare dati via Internet.
Il Garante ha anche ribadito che "non vi sono dati innocui: ci sono invece informazioni apparentemente innocue, che se finiscono nelle mani sbagliate, possono determinare conseguenze drammaticamente negative per noi, per i nostri figli, per le persone con cui viviamo".
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