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''Cyberperquisizioni''...privacy a rischio?
La lotta alla criminaliata' si avvale di nuovi metodi al passo con l'evoluzione degli strumenti utilizzati dalla malavita, divenuta ormai abilissima a sfruttare le nuove tecnologie per perseguire i propri scopi.
Basti pensare che le organizzazioni del riciclaggio sono in grado di far girare per via telematica la stessa somma di denaro per 72 volte.
E' di questi giorni la notizia che in Inghilterra si stia costruendo un centro specializzato nell'intercettazione delle e-mail.
Il progetto, che dovrebbe essere attivato entro la fine dell'anno, costera' 75 miliardi di lire.
Le associazioni dei consumatori hanno pero' sollevato obiezioni riguardo ad eventuali violazioni del diritto alla riservatezza per la corrispondenza elettronica.
A tali argomenti ha riposto un portavoce del Governo inglese, affermando che il sistema sara' utilizzato esclusivamente per le attività investigative e che ogni intercettazione dovra' essere autorizzata da un mandato firmato dal ministro degli Interni.
I crimini informatici preoccupano anche il Consiglio d'Europa; al vaglio dei 41 Paesi che lo compongono vi e' infatti il ''Progetto di convenzione sulla cybercriminalità''.
Se approvato, sara' il primo trattato internazionale di cooperazione contro i delinquenti telematici.
Il progetto tenderebbe ad armonizzare le legislazioni nazionali, intensificare e rendere più efficaci le inchieste utilizzando metodi innovativi come la ''teleperquisizione'', cioe' "perquisire" per via telematica i computer dei sospetti.
Il trattato prevede un'importante collaborazione tra i Paesi del Consiglio d'Europa.
Se nel corso di una indagine gli indizi portassero gli investigatori fuori dai confini nazionali, l'inchiesta sarebbe proseguita dall'altro Stato coinvolto.
Per ogni paese firmatario e' previsto l'obbligo di predisporre un gruppo di investigatori telematici in grado di aiutare altri Stati nella raccolta delle prove riguardanti i crimini informatici.
Basti pensare che le organizzazioni del riciclaggio sono in grado di far girare per via telematica la stessa somma di denaro per 72 volte.
E' di questi giorni la notizia che in Inghilterra si stia costruendo un centro specializzato nell'intercettazione delle e-mail.
Il progetto, che dovrebbe essere attivato entro la fine dell'anno, costera' 75 miliardi di lire.
Le associazioni dei consumatori hanno pero' sollevato obiezioni riguardo ad eventuali violazioni del diritto alla riservatezza per la corrispondenza elettronica.
A tali argomenti ha riposto un portavoce del Governo inglese, affermando che il sistema sara' utilizzato esclusivamente per le attività investigative e che ogni intercettazione dovra' essere autorizzata da un mandato firmato dal ministro degli Interni.
I crimini informatici preoccupano anche il Consiglio d'Europa; al vaglio dei 41 Paesi che lo compongono vi e' infatti il ''Progetto di convenzione sulla cybercriminalità''.
Se approvato, sara' il primo trattato internazionale di cooperazione contro i delinquenti telematici.
Il progetto tenderebbe ad armonizzare le legislazioni nazionali, intensificare e rendere più efficaci le inchieste utilizzando metodi innovativi come la ''teleperquisizione'', cioe' "perquisire" per via telematica i computer dei sospetti.
Il trattato prevede un'importante collaborazione tra i Paesi del Consiglio d'Europa.
Se nel corso di una indagine gli indizi portassero gli investigatori fuori dai confini nazionali, l'inchiesta sarebbe proseguita dall'altro Stato coinvolto.
Per ogni paese firmatario e' previsto l'obbligo di predisporre un gruppo di investigatori telematici in grado di aiutare altri Stati nella raccolta delle prove riguardanti i crimini informatici.
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