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Avviate due inchieste sul grave incendio verificatosi a San Gregorio Magno (SA)
Un forte incendio sviluppatosi intorno alla mezzanotte di sabato 15 dicembre ha portato alla morte di 19 dei 28 pazienti ricoverati in un prefabbricato nel comune di San Gregorio Magno, in provincia di Salerno.
Le vittime, asfissiate e poi carbonizzate dalle fiamme, sono uomini e donne schizofrenici o psicotici, che vivevano in un grande Sir (struttura intermedia riabilitativa) costituita da sette padiglioni comunicanti,organizzati in stanze a due letti, e donata dalla Francia in seguito al terremoto del 1980.
In base alle notizie disponibili le fiamme si sarebbero sviluppate a causa di un cortocircuito o di una stufa che avrebbe lanciato una fiammata verso un lenzuolo o una coperta, per poi attaccare anche le brande, le sedie, gli armadietti e i tramezzi della struttura.
Molteplici i motivi che avrebbero favorito la tragedia: il limitato numero degli infermieri in servizio (carenza segnalata in piu' occasioni dai parenti dei degenti), la collocazione della struttura, il materiale infiammabile di cui era costituito il Centro.
L'inadeguato numero di operatori in servizio ha probabilmente determinato una segnalazione non tempestiva dell'allarme e problemi nella fase di evacuazione dei pazienti.
La struttura distrutta dal rogo si trovava in un posto sperso lungo la statale che collega San Gregorio Magno a Buccino sulle montagne dell'entroterra di Salerno, dove non arriva nemmeno il segnale per i telefoni cellulari.
Per far luce sull'accaduto fondamentale sarà il lavoro dei periti che dovranno individuare le cause dell'incendio.
Intanto è stata avviata un'inchiesta da parte della procura di Salerno per strage colposa e un'inchiesta amministrativa disposta dalla Regione Campania.
Le vittime, asfissiate e poi carbonizzate dalle fiamme, sono uomini e donne schizofrenici o psicotici, che vivevano in un grande Sir (struttura intermedia riabilitativa) costituita da sette padiglioni comunicanti,organizzati in stanze a due letti, e donata dalla Francia in seguito al terremoto del 1980.
In base alle notizie disponibili le fiamme si sarebbero sviluppate a causa di un cortocircuito o di una stufa che avrebbe lanciato una fiammata verso un lenzuolo o una coperta, per poi attaccare anche le brande, le sedie, gli armadietti e i tramezzi della struttura.
Molteplici i motivi che avrebbero favorito la tragedia: il limitato numero degli infermieri in servizio (carenza segnalata in piu' occasioni dai parenti dei degenti), la collocazione della struttura, il materiale infiammabile di cui era costituito il Centro.
L'inadeguato numero di operatori in servizio ha probabilmente determinato una segnalazione non tempestiva dell'allarme e problemi nella fase di evacuazione dei pazienti.
La struttura distrutta dal rogo si trovava in un posto sperso lungo la statale che collega San Gregorio Magno a Buccino sulle montagne dell'entroterra di Salerno, dove non arriva nemmeno il segnale per i telefoni cellulari.
Per far luce sull'accaduto fondamentale sarà il lavoro dei periti che dovranno individuare le cause dell'incendio.
Intanto è stata avviata un'inchiesta da parte della procura di Salerno per strage colposa e un'inchiesta amministrativa disposta dalla Regione Campania.
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