Inail: strumenti ed esempi per la protezione attiva antincendio
Roma, 23 Lug – In relazione ai risultati della collaborazione, in materia di prevenzione incendi, tra l’Inail, l’Università di Roma “La Sapienza”, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, è stato recentemente pubblicato dall’Inail un nuovo strumento di supporto nella progettazione e gestione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro, dal titolo “La protezione attiva antincendio. Focus sulle misure S.6, S.7 e S.8 del Codice di prevenzione incendi. Controllo dell’incendio. Rivelazione ed allarme. Controllo di fumi e calore”.
E come i precedenti volumi, dedicati alla progettazione antincendio e alla resistenza al fuoco degli elementi strutturali (con riferimento alla misura S.2 del Codice di prevenzione incendi), anche questo documento si propone di illustrare le potenzialità del Codice di prevenzione incendi, fornire degli strumenti esplicativi, incentrati su esempi pratici di progettazione, ed essere spunto di riflessione per i professionisti antincendio e ausilio pratico per la formazione in materia di progettazione antincendio.
Come indicato chiaramente nel titolo, la pubblicazione, a cura del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’Inail, si occupa in particolare delle tematiche relative alle misure S.6 Controllo dell’incendio, S.7 Rivelazione ed allarme e S.8 Controllo di fumi e calore.
Questi gli argomenti trattati nell’articolo:
- La progettazione antincendio e le novità normative
- Le misure di protezione attiva
La progettazione antincendio e le novità normative
Come gli altri volumi della collana relativa alle dieci misure della strategia antincendio presenti nel Codice, anche questa pubblicazione ricorda nella prefazione che “la progettazione della sicurezza antincendio nelle attività soggette alle visite ed ai controlli dei Vigili del Fuoco e nei luoghi di lavoro, al fine di ridurre l’insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze, è sancita dal d.p.r. 1 agosto 2011 n. 151 per le attività soggette, mentre nei luoghi di lavoro è prescritta, in maniera più generale, dall’art. 17 del 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.”. E se le misure adottabili, basate sulla preliminare valutazione del rischio incendio, possono essere individuate “a partire da un approccio progettuale di tipo prescrittivo o di tipo prestazionale”, la progettazione antincendio “può essere effettuata elaborando soluzioni tecniche flessibili ed aderenti alle specifiche caratteristiche ed esigenze delle attività soggette al controllo di prevenzione incendi ( metodo prestazionale)”.
A questo proposito si ricorda che il Codice di prevenzione incendi (Co.P.I.) “si propone come promotore del cambiamento, privilegiando l’approccio prestazionale, in grado di garantire standard di sicurezza antincendio elevati mediante un insieme di soluzioni progettuali, sia conformi che alternative”.
Si segnala, inoltre, che il recente DM 12 aprile 2019, modificando il Decreto del Ministero dell’Interno del 3 agosto 2015, “prevede l'eliminazione del cosiddetto ‘doppio binario’ per la progettazione antincendio delle attività soggette al controllo da parte dei VV.F.”.
In particolare vengono “introdotti due elementi:
• l'ampliamento del campo di applicazione del Codice (sono state inserite alcune nuove attività dell'allegato I al d.p.r. 1 agosto 2011 n. 151);
• l'obbligatorietà dell'utilizzo del Codice per la progettazione delle attività non normate, in luogo dei ‘criteri tecnici di prevenzione incendi’”.
E in definitiva, saranno 42 le attività soggette, comprese nel citato allegato 1, per le quali la Regola Tecnica Orizzontale (RTO) del Codice diverrà l'unico riferimento progettuale possibile”.
Si ricorda poi che è stato recentemente presentato al Comitato Centrale Tecnico Scientifico (CCTS) dei VV.F. un “documento relativo alla proposta di aggiornamento del Codice”.
Le misure di protezione attiva
Il documento ricorda che la mitigazione del rischio incendio sino a livelli che si possano considerare accettabili “deve essere attuata attraverso la progettazione e la messa in atto di misure di prevenzione e di protezione”. E che le misure di prevenzione “sono sempre da preferire alle misure di protezione”.
Tuttavia le sole misure di prevenzione spesso “non riescono a ridurre il rischio di incendio sino a livelli accettabili, pertanto è necessario ridurre il livello di rischio attraverso anche misure di protezione, ovvero quelle misure che svolgono la funzione di mitigazione degli effetti dell’incendio quando esso si manifesta nell’attività oggetto di progettazione”.
E le misure di protezione si dividono in due grandi famiglie:
- misure di protezione passiva: “la prima famiglia ricomprende tutti i sistemi, accorgimenti costruttivi e materiali che possiedono una caratteristica intrinseca di comportamento all’incendio, come, ad esempio, i materiali caratterizzati da un grado di reazione al fuoco o gli elementi costruttivi che hanno una determinata classe di resistenza al fuoco”;
- misure di protezione attiva: sulla definizione di misura di protezione attiva si indica che nella letteratura tecnica di settore sono presenti due differenti scuole di pensiero: “la prima definisce una misura di protezione attiva contro l’incendio qualsiasi sistema, presidio o prodotto che per funzionare in caso di incendio debba necessariamente ricevere una attivazione manuale da parte di un operatore o una attivazione automatica da parte di un impianto”; “l’altra scuola di pensiero, cui gli autori si riferiscono, definisce una misura di protezione attiva qualsiasi misura che, attivandosi in caso di incendio, possa influenzare lo sviluppo dell’incendio”. Con questa definizione, le misure di protezione attiva “hanno la capacità di poter agire sulla curva di tasso di rilascio termico (HRR) prevista nel compartimento o nell’attività, variandone il tasso di crescita, limitandone il valore massimo o, addirittura, riuscendo a portare tale HRR a zero qualora si fosse in grado di assicurare lo spegnimento dell’incendio”.
In conclusione – continua il documento - le misure di protezione attiva sono quelle:
- capaci di sorvegliare gli ambenti di una attività per accorgersi prima possibile dell’insorgere di un incendio e di allarmare gli occupanti per l’esodo o per le misure gestionali previste in relazione all’emergenza incendio appena rilevata/rivelata (a seconda del tipo di impianto);
- che possono controllare, sia manualmente che automaticamente, lo sviluppo dell’incendio e, in casi specifici, riuscire anche a spegnerlo;
- che siano in grado di gestire il fumo ed il calore prodotti da un incendio.
Si segnala poi che, a questo proposito, il capitolo S.6 del Codice di prevenzione incendi “è dedicato ai presidi ed impianti che possono controllare lo sviluppo di un incendio (estintori, reti di idranti ed impianti di controllo o spegnimento), il capitolo S.7 agli impianti di rivelazione ed allarme incendio (IRAI), mentre il capitolo S.8 è rivolto agli accorgimenti ed agli impianti di smaltimento del fumo e del calore”. E la pubblicazione Inail contiene “esempi di selezione e progettazione di alcune tipologie di impianti e presidi di protezione attiva”.
L’indice del documento
Rimandando alla lettura integrale del documento, che si sofferma su molti aspetti e fornisce utili strumenti ai professionisti, concludiamo presentando l’indice generale del volume:
Prefazione
1. Obiettivi
2. Introduzione
3. La protezione antincendio
4. La normativa italiana
5. L’incidenza degli impianti di protezione attiva nel procedimento di prevenzione incendi
6. La figura del professionista antincendio
7. L’impiego dei prodotti per uso antincendio
8. Controllo dell’incendio
9. Le soluzioni fornite dal Codice: la misura antincendio S.6
10. Rivelazione ed allarme
11. Le soluzioni fornite dal Codice: misura antincendio S.7
12. Controllo di fumi e calore
13. Le soluzioni fornite dal Codice: la misura antincendio S.8
Caso studio 1: progetto di un impianto di spegnimento idrico ad idranti
Descrizione
Studio della problematica di sicurezza antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Progetto dell’impianto di spegnimento idrico ad idranti
Descrizione dell’impianto
Calcolo delle portate nelle varie tubazioni dell’impianto
Valutazione del circuito idraulico più sfavorito
Valutazione del circuito idraulico più favorito
Pressurizzazione dell’impianto
Caratteristiche della motopompa Considerazioni a commento
Caso studio 2: progetto di un impianto di spegnimento automatico a sprinkler
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Progetto dell’impianto di spegnimento automatico a sprinkler
Descrizione dell’impianto
Dimensionamento delle tubazioni dell’impianto
Dati di calcolo
Risultati di calcolo per l’area più sfavorita
Risultati di calcolo per l’area più favorita
Individuazione dei punti di funzionamento dell’impianto
Pressurizzazione dell’impianto
Considerazioni a commento
Caso studio 3: determinazione della curva caratteristica di un impianto sprinkler in base all’area operativa sfavorita ed in corrispondenza del punto di calcolo
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Progetto dell’impianto di spegnimento automatico a sprinkler
Descrizione dell’impianto
Verifica idraulica dell’impianto
Verifica dell’alimentazione
Considerazioni a commento
Caso studio 4: progetto di un sistema antincendio water mist
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Premessa tecnico-normativa
I sistemi approvati
I sistemi testati
Guida per il progettista
Progetto del sistema water mist
La specifica tecnica
La scelta della tecnologia dell’impianto
Descrizione dell’impianto
Verifica idraulica dell’impianto
Pressurizzazione dell’impianto
Appendice
Considerazioni a commento
Caso studio 5: progetto di un impianto di spegnimento a gas inerte
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Progetto dell’impianto di spegnimento a gas inerte
Valutazione del rischio
Descrizione dell’impianto
Calcolo preliminare della quantità di estinguente necessario
Predimensionamento della rete di distribuzione e dei componenti dell’impianto
Verifica del predimensionamento con il programma VdS
Dimensionamento delle serrande di sovrappressione
Unità rivelazione e comando impianto
Considerazioni a commento
Caso studio 6: progetto di un impianto di spegnimento con aerosol a base di carbonato di potassio
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Progetto dell’impianto di spegnimento con aerosol a base di carbonato di potassio
Descrizione dell’impianto
Calcolo delle quantità di estinguente necessario
Unità gestione aerosol a microprocessore
Considerazioni a commento
Caso studio 7: progetto di un sistema di estinzione a servizio di serbatoi di liquidi infiammabili
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Progetto del sistema di estinzione a schiuma
Descrizione dell’impianto
Calcolo della portata di applicazione per la schiuma a media espansione
Considerazioni a commento
Caso studio 8: progetto di un impianto di spegnimento a deplezione dell’ossigeno
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Progetto dell’impianto di spegnimento a deplezione dell’ossigeno
Descrizione dell’impianto
Calcolo delle quantità di gas inerte da introdurre
Monitoraggio della concentrazione di ossigeno
Informazione e formazione del personale e procedure di emergenza
Considerazioni a commento
Caso studio 9: progetto di un IRAI a servizio di un piano magazzini
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Progetto dell’impianto di rivelazione e segnalazione allarme
Descrizione dell’impianto
Definizione dei criteri di progettazione dei sistemi
Dimensionamento dei componenti dei sistemi
Verifica ed esercizio dei sistemi
Verifica delle prestazioni dell’impianto in base al Codice
Considerazioni a commento
Caso studio 10: progetto di un IRAI a servizio di un albergo
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Progetto dell’impianto di rivelazione e segnalazione allarme
Verifica di compatibilità
Descrizione dell’impianto
Definizione dei criteri di progettazione dei sistemi
Dimensionamento dei componenti dei sistemi
Verifica ed esercizio dei sistemi
Verifica delle prestazioni dell’impianto in base al Codice
Considerazioni a commento
Caso studio 11: progetto di un sistema di evacuazione naturale di fumo e calore (SENFC)
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Il controllo, l’evacuazione e lo smaltimento dei prodotti della combustione in caso di incendio
Progetto del sistema di evacuazione naturale di fumo e calore (SENFC)
Considerazioni sulla scelta del livello di prestazione
Descrizione dell’impianto
Valutazione della durata convenzionale di sviluppo dell’incendio
Determinazione del gruppo di dimensionamento
Calcolo della superficie utile totale di apertura e del numero degli ENFC
Verifica della corretta superficie totale delle aperture di afflusso di aria fresca
Considerazioni a commento
Caso studio 12: progetto di un sistema di evacuazione forzata di fumo e calore (SEFFC)
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Il controllo, l’evacuazione e lo smaltimento dei prodotti della combustione in caso di incendio
Progetto del sistema di evacuazione forzata di fumo e calore (SEFFC)
Descrizione dell’impianto
Valutazione della durata convenzionale di sviluppo dell’incendio
Determinazione del gruppo di dimensionamento
Determinazione della portata volumetrica di aspirazione
Determinazione delle temperature dei fumi (media e locale)
Individuazione dei vari componenti del SEFFC
Individuazione dei dispositivi di attivazione, azionamento e controllo del SEFFC
Individuazione dello schema e della tipologia del SEFFC
Considerazioni a commento
Caso studio 13: progetto della protezione attiva in un deposito intensivo di sostanze infiammabili
Descrizione
Studio della problematica antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Progetto del sistema di estinzione a schiuma
Descrizione dell’impianto
Verifica della riserva idrica antincendio disponibile
Locale di alloggiamento riserva schiumogeno
Progetto dell’impianto di rivelazione e segnalazione allarme
Descrizione dell’impianto
Progetto del sistema di evacuazione naturale di fumo e calore (SENFC)
Descrizione dell’impianto
Caratteristiche e componenti del SENFC
Specifiche tecniche degli evacuatori naturali di fumo e calore
Procedure di emergenza
Gestione delle interferenze relative all’attivazione degli impianti di protezione
Considerazioni a commento
Appendice
A.1 Valutazione del tempo presumibile di attivazione degli erogatori sprinkler
Descrizione
Valutazione del presumibile tempo di attivazione degli erogatori sprinkler
Variazione probabile, nel tempo, della potenza termica totale rilasciata dall’incendio
Considerazioni a commento
A.2 Modellazione termica con FDS e CFAST - ipotesi incendio in un deposito di lavorati in legno - controllo automatico dell’incendio ed azione della rivelazione fumi
Descrizione
Studio della problematica di sicurezza antincendio
Contestualizzazione dell’attività in relazione alla prevenzione incendi
Obiettivi dello studio
Effetto dei sistemi automatici di controllo dell’incendio
Effetto dell’intervento manuale di controllo dell’incendio
Modellazione con FDS
Valutazione delle prestazioni dei rivelatori di fumo
Valutazione delle prestazioni degli sprinkler
Modellazione con CFAST e confronto con FDS
Sprinkler STANDARD - finestre aperte - FDS
Sprinkler STANDARD - finestre aperte - CFAST
Sprinkler STANDARD - finestre chiuse - FDS
Sprinkler STANDARD - finestre chiuse - CFAST
Sprinkler QUICK - finestre aperte - FDS
Sprinkler QUICK - finestre aperte - CFAST
Sprinkler QUICK - finestre chiuse - FDS
Sprinkler QUICK - finestre chiuse - CFAST
Considerazioni a commento
A.3 Valutazioni con la Fire Safety Engineering per l’adozione di un SEFFC quale misura alternativa alla compartimentazione in un’attività soggetta al Codice
Premessa
Descrizione
Inquadramento nel Codice
Obiettivi delle misure progettuali previste: SEFFC e sprinkler
La misura antincendio del controllo fumi e calore
Scenari di incendio
Risultanze delle verifiche effettuate con la F.S.E.
Le modellazioni con FDS
Considerazioni a commento
Bibliografia
Riferimenti principali normativa tecnica
Fonti immagini
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici, “ La protezione attiva antincendio. Focus sulle misure S.6, S.7 e S.8 del Codice di prevenzione incendi. Controllo dell’incendio. Rivelazione ed allarme. Controllo di fumi e calore”, realizzato in collaborazione con l’Università di Roma “Sapienza”, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, a cura di Raffaele Sabatino (Inail, DITSIPIA), Mara Lombardi e Nicolò Sciarretta (Università degli Studi di Roma “La Sapienza” – DICMA), Michele Mazzaro, Piergiacomo Cancelliere e Luca Ponticelli (Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco), Marco Di Felice (Consiglio Nazionale degli Ingegneri) Filippo Cosi e Luciano Nigro - edizione 2019 (formato PDF, 26.51 MB).
Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ La protezione attiva antincendio”.
Scarica la normativa di riferimento:
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Rispondi Autore: Franco Rossi - likes: 0 | 27/07/2019 (09:58:49) |
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