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Le operazioni sicure di travaso di autobotti e ferrocisterne di GPL

Le operazioni sicure di travaso di autobotti e ferrocisterne di GPL
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Movimentazione carichi

07/09/2015

Indicazioni sulla sicurezza nelle operazioni di travaso di autobotti e ferrocisterne di GPL. La normative, le procedure operative, le operazioni preliminari, i compiti del personale addetto al travaso, i compiti dell’autista dell’autobotte.

Roma, 7 Sett – La pubblicazione Inail “ Movimentazione merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali. Manuale sulla sicurezza destinato agli addetti al carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali pericolosi”, realizzata dalla Direzione Centrale Prevenzione dell’Inail in collaborazione con Parsifal Srl, affronta non solo il tema della sicurezza dei mezzi di movimentazione ma anche le problematiche nelle attività di movimentazione, di travaso e di  carico e scarico delle sostanze pericolose.

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In particolare un capitolo della pubblicazione è dedicato alla sicurezza nelle operazioni di travaso di autobotti e ferrocisterne di GPL (gas di petrolio liquefatto).
 
Nel documento si ricorda innanzitutto che le procedure di sicurezza nello svolgimento delle attività di travaso di autobotti e ferrocisterne di GPL sono stabilite dal Decreto del Ministero dell’Ambiente del 15 maggio 1996; un decreto che specifica che il “registro giornaliero delle operazioni è obbligatoriamente integrato dal manuale operativo di sicurezza, che l’operatore sottoscrive ogni volta che si effettua un’operazione di travaso e che deve essere tenuto a disposizione degli organi di controllo”. E le procedure operative “devono prevedere il  preventivo controllo del possesso, da parte degli autisti, delle abilitazioni di legge, nonché provvedimenti idonei a evitare partenze intempestive delle autobotti (ad es. ritiro delle chiavi di accensione) e/o movimenti indesiderati delle stesse. Inoltre, il corretto posizionamento dell’autocisterna al punto di travaso, finalizzato a ottenere la completa copertura della cisterna in travaso da parte dell’impianto fisso di raffreddamento, deve essere indicato da apposita segnaletica orizzontale, salvo il caso di presenza di pesa continua”.
Viene poi affrontato il tema dei permessi di lavoro, delle procedure di verifica e controllo del grado di riempimento, delle procedure operative e dell’equipaggiamento protettivo del personale addetto al travaso.
 
Il documento si sofferma anche sulledisposizioni per l’esercizio sicuro dei depositi di G.P.L. in serbatoi fissi di capacità complessiva superiore a 5 m3 e/o in recipienti mobili di capacità complessiva superiore a 5.000 kg, oggetto del Titolo 13 del Decreto del Ministero dell’Interno del 13 ottobre 1994.
Ci soffermiamo brevemente su alcune delle disposizioni per il personale addetto:
- “il personale addetto ai depositi di cui sopra deve essere edotto su: i rischi specifici derivanti dall’attività; il regolamento interno di sicurezza e il piano per gli interventi di emergenza; le modalità d’uso dei mezzi di protezione e antincendio”;
 - il personale deve “essere istruito sulle cautele da osservare per ovviare a perdite di gas, incendi e scoppi e per intervenire efficacemente in caso di emergenza. Il personale addetto allo scarico di autocisterne presso impianti centralizzati per tutti gli usi, o comunque presso impianti di terzi, deve frequentare i corsi previsti nel D.M. 31 marzo 1984 ed essere provvisto di relativa attestazione”;
- in funzione del tipo di deposito, dovranno prevedersi almeno i seguenti mezzi di protezione individuale: tuta antitermica di avvicinamento; cappuccio e guanti termoriflettenti; coperte antifiamma; schermi protettivi; apparecchi di protezione delle vie respiratorie”.
 
La pubblicazione Inail si sofferma anche su:
- documentazione tecnica da tenere nei depositi;
- riempimento dei serbatoi;
- zone di rispetto;
- operazioni di travaso;
- operazioni di imbottigliamento;
- operazioni di sfiato e spurgo;
- bonifiche;
- effettuazione di lavori con fiamma;
- transito dei veicoli nei depositi.
 
Riporta poi nel dettaglio le procedure per le operazioni di carico.
 
Nelle operazioni preliminari al carico si indica che all’inizio di ciascuna giornata lavorativa, “l’addetto al travaso richiede al ‘Capo ribalta’ informazioni sui risultati dei controlli dei sistemi di intervento e blocco. Egli verifica la funzionalità delle attrezzature necessarie per il trasferimento del prodotto (organi di collegamento, pompe, compressori, valvole pneumatiche, sistema di messa a terra, ecc.), compilando il registro delle verifiche giornaliere di sua competenza”.
Inoltre prima di accedere al deposito, “gli autisti sono tenuti ad adempiere quanto disposto dalla procedura aziendale relativa ad ‘Accesso, Circolazione e Sorveglianza’, che deve fare parte del Sistema di gestione della Sicurezza. Prima di dare inizio alle operazioni, l’Addetto al travaso dovrà accertarsi che sia stata espletata tale procedura di controllo e accesso, e che il mezzo sia stato autorizzato al travaso. Eseguite le attività di cui sopra, l’Autista condurrà l’autobotte verso il punto di travaso prescelto per l’effettuazione dell’operazione di travaso ( carico/scarico)”.
 
Veniamo dunque infine ai compiti del personale aziendale addetto al carico.
 
In particolare il lavoratore addetto al travaso “provvederà a:
- chiamare il mezzo in turno.
- chiedere all’autista la documentazione relativa alla “Registrazione e autorizzazione autobotti in ingresso, vistata per autorizzazione”, verificando in modo particolare che: sia stato effettuato il controllo sulle attrezzature e sulle dotazioni dell’autocisterna; sia stata prodotta, per l’autobotte in ingresso, la dichiarazione di gestione per il controllo contro eccessivi abbassamenti di temperatura della cisterna; la cisterna non sia stata effettivamente sottoposta a cicli di raffreddamento eccessivi”.
E sulla base di quanto specificatamente dichiarato dall’autista, l’addetto “provvede a controllare che l’autobotte sia dotata di dispositivo rompifiamma. Una volta che l’autobotte è stata posizionata sulla pesa ponte del punto di travaso indicato, l’Addetto al travaso provvederà a:
- controllare il corretto posizionamento dell’autobotte sotto l’impianto di raffreddamento e che la stessa sia rivolta verso l’uscita;
- sistemare i cunei per il bloccaggio delle ruote posteriori.
- controllare l’avvenuto spegnimento del motore dell’autobotte.
- verificare il distacco dell’alimentazione elettrica delle batterie.
- richiedere all’autista del mezzo la consegna delle chiavi.
- compilare l’apposito registro di travaso.
- iniziare le operazioni di collegamento dell’autobotte al circuito del gas”.
 
Dopo aver controllato la documentazione e aver effettuato i controlli preliminari, l’Addetto al travaso “deve provvedere al collegamento dell’autobotte al circuito del gas dello stabilimento, avvalendosi della collaborazione dell’autista per le operazioni di sflangiatura. A tale scopo, l’addetto alla movimentazione provvederà, con la collaborazione dell’autista, a:
- collegare a terra la cisterna, mediante la pinza di messa a terra.
- verificare l’assenza di perdite.
-  accoppiare gli attacchi (bracci) della fase gas e della fase liquida.
- aprire le valvole di fondo della cisterna.
- aprire le valvole manuali della cisterna e dell’impianto.
- controllare l’avvenuto accoppiamento, in base all’indicazione del manometro.
- verificare l’assenza di perdite”.
Si sottolinea che in caso di eventuali perdite, “si deve provvedere immediatamente alla sospensione dell’attività, comunicando tempestivamente l’anomalia al Responsabile del deposito”.
 
Infine dopo aver accertato l’assenza di fughe di gas, “l’Addetto alla movimentazione concluderà l’operazione di travaso, sia questa di scarico o carico dell’autobotte. A tale scopo, l’addetto alla movimentazione provvederà a:
- aprire le valvole pneumatiche di fase gas e fase liquida;
-  avviare: la pompa, in caso di carico, oppure, il compressore, in caso di scarico;
- controllare la direzione del flusso del liquido, mediante l’indicatore di flusso posto sulla fase liquida;
- controllare la differenza di pressione tra la mandata compressore e la cisterna in travaso;
- attendere nella sua posizione, in compagnia dell’autista, la fine del trasferimento del prodotto;
- verificare e registrare il quantitativo: del prodotto travasato in caso di scarico; del massimo riempimento del mezzo (80% volume) nel caso di carico”.
 
Concludiamo segnalando che la pubblicazione Inail si sofferma anche sulle procedure per l’addetto al travaso in caso di presenza di rilasci durante l’operazione.
 
 
 
Movimentazione merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali. Manuale sulla sicurezza destinato agli addetti al carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali pericolosi”, pubblicazione realizzata dalla Direzione Centrale Prevenzione dell’Inail in collaborazione con Parsifal Srl, versione 2012 (formato PDF, 3.27 MB).
 
 
Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Movimentazione Merci Pericolose - Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali”.
 
 
Tiziano Menduto
 
 

Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
 

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Rispondi Autore: salvo - likes: 0
07/09/2015 (09:41:07)
Il decreto del Ministro dell’ambiente 15 maggio 1996 è stato abrogato dal D.Lgs. 105/2015
Rispondi Autore: giuseppe smimmo - likes: 0
20/09/2017 (14:34:57)
cerco lavoro è spero di trovarlo con voi
Rispondi Autore: Berti Massimo - likes: 0
20/03/2019 (08:15:09)
È obbligatorio collegare il braccio fase gas..per lo scarico

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