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Gravidanza e lavoro
Il periodico ''Dati Inail'', in un numero dedicato all'analisi dell'andamento infortunistico del lavoro al femminile, ha affrontato il tema della tutela della salute della lavoratrice gestante e del nasciuturo.
La salute della donna in gravidanza e del nascituro possono essere messe in pericolo non solo dall'esposizione ad alcuni agenti fisici, chimici e biologici presenti nell'ambiente di lavoro, ma anche dalle condizioni di lavoro e dal processo produttivo. E' importante pertanto realizzare una mirata opera di prevenzione.
A tale proposito viene illustrato il caso della movimentazione manuale dei carichi ''molto rischiosa per la salute della donna in gravidanza''. Le modificazioni del corpo della donna durante la gestazione ne rendono piu' difficili i movimenti e causano maggiore affaticamento: ''i cambiamenti legati all'incremento della lordosi lombare, infatti, lo spostamento del centro di gravità, la riduzione della capacità di flessione ed estensione del bacino e del tronco causati dall'addome sporgente, determinano un maggior affaticamento e una riduzione della capacità di resistenza al carico.''.
In questo caso, la prevenzione dell'insorgenza di lesioni inizia dalla formazione delle lavoratrici; è fondamentale infatti che le donne che svolgono tali mansioni imparino ad applicare i principi dell'ergonomia e la tecnica corretta del sollevamento dei pesi.
''Dati Inail'' si sofferma inoltre sul rischio di teratogenesi, cioè di malformazioni nel nascituro, derivante dall'esposizione della gestante a particolari agenti chimici, fisici e biologici.
I teratogeni occupazionali sono classificati in fisici, chimici e biologici. ''Fisici come le radiazioni ionizzanti, le vibrazioni, le microonde; chimici come le sostanze antineoplastiche, i solventi organici, le sostanze chimiche usate nell'industria delle materie plastiche; biologici come gli agenti infettivi.''
Ulteriori informazioni riguardanti la tutela delle lavoratrici gestanti sono contenute nell'opuscolo ''Quando arriva un bambino'', realizzato dall'Inail e consultabile via web.
La salute della donna in gravidanza e del nascituro possono essere messe in pericolo non solo dall'esposizione ad alcuni agenti fisici, chimici e biologici presenti nell'ambiente di lavoro, ma anche dalle condizioni di lavoro e dal processo produttivo. E' importante pertanto realizzare una mirata opera di prevenzione.
A tale proposito viene illustrato il caso della movimentazione manuale dei carichi ''molto rischiosa per la salute della donna in gravidanza''. Le modificazioni del corpo della donna durante la gestazione ne rendono piu' difficili i movimenti e causano maggiore affaticamento: ''i cambiamenti legati all'incremento della lordosi lombare, infatti, lo spostamento del centro di gravità, la riduzione della capacità di flessione ed estensione del bacino e del tronco causati dall'addome sporgente, determinano un maggior affaticamento e una riduzione della capacità di resistenza al carico.''.
In questo caso, la prevenzione dell'insorgenza di lesioni inizia dalla formazione delle lavoratrici; è fondamentale infatti che le donne che svolgono tali mansioni imparino ad applicare i principi dell'ergonomia e la tecnica corretta del sollevamento dei pesi.
''Dati Inail'' si sofferma inoltre sul rischio di teratogenesi, cioè di malformazioni nel nascituro, derivante dall'esposizione della gestante a particolari agenti chimici, fisici e biologici.
I teratogeni occupazionali sono classificati in fisici, chimici e biologici. ''Fisici come le radiazioni ionizzanti, le vibrazioni, le microonde; chimici come le sostanze antineoplastiche, i solventi organici, le sostanze chimiche usate nell'industria delle materie plastiche; biologici come gli agenti infettivi.''
Ulteriori informazioni riguardanti la tutela delle lavoratrici gestanti sono contenute nell'opuscolo ''Quando arriva un bambino'', realizzato dall'Inail e consultabile via web.
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